Ciao a tutti,
questa è una piccola raccolta di alcune cose che ha combinato mio nonno, viste con gli occhi di mia nonna.
Dovete sapere che i miei genitori non mi stimano tantissimo, anzi dico con orgoglio di essere la pecora nera della famiglia.
Io dico meglio pecora nera che sottomessa, poi penso: viva la libertà!!!
Comunque con mia nonna i rapporti sono sempre stati ottimi, avremo litigato un paio di volte in 30 anni. Ovviamente sono subito andata a scusarsi, perché di nonne ce ne sono poche e la mia era: una mamma, una nonna, un'amica, un modello di vita, la forza che mi porta a combattere, una vera roccia, uno scintillo di vita, l'acqua fresca di montagna ecc.
Bene ecco cosa mi ha raccontato.
Il nonno a scuola: scaricamento di cartella e fuga nei prati.
Il nonno a scuola, non era esattamente un fulmine di guerra. O meglio tutto andava bene finché qualcuno non l'aveva introdotto ai temibili verbi italiani. Lui non aveva capito niente e aveva iniziato a detestare la scuola complice anche il fatto che la sua amata mamma era morta.
Bene lui tollerava malamente la scuola e invece di tornare a casa e aiutare suo padre spariva dopo aver scaricato la cartella davanti a casa. Bump! Effettuava il lancio della cartella e poi col cavolo che andava ad aiutare mio bisnonno nei campi... fuga... Il bisnonno lo cercava per tutto il paese odiando quella creatura che aveva figliato.
Il bisnonno andava anche a caccia delle spie dicendo agli amici di mio nonno:
Lo so che sai dove sta mio figlio, parla!
Eh il bisnonno non sapeva come potevano essere coriacei e testardi gli amici di mio nonno. Niente non parlavano. Mutismo!!
Un suo amico aveva anche la mamma misericordiosa e quando lo trovava a vagare in giro come un'anima in pena gli offriva la minestra. Lei aveva solo 3 figli, poco per i tempi. Mio nonno aveva altri 6 fratelli e sorelle ed era orfano, la buona donna si metteva una mano sul cuore e gli dava da mangiare.
Un'altra volta voleva prendere l'acqua nel pozzo nel cortile di casa. Ecco che il nonno si era chinato e con un rapido movimento aveva afferrato il secchiello, solo che quest'ultimo era più forte di lui e lo aveva fatto cadere nel pozzo.
Il nonno si era fatto prendere dal panico ed aveva urlato come una sirena della croce rossa. Le conseguenze erano state che lo avevano trovato subito, solo che i fratelli maggiori erano diventati matti per andarlo a recuperare.
Da questo punto di vista era fortunato aveva una famiglia solidale e degli amici fidati e tenaci.
Il nonno in guerra: la caparbietà dei suoi amici.
La caparbietà degli amici del nonno, lo aveva poi aiutato nella seconda guerra mondiale, perché era un partigiano. In realtà stava facendo il servizio militare ed una notte si erano messi d'accordo e erano scappati tutti dal campo militare.
Mi immagino il mattino seguente quando avevano dato la sveglia: NESSUNO!
Dopo di questo iniziava la lunga vita da disertore per il regime e da partigiano per i sostenitori. Per fortuna a Biella aveva molto successo essere un partigiano e la gente, pur sapendo chi fosse, non parlava. Mia nonna aveva il fratello e il fidanzato nei partigiani, potete immaginare con che animo tranquillo andasse a dormire. In particolare mio nonno aveva rotto tutti gli indugi e i dubbi sul fatto che avesse paura, dicendo alla nonna:
Vado, ma ho paura!
Il nonno era così quando aveva paura, non te la mandava a dire. Quindi la nonna pregava interi rosari per lui, solo che la poverina ne aveva per pregare. Lui diceva sempre che cercava di sparare sempre, ma i fucili non funzionavano.
Una volta a Vercelli, c'era stato uno scontro a fuoco con i tedeschi. Il nonno tentava di sparare, ma stava impazzendo dalla rabbia, perché il fucile si rifiutava in ogni modo di sparare. Conoscendolo avrà tirato giù tutti i santi, perché quando aveva paura il nonno era capace di qualunque cosa, secondo me, non lo ha mai detto in giro ma avrà tentato di mangiarselo quel fucile. Ad ogni modo, non si capisce come, ma l'aveva sfangata. Era vivo solo che il giorno dopo gli era venuta persino la febbre.
Dopo la guerra anche mio nonno era un rifugiato!!!
Dopo la guerra il nonno non riusciva a lavorare. Era andato in Francia, ospite di un suo fratello.
Già arrivare da suo fratello era stata un'avventura. Dovete sapere che devo avere ereditato il mio fantastico, cioè orribile senso dell'orientamento da lui. Il povero ragazzo con 24 anni era partito da Biella e se l'era fatta a piedi senza documenti. Ovviamente aveva sbagliato strada per un numero imprecisato di volte, conoscendolo avrà anche pianto dalla rabbia per il suo errore e era arrivato un mese in ritardo dal fratello.
Di quel periodo il nonno aveva sempre descritto l'alimentazione particolarmente squilibrata. Lavorava in una fabbrica di cioccolata e da mangiare c'era la cioccolata e le patate cucinate con metodi non ortodossi.
Il nonno non aveva la cucina e le patate venivano appoggiate sul vetro incandescente della stufa.
Poi il nonno era tornato a casa e si era sposato con la mia bellissima nonna.
Il viaggio di nozze dei nonni.
Mia nonna era un vero vulcano: piena di vita, sorridente, forte, coraggiosa, avventurosa e intrepida.
Mio nonno non aveva lo stesso carattere anzi una volta poco prima di sposarsi la nonna aveva avuto una delle sue idee che l'hanno sempre resa un mito! Dai andiamo a fare un piccolo volo sull'aereo!
Mio nonno, non so cosa gli fosse preso, aveva accettato. E fu così che:
- la nonna guardava dal finestrino esclamando qualcosa tipo:
Che meraviglia!!!
- il nonno aveva appena scoperto di odiare gli aerei, di avere paura di morire e voleva scendere immediatamente.
Ad ogni modo il nonno l'aveva scampata bella anche quell'avventura con l'areo, si erano poi sposati ed erano andati in viaggio di nozze.
Destinazione: Arona.
E fu così che anche io ho voluto andare ad Arona.
Ecco alcune foto evocative di quel posticino dove il mio fortunatissimo nonno è stato in viaggio di nozze.
Tutto sarebbe stato bellissimo, solo che soffro di vertigini e salire in questa statua è stato difficilissimo:
Lo so, lo so tendo alla testardaggine, ma ho pensato di farlo per i miei nonni e sono salita...ho affrontato queste scale e vinto.
Solo che... per la nonna questo ed altro... ora seguono le imbarazzanti fotografie del mio animo tranquillo e poco tormentato di quando ero in cima, nella testa della statua.
Mamma che occhiataccia! Avevo proprio il grugno inviperito!!!
:D
Alessandra
Dove non altrimenti specificato le foto sono di mia proprietà
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