La scuola è ormai iniziata da alcune settimane e già alcune novità si abbattono sugli studenti italiani.
In particolar modo gli studenti al quinto anno della scuola superiore, i quali si troveranno nel giugno 2019 di fronte ad alcune novità riguardanti l'esame di maturità.
Torniamo indietro di poco più di due anni, quando il 14 gennaio 2017 il Consiglio dei Ministri si impegnò nel voler apportare delle modifiche all'esame di Stato attraverso una riforma.
Il Miur (Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca), che fu promotore di questa modifica, il 5 ottobre 2018 ha comunicato quelle che saranno le variazioni in merito all'esame di maturità, da considerarsi sotto certi punti di vista veramente sostanziali e non solo modifiche di facciata.
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Qui di seguito le varie modifiche:
Le prove scritte non saranno più tre, ma diventeranno due. Rimarrà comunque fissa la prova finale orale. Anche i punteggi relativi alle varie prove saranno modificati. Mentre precedentemente, essendo tre le prove scritte, i punteggi di ognuna erano al massimo 15, adesso il valore massimo è 20. La prima e la seconda prova quindi nel complesso potranno avere un valore massimo 40 punti. Anche la prova orale a sua volta avrà come valore massimo 20 punti.
Se ne deduce quindi che nella fase finale del percorso di studi superiori, cioè l'esame di maturità, saranno assegnati al massimo un valore di 60 punti.
Viene così cancellata la "terza prova", mentre la prima prova rimane inerente alla materia "cardine" del percorso di studi: si cercherà di verificare quale sia la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche degli studenti. E' stato comunicato che sarà ancora il Miur a proporre tre tipologie di elaborato (fino all'anno passato erano quattro) e sette il numero di diverse tracce proposte: artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico sono i diversi ambiti.
Per quanto riguarda la seconda prova riguarderà una delle discipline caratterizzanti i percorsi di studio.
Le date sono già ufficiali e disponibili per i due scritti: la prima prova sarà il 19 giugno, mentre la seconda il giorno successivo, il 20.La riforma ha voluto dare grande importanza anche gli anni scolastici che compongono il triennio: infatti durante questo lasso di tempo infatti gli studenti avranno modo di accumulare dei punti che poi alla fine andranno ad incrementare il loro voto di maturità. Un qualcosa del genere succedeva anche fino ad oggi: i punti relativi al triennio erano però solo 25, mentre da quest'anno saranno 40 punti, i quali si andranno a sommare al massimale della prova finale, così da andare a comporre il valore massimo finale di 100/100.
Si noti comunque che rimane invariato il valore sufficiente con cui superare l'esame finale (60/100); da questo deriva che molti studenti seguendo una condotta esemplare negli anni del triennio e facendo bene almeno una prova scritta, non rischieranno molto nella prova orale, che per molti rappresenta un vero e proprio tabu, avendo di fronte tutta la sezione giudicante degli insegnati.Sarà necessario partecipare ad almeno 3/4 del monte orario per essere ammessi all'esame di Stato. Sarà inoltre obbligatorio avere almeno la sufficienza (voto 6) in tutte le materie per potersi presentare alla prova finale. Quest'ultimo aspetto presenta comunque una clausola: il Consiglio di Classe, previa motivazione attendibile, potrebbe ammettere anche uno studente con una materia insufficiente.
Sarà obbligatoria anche la sufficienza in comportamento: questo il nuovo termine con cui si identifica quella voce che in passato veniva identificata come "condotta".Alcuni aspetti non saranno più obbligatori: la partecipazione alle prove invalsi. Questo tipo di prove, specifiche sulle materie italiano, matematica e inglese non saranno più obbligatorie, ma verranno comunque sostenute dagli studenti. La relativa partecipazione ovviamente non influirà sul voto finale. E' stata abolito anche l'obbligo di alternanza scuola-lavoro.
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Personalmente credo che le modifiche, escluse alcune puramente formali, si adattino perfettamente ad un nuova tipologia di scuola, in cui l'obiettivo sia premiare lo studente in un arco di tempo più ampio rispetto al semplice esame finale: basti pensare che il 40% del voto conclusivo farà riferimento agli anni precedenti. Come ha detto poi anche Luca Serianni, professore e responsabile della commissione del Miur che ha sviluppato la nuova riforma, queste modifiche non saranno definitive, ma potranno essere cambiate nel caso si presenti una necessità:
"l’esame di maturità è qualcosa che si deve aggiustare sulla base dell’esperienza, non ci sono riforme definitive, sono riforme che in corso d’opera. L’obiettivo era verificare meglio la capacità dei giovani di comprendere ed argomentare”.
Almeno un terzo (34%) degli studenti semra favorevole alla nuova tipologia di esame di maturità. Molti hanno comunque riconosciuto la sempre elevata difficoltà delle due prove.
D'altronde si tratta del vero e proprio primo esame di una lunga vita, che si scelga di intraprendere la carriera universitaria o meno.
Nota personale: dal mio punto di vista probabilmente anche con questa riforma non si è riusciti a fare un grande passo in avanti nel creare un percorso capace di formare studenti che siano pronti praticamente al mondo del lavoro.
L'abolizione dell'alternanza scuola-lavoro probabilmente è stata necessaria, ma l'eliminazione in toto potrebbe sembrare un passo indietro non utile al percorso formativo studentesco. Se si fosse scelto di implementarla in qualche modo avrebbe rappresentato veramente un grande punto a favore della riforma.
Bibliografia
- Modifiche all'esame di Stato
- Miur
- Prima Prova
- Seconda prova
- Prove Invalsi
- Le parole del prof.re Luca Serianni
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Mamma mia, quando è passato da quando ho sostenuto l'esame di maturità, figurati che non eri ancora nato, caro @moncia90!!
Mi auguro che le modifiche che hanno apportato possano effettivamente migliorare i criteri di valutazione dei maturandi, per attribuire il giusto merito (o demerito) alle prestazioni mentali dei ragazzi
Vedremo.
Dovremo comunque attendere i primi esiti per capire se la riforma abbia avuto effetto o meno.
Mad, quando hai fatto la maturità tu, era la scuola con la S maiuscola!!!
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A me non avrebbero ammesso con le regole nuove xD
Diciamo che faceva notizia quando eri presente!!!😆
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per me questa riforma è del tutto indifferente, purtroppo i licei non preparano al lavoro, mentre gli istituti tecnici si, almeno in teoria :)
Come ho voluto sottolineare anche io nell'ultimo paragrafo, la riforma avrebbe dovuto mirare maggiormente a porre attenzione sul "dopo" scuola.
È anche vero che dare maggiore importanza agli anni che compongono il triennio significa responsabilizzare i ragazzi, cercando di far passare l'ottimo messaggio che è piú importante lavorare bene prima che esclusivamente per l'esame finale.
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