Il mio rapporto con l'hashtag è stato di molta diffidenza, così come diffidente è sempre stato il mio rapporto con i social. Soprattutto ho sempre visto non di buon grado il gergo, permettetemi il termine, bimbominkiese che spesso coinvolge appunto questi tag (anche se la culla primordiale di tale linguaggio ebbe luogo con gli sms). Credo che il vero valore dell'hashtag debba essere quello dello scopo per cui è nato, e in ogni caso per aggregare contenuti che hanno un argomento in comune, non necessariamente solo in ambito social tradizionale.
Un post davvero ben scritto, bravo ixion.
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Grazie @scriptamanent Sono d'accordo. Non dobbiamo però dimenticare che è proprio grazie al gergo bimbominkiese che l'hastah è divenuto quello che è oggi. Personalmente lo trovo uno strumento fondamentale, se correttamente usato. Ed sopratutto uno dei pochi strumenti che ancora permettono su alcuni social un crescita organica di un account da zero. Crescere su Facebook, ad esempio, che non implementa quasi per nulla gli hashtag (nel senso che ci sono ma non hanno lo stesso valore che hanno altrove) oggi è diventato quasi impossibile. Su Instagram e Linkedin invece grazie a questi si possono fare ancora grandi cose. Grazie per essere passato.