Bitcoin, altcoin e regolamentazione: qual è la situazione?
Le criptovalute, a oggi, in Italia ma anche nel resto del mondo, sono essenzialmente non regolamentate. E questo è proprio uno dei loro punti di forza: l'assenza di procedure burocratiche garantisce celerità nelle transazioni. Di contro, l'assenza di regolamentazione espone a rischi significativi chi desidera negoziare in criptovalute. Ad esempio è possibile essere inconsapevolmente coinvolti in riciclaggio di denaro sporco.
Alcuni schemi di negoziazione richiedono giusto il codice fiscale per l'identificazione dell'operatore, altri consentono di agire in forma del tutto anonima. Si ritorna dunque all'antico problema della non sempre facile convivenza tra innovazione e regolamentazione. I fautori dell'innovazione ritengono che per poter garantire la sopravvivenza dei processi innovativi, come le criptovalute, sia cruciale lasciarli liberi da ogni sovrastruttura regolatoria.
L'esplosione della criptomoneta è legata in particolar modo alla notevole crescita della tecnologia blockchain, sulla quale si basano BTC ed ETH, il registro pubblico condiviso delle transazioni, registro tenuto in ordine cronologico e su cui si basano appunto numerosissime criptocurrency.
Negli ultimi giorni la parola regolamentazione è sulla bocca di tutti ed è uno dei motivi dell'importante calo del BTC e delle altre criptovalute durante il corso della settimana appena conclusa.
Regolamentazione: potrebbe divenire un punto di forza?
Il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha dichiarato che non rientra attualmente tra i poteri della BCE quello di regolare o proibire i Bitcoin (e derivati). La BCE ne riconosce l'importanza preminente e sottolinea che sarà necessario valutare il progresso tecnologico della blockchain e di altre tecnologie simili nel futuro prossimo.
La BCE ha espressamente statuito che una moneta virtuale è una rappresentazione digitale di un valore, non essendo emessa da una banca centrale, da un istituto di credito o da un istituto di moneta elettronica e che in alcune circostanze può essere usata come alternativa alla moneta.
Francia, Germania, Cina e Sud Corea vogliono regolamentare
Non sembrano dello stesso avviso i presidenti di Francia e Germania. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron per discutere della regolamentazione dei Bitcoin considerato “un rischio per la stabilità finanziaria”.
L’incontro franco-tedesco si è svolto venerdì sera a Parigi. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha anche annunciato venerdì che Germania e Francia presenteranno proposte normative al prossimo vertice del G20 a Buenos Aires a novembre. Ha anche aggiunto che è “responsabilità” del suo governo nei confronti dei suoi cittadini "ridurre i rischi".
La Bundesbank tedesca ha puntualizzato che la regolamentazione non servirà a nulla se non si farà su scala globale. Anche la Corea del Sud ha recentemente minacciato di vietare il trading delle criptovalute (facendone crollare il prezzo) così come la Cina.
Molti analisti ritengono però che questa regolamentazione farà bene al Bitcoin e ai suoi fratelli perchè gli stati sovrani ne riconosceranno l'importanza e il valore. Inoltre è auspicabile una maggiore regolamentazione soprattutto per controllare le ICO irresponsabili e fraudolente in modo da dare ancora più credibilità al mondo delle criptovalute.
Cosa succederà nei prossimi mesi? Vi terremo costantemente aggiornati.
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