Siamo abituati ad avere spesso roboanti segnali di magnifiche modiche dei sistemi blockchain senza che però alle promesse seguano fatti del tutto positivi.
Nel caso di Pool of Stake, le promesse, espresse in maniera chiara dalla White Paper potrebbero in realtà mantenere ciò che promettono.
La sintetica e chiarissima descrizione delle condizioni tecniche all'interno delle quali avviene la realizzazione o meglio la semplificazione nel generare ricompense giornaliere semplicemente avviando Mining 2.0 e cliccando le loro monete PoS, mostra come il progetto sia destinato a semplificare la vita dei possessori di monete tipo Qtum, BOScoin, Tezos ed altre dello stesso genere.
Appare chiaro come il progetto sia destinato a fornire ogni semplificazione e ogni vantaggio per i piccoli utilizzatori di mining che si trovano ad utilizzare Pool of Stake.
Per garantire che i membri di Pool of Stake possano avere sempre il pieno e trasparente controllo delle loro monete viene utilizzato il token ERC-20 PSK aggiunto ad un token IOU.
Esiste inoltre la possibilità di usufruire di uno strumento di analisi fornito da Pool of Stake, che consentirà a tutti i membri di sorvegliare ed ottimizzare in maniera del tutto affidabile il totale controllo delle loro monete.
Ovviamente il progetto Pool of Stake comprende anche l'iniziativa di una ICO per la quale a me sembra di poter dire con ottime possibilità di successo.
Quando il PoS giungerà al suo obiettivo di divenire il nuovo “gold standard” della blockchain, Pool of Stake sarà allora pronto per divenire la più grande comunità capace di modellare e forgiare il PoS quando agli utenti verrà richiesto di dimostrare il proprio possesso di crittovaluta. Una iniziativa assolutamente originale e creativa che nel campo dei progetti al momento in lavorazione acquisisce una funzione di spicco.
E' bene soffermarci ora su un fatto essenziale e precisare, per meglio comprendere lo spirito del progetto, come, a partire dall'espansione della rete Bitcoin, è diventato necessario un hardware assai potente ed assai costoso che non permettere a chi vuole minare in piccolo di perseverare nel “mining”. La logica conseguenza di questo è stata quella di aumentare in maniera esponenziale il numero dei pozzi minerari altamente professionalizzati ed anche centralizzati in Bitcoin. Una situazione ben diversa da quando i minatori riuscivano ad estrarre utilizzando i loro PC domestici. Oggi quei computers non sono più sufficienti e chi ha intenzione di minare è costretto ad acquistare componenti elettronici molto più costosi con maggior potenza grafica che, come sappiamo, non è risorsa tra le più economiche. Se a questo aggiungiamo la crescita della rete ed il conseguente aumento di enigmi matematici da risolvere, ci si rende anche immediatamente conto della necessità di maggiori professionalità per accedere al “mining” escludendo così la maggior parte dei piccoli minatori.
Questo è, detto in estrema sintesi, il quadro entro il quale si muove il progetto di Pool of Stake. L'assegnazione di token sembra essere assai vantaggiosa così come le garanzie per gli investitori in ICO.
Sappiamo che per i piccoli minatori è anche praticamente impossibile rimanere on-line 24 ore su 24, e Pool of Stake è proprio anche a questo problema che intende dare risposta. Unire piccoli wallet diverrà il mezzo con il quale sarà possibile ricevere maggiori ricompense.
La caratteristica di Pool of Stake è quella di agire in maniera completamente decentralizzata, autonoma ed autoregolata proprio grazie al potente uso che fa di smart contacts.
In considerazione del fatto che la ICO partirà il 2 maggio prossimo venturo, il team di Pool of Stake ritiene di sviluppare entro la prima metà del 2018 la piattaforma PoS per le monete selezionate.
E ricordate: Pool of Stake è il primo nel suo genere, decentralizzato per Proof of Stake.
Ora potete immaginare il futuro della blockchain.
WHITEPAPER : https://www.poolofstake.io/wp-content/uploads/2018/04/Pool_of_Stake_whitepaper.pdf
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