Bruno nacque all'inizio del 1548 nella città di Nola, non lontano da Napoli. Al battesimo gli fu dato il nome Philippe. Suo padre, Giovanni Bruno, un nobile povero, prestò servizio nelle truppe del viceré napoletano. Bruno ha ricevuto la sua prima educazione in una scuola latina locale. Nel 1562 ascoltò a Napoli le lezioni dei professori della locale università. Non avendo i mezzi per continuare la sua educazione da studente, entrò nell'Ordine Domenicano (1565) e ricevette il nome monastico di Giordano. L'atteggiamento scettico del giovane monaco nei confronti di alcuni aspetti del culto cattolico attirò la cauta attenzione delle autorità ecclesiastiche, e le sue audaci dichiarazioni, in cui esprimeva dubbi sul dogma della Trinità, portarono a un'indagine inquisitoria. Fuggito a Roma nel disperato tentativo di ottenere l'assoluzione, Bruno nel 1576 si tolse i paramenti monastici e, dopo aver vagato per le città dell'Italia settentrionale per circa due anni, si rifugiò nella Ginevra calvinista, allora uno dei centri della religiosità italiana emigrazione. Ma i discorsi alle controversie e il tentativo di pubblicare un opuscolo che criticava le lezioni del professore di filosofia e figura più influente della comunità calvinista A. Delafé si conclusero con la scomunica di Bruno, che dopo una breve pena detentiva parte per la Francia. Lì insegnò per la prima volta all'Università di Tolosa, ma dopo il rafforzamento della reazione cattolica nel sud della Francia, si trasferì a Parigi (1581), dove lesse uno straordinario corso di lezioni di filosofia e pubblicò i suoi primi libri: il trattato Sull'ombra delle idee, la commedia Candlestick.
Dall'inizio del 1583 all'ottobre 1585 Bruno visse a Londra. Le sue lezioni a Oxford e la sua difesa del copernicanesimo al dibattito provocarono discorsi ostili da parte dei sostenitori della tradizione scolastica. A Londra Bruno pubblicò sei dialoghi in italiano1, che contengono l'esposizione più completa della sua ontologia, idee cosmologiche, teoria della conoscenza ed etica. Tornato a Parigi, Bruno parlò nel maggio 1586 in un dibattito al Collegio di Cambrai con la difesa di 120 tesi dirette contro le disposizioni fondamentali della fisica e della cosmologia di Aristotele. Temendo la persecuzione, fu costretto a lasciare la Francia per sempre dopo la disputa. "Accademico senza accademia", come si definiva, Bruno non trovò sostegno e riconoscimento nemmeno nelle università tedesche. A Marburg, dopo essere stato indicato come professore, non gli fu permesso di tenere conferenze. Solo a Wittenberg riuscì ad insegnare per due anni; lì pubblicò, in particolare, “Cameracene Acrotism” - una revisione e giustificazione delle tesi da lui avanzate al Collegio di Cambrai.
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