Riprendo dal mio diario alcune righe che avevo buttato giù a Dicembre del 2017 quando mi apprestavo a lasciare, alla soglia dei 30 anni la mia super posizione lavorativa per diventare imprenditore.
Lo faccio oggi perchè dopo due anni e mezzo, la startup che ho lanciato sta per firmare un super contratto con una delle aziende più grandi al mondo nel settore dove operiamo (ma questa è un'altra storia che vi racconterò per scaramanzia quando tutto sarà messo nero su bianco)
Oggi è uno di quei giorni che nella vita non si dimenticano, oggi è il mio ultimo giorno da consulente!
A me che sono un appassionato di storie biografiche, molte volte mi è capito di leggere su internet, di gente che ha mollato tutto per seguite il proprio sogno, storie che mi hanno da sempre suscitato un misto di ammirazione ed invidia verso i protagonisti e nel mio cuore avevo sempre saputo che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento.
Oggi lascio una posizione sicura, prestigiosa e redditizia per seguire un sogno.
Oggi lascio un lavoro che mi ha permesso di conoscere persone fantastiche, brillanti ed intelligenti.
Oggi lascio un lavoro che negli ultimi anni mi ha permesso di crescere professionalmente dandomi la possibilità di misurarmi con problemi sempre nuovi e stimolanti riguardanti aziende e settori sempre diversi, dallo sviluppo della rete di vendita di una nota catena di creme da donna, passando dal piano di rilancio per un'azienda produttrice di marmitte fino ad arrivare alla ridefinizione della struttura organizzativa di una squadra di calcio.
Di progetti in questi 5 anni, ne ho seguiti molti, circa 40, e seppure le soddisfazioni che mi sia tolto siano state molte, (non dimenticherò facilmente il giorno che sono stato seduto al tavolo con Galliani a discutere del budget della successiva campagna acquisti) il lavoro del consulente mi ha chiesto tanto in cambio. Quasi non ricordo più le nottate passate al pc a lavorare, i weekend in ufficio, i ponti annullati ed i viaggi mai prenotati, le corse frenetiche per chiudere l'ultima slide a pochi secondi dall'inizio della presentazione finale e le infinite ore passate a ricercare online informazioni che forse nesuno aveva mai cercato prima di me.
Tuttavia, se oggi decido di lasciare questa professione non è per i suoi aspetti, per dirla come un consulente, maggiormente demanding ma perchè nel corso dell'ultimo anno ho capito che seppure abbia raggiunto degli ottimi risultati (culminati con importanti ricompense economiche e professionali), non ero più predisposto a questo lavoro, ritrovandomi nel bel mezzo di una crisi di mezza età lavorativa, ad ascoltare me stesso e cercare una nuova vocazione.
Una crisi che mi ha spinto a guardarmi dentro ed a chiedermi chi fossi davvero e cosa volessi fare della mia vita.
Così come suggeriva Steve Jobs, nel suo oramai celebre discorso "Stay hungry stay foolish", ho iniziato a domandarmi "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?" e come lui suggeriva, quando ho capito che la risposta era "No" per troppi giorni, ho compreso che era arrivato il momento di cambiare qualcosa.
Durante questo periodo ho capito che non volevo più vivere in dei panni che non sentivo più miei, intrappolato dentro la schematicità che il consulente usa per decifrare il mondo ed i problemi intorno a sè, intrappolato dentro una cella giallo blu di un modello excel, intrappolato dentro l'ennessima slide in power point.
Per giorni, ho avuto la sensazione che il tempo (per definizione la risorsa più scarsa che abbiamo) impiegato nel mio lavoro fosse in qualche modo sprecato, tempo (o time per i consulenti amanti degli inglesismi), spesso investito su dettagli volti a migliorare esclusivamente l'apparenza delle cose ma non mirati a creare alcun valore per il cliente, sono tantissime le ore che in questi anni ho investito nel decidere se fosse meglio parlare di strategic guidelines o di key strategic guidelines (come se una parolina in più facesse davvero la differenza) o nel decidere se quel box fosse stato più efficace in verde o in grigio o nello scegliere la giusta icona da inserire in una chart.
Le ultime settimane passate a fare introspezione sul mio lavoro mi hanno portato a decidere che era arrivato il momento di ascoltare il mio cuore e soprattutto di dover lasciare un lavoro che non avrei potuto più affrontare con la grinta e la motivazione con cui l'avevo affrontato negli ultimi anni.
Quando negli ultimi giorni ho provato a spiegare questa decisione a qualche amico, conoscente, familiare, in molti hanno pensato che io sia impazzito, "Ma come, lasci un posto fisso?", "Questo lavoro ti offre tante opportunità perchè lasciarlo?", "Nel 2018 saresti diventato dirigente a soli 30 anni, perchè lasci?", "Ti rendi conto che in tanti vorrebbero essere al tuo posto?" a queste domande rispondo con una frase che prendo in prestito da qualcun altro "L'obiettivo della nostra vita non è trovare il modo più rapido, tranquillo e indolore per trascorrere gli anni che intercorrono tra il parto e il funerale", non è quello di "sopravvivere" ma è quello di vivere inseguendo i propri sogni provando a vivere la nostra vita senza rimpianti.
Da domani smetterò di vestire l'abito del consulente ed inizierò a vestire quello dello startupper.
Come un esploratore, che nello scorso millennio abbandonava la sua città di origine per partire alla scoperta di un nuovo mondo, partirò per una nuova avventura, seguirò una nuova strada al momento a me sconosciuta ed inesplorata.
So già che non sarà facile, che ci saranno tante difficoltà e che i rischi di fallimento saranno altissimi ma sono consapevole però, che il vero fallimento sarebbe stato quello di decidere di non partire affatto, sono consapevole che avrò di nuovo un progetto nel quale investire tutto me stesso e che al mio fianco ci sarà un collega, o meglio un amico (Mirko Vairo), con cui ho condiviso oramai mille battaglie e con cui condividerò questa terza esperienza lavorativa.
Sarà un lavoro completamente diverso, un lavoro dove conterà quasi esclusivamente la sostanza e dove la forma, passerà in secondo piano, sarà un lavoro dove l'execution conterà più del disegno e le analisi saranno soltanto una premessa per una decisione e non saranno più il fine ultimo.
Ci saranno sicuramente aspetti del mio attuale lavoro che mi mancheranno (tra tutti sicuramente il team di amici e colleghi costruito negli ultimi 2 anni), ma da Gennaio, SocialBeat (grazie all'opportunutà concessami da Marco Sangalli) sarà la mia nuova avventura e non vedo l'ora di iniziare!
Mi sembra doveroso concludere con delle frasi tratte da "The Holstee Manifesto"...
"Questa è la tua vita. Fai ciò che ami. Se non ti piace qualcosa, cambiala.
Se non ti piace il tuo lavoro, lascialo...
Chiedi alle persone che incontri quali siano le loro passioni condividendo con loro le tue aspirazioni e i tuoi sogni...
Viaggia spesso, perderti ti aiuterà a ritrovare te stesso...
Alcune opportunità si presentano una sola volta, coglile al volo...
La vita è fatta dalle persone che incontri e dalle cose che crei con loro...
Esci fuori e comincia a creare...
La vita è breve...
Vivi i tuoi sogni e condividi le tue passioni..."