Un regista in crisi esistenziale e artistica, l’ostinazione caratteriale a fare le cose in modo diverso e con la coerenza di fare sempre quello che si dice, di dare un peso alle parole, a costo di sembrare folli.
Gli alti e bassi e la mente che cavalca alla ricerca dell’idea che funziona, che sembra sempre così a portata di mano e poi finisce col diventare un dedalo di imprevisti da cui ripartire ricalcolando un nuovo percorso.
Gondry utilizza il linguaggio della commedia per ridere sull’amarezza di certe condizioni umane e professionali che si insinuano sempre nei bordi che non combacino tra l’idea che ciascuno ha di se stesso e quella che gli altri si fanno di noi. La coerenza e la fiducia, alla fine dei giochi, si rivelano sempre grandi alleate. E tutte le storie svelano la loro logica solo rilette (o montate) al contrario.
Entrambe le cose vanno bene, ma per noi è difficile mantenere sia la coerenza che la fiducia, ma più che altro è difficile mantenerne una.