Buongiorno alla comunità italiana. Di recente ho ripreso ad esercitare l'arte della scrittura, anche se devo raffinare la mia tecnica. Continuerò a produrre materiale autentico e originale sperando che ci siano ancora dei lettori interessati ai miei versi. Cercherò di essere il più regolare possibile regalando almeno un racconto a settimana. Vi ringrazio della lettura e aspetto le critiche!
Il vento di tramontana corrode la mia anima quando lei decide di andarsene.
Il volo che ha preso senza spiegare le ali ci ha lasciati senza una moglie devota e una madre amorevole.
Mi avvolgo con parole di conforto, ma prive di empatia, per superare il lutto.
Mi circondo di estranei per trovare il suo volto tra tanti e riuscire a vederla per un’ultima volta.
Mi ritrovo a consolare i nostri figli soffocati dalla disperazione, avvelenati dal coacervo di dolore e rabbia che nessun bambino dovrebbe mai assaggiare.
Judit, mia defunta consorte, perché hai scelto di ricongiungerti alla Madre Terra con un impatto violento, con una forza istantanea che non mi ha permesso di riportarti sul nostro cammino e ti ha fatta sprofondare fino al sottosuolo dove ora giaci, in un riposo eterno.
Mi indebolisco giorno dopo giorno, sono malato dell’amore che provavo per te e che si macchia ogni mattina di disprezzo nei tuoi confronti. Rivivo quell’attimo fugace nei volti spenti dei nostri pargoli.
I quesiti mi assalgono appena mi ritiro nei miei pensieri. Sono io la causa del male che celavi dentro te, è la nostra famiglia imperfetta che ti ha dato la spinta mentre eri sul ciglio della tua vita e ti sei ritrovata a cadere nell’oscurità della morte, avrei mitigato le tue pene tendendoti la mano come la persona migliore che avrei voluto essere?
QUANTO TI ODIO JUDIT, QUANTO TI AMO JUDIT.
Ora sono solo anche se non sono solo, i nostri bambini mi ricordano solo quanto tu mi hai ferito con il tuo gesto fatale. Vorrei la loro felicità e vorrei essere io a regalargliela giorno dopo giorno, invece strappo da loro frammenti di gioia per medicare le mie ferite.
Sono egoista, mi hai portato ad agire da egoista. Dovrei essere il genitore che i nostri, che i miei figli meritano e invece che curarli dal veleno di cui hai imbevuto le loro labbra mi ritrovo a disintossicarmi dal nostro amore. I nostri figli si controcono in spasmi di mestizia, mentre io li fisso e vomito ogni traccia del tuo amore che sporca il mio sangue.
Sudore, palpitazioni e nausea, mi sto liberando della droga che mi hai somministrato inconsapevolmente per tutta la nostra vita così da essere pronto ad accogliere problemi che non riguardano me, così da far spazio all’amore ingombrante dei nostri ragazzi.
Mi hai lasciato su una barca senza vela e senza remi in balia di una tempesta che non sarei in grado di gestire in una vita intera. La tua eredità è un dramma che la tua famiglia non riesce a gestire. Non ti senti colpevole, Judit?
I morti non possono provare empatia per i vivi. Hai scelto la strada meno dolorosa anche se ha significato voltare le spalle ai tuoi cari, coloro che sono riusciti per un breve attimo ad ancorarti alla vita e hanno scelto di sostenerti nel tuo percorso.
Io non seguirò il tuo esempio, il male che dimora nel mio cuore non riuscirà a divorare l’amore che provo verso i miei legami più stretti a questo mondo. Le catene che mi sigillano alla vita sono dei vincoli che un giorno mi ripagheranno della mia prigionia, mi doneranno la libertà di tornare ad essere felice. Per questo mi devo sforzare di essere migliore di te, dimostrando ai nostri bambini che io non li ho abbandonati come hai fatto tu.
Io rimango fermo e deciso nella convinzione che ci si possa risollevare da ogni male, l’uomo è più forte della sua sofferenza. Siamo vivi perché possiamo sentire di essere vivi, e sentiamo di essere vivi perché proviamo dolore. Infondo, è questa sfumatura della vita che non sei stata in grado di cogliere e ti sei abbandonata alle cure della morte, vortice infinito di pace e serenità che ti ha avvolto nel suo caldo abbraccio strappandoti dalle nostre salde convinzioni, che tu potessi farcela, che tu potessi vivere.
JUDIT, MI MANCHI TANTO PROFONDAMENTE DA FARMI PROVARE IL BRIVIDO CALDO DELLA MORTE, MA MI OBBLIGO AD ESSERE MIGLIORE DI TE, DEVO ESSERLO PER I NOSTRI FIGLI. ORA RIMANGO SOLO IO A PROTEGGERLI, EPPURE SENTO CHE UNA PARTE DELLA TUA ANIMA HA FORGIATO UNA LAMA DI LUCENTE AMORE CHE MI AIUTERÀ A TENERE AL SICURO I NOSTRI BAMBINI.
TI AMERÒ ANCHE NELLA MORTE, JUDIT.
Pixabay
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