Lotta nel buio cap. 3/ Fighting in the dark Cap.3 [ITA/ENG]

in Olio di Balena2 years ago (edited)

Rieccomi con un nuovo capitolo del mio racconto sperando che vi possa piacere e rendere un poco curiosi sul come poi andrà a finire. Vi ripropongo i precedenti capitoli per chi non avesse letto e avesse ora voglia di farlo. Buona lettura.

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Capitolo 3

Lo sento, lo percepisco più che altro. I sensi acuiti dalla fame mi rendono sensibile all’uomo chiuso nella base, facendomi sentire chiaramente il suo sangue che scorre nelle vene.

Il gelo e l’oscurità non mi rendono insensibile ma al contrario, mi danno sostegno e forza così come me lo danno da secoli.

E’ stato facile sopravvivere in queste terre desolate, lontani da tutto e da tutti.
La lunga notte che caratterizza questo luogo lo ha reso il miglior posto dove poter vivere o non vivere, dipende dal punto di vista.

Stringo gli occhi scrutando nel buio, fissando il punto di luce in cui ogni tanto l’uomo passa e sorrido.
Do sempre del tempo alle mie prede, mi diverte osservarle, innervosirle facendole sentire braccate, perse poi mi ritiro ed attendo, dandogli la speranza di salvezza, speranza vana pero.

Passo la mano sul volto gelido, togliendo i fiocchi di neve che vi si sono posati ma che però, per mancanza di calore, non si sono sciolti e sorrido, sorrido alla mia non vita lunga ormai quasi mille anni.

Ho assistito a guerre e pestilenze, uomo apparente nascosto tra gli uomini, nutrendomi approfittando delle continue morti fino a quando una parvenza di pace ha reso difficile per me nutrirmi e per questo ho dovuto migrare fin qui dove la notte, la mia fedele compagna, mi aiuta nella sopravvivenza.

Mi avvicino, riesco a sentire il suo respiro mentre cammino nel buio, e quando giungo alla finestra, ho quasi un ghigno stampato in volto ma mi domino e lo osservo certo che anche lui riesca in qualche modo a sentirmi.

Ne ho la certezza dopo qualche istante quando con un sussulto l’uomo si volta verso di me.

Mi muovo veloce abbassandomi, sparendo alla sua vista mentre una folata di vento glaciale fa fischiare le giunzioni della struttura coprendo la mia risata colpevole e malefica.

Mi giungono chiaramente alle orecchie i battiti accelerati del suo cuore e di nuovo devo dominarmi, ho imparato a farlo, ho dovuto ed ora sfrutto questa mia capacità per puro divertimento.

Non impiegherei molto ad entrare ed uccidere l’umano ma poi la noia mi renderebbe nuovamente schiavo e non voglio, non ancora.

Voglio solo giocare al gatto ed al topo ed il mio topo per ora può sentirsi al sicuro, ma non so ancora per quanto.

Silenzioso scivolo via inoltrandomi nella notte che completamente mi ingloba.

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Here I am again with a new chapter of my story hoping you will enjoy it and make you a little curious as to how it will end. I reproduce the previous chapters for those who have not read and now feel like doing so. Happy reading.

Chapter 3
I can feel him, sense him more than anything else. The senses sharpened by hunger make me sensitive to the man locked in the base, making me clearly feel his blood coursing through my veins. The frost and the darkness do not make me insensitive, but on the contrary, they give me support and strength as they have given me for centuries. It was easy to survive in these desolate lands, far from everything and everyone. The long night that characterises this place has made it the best place to live or not to live, depending on your point of view. I narrow my eyes peering into the darkness, staring at the spot of light where the occasional man passes by, and smile. I always give my prey time, I enjoy observing them, unnerving them by making them feel hunted, lost then I retreat and wait, giving them hope of salvation, a vain hope though. I run my hand over my frosty face, removing the snowflakes that have settled there but which, for lack of warmth, have not melted, and I smile, I smile at my non-life of almost a thousand years. I have witnessed wars and pestilence, apparent man hiding among men, feeding myself by taking advantage of the constant deaths until a semblance of peace made it difficult for me to feed myself and that is why I had to migrate here where the night, my faithful companion, helps me survive. I approach, I can hear his breath as I walk in the dark, and when I reach the window, I almost have a grin on my face but I tame myself and watch him certain that he too can somehow hear me. I am certain after a few moments when with a gasp the man turns towards me. I move quickly, ducking down, disappearing from his sight as a gust of icy wind makes the joints of the structure whistle, covering my guilty, evil laughter. The accelerated beats of his heart reach my ears clearly and again I have to dominate myself, I have learnt to do so, I have had to and now I use this ability of mine for pure enjoyment. It would not take me long to go in and kill the human but then boredom would enslave me again and I don't want to, not yet. I just want to play cat and mouse and my mouse can feel safe for now, but I don't know for how much longer. Silently I slip away into the night that completely engulfs me.

Translated with www.DeepL.com/Translator (free version)

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Ti ringrazio Claudio, gentilissimo .. spero il racconto ti sia piaciuto, sono curioso di sapere cosa ne pensi.



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