Dazi e Tesla

in Olio di Balena6 days ago

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Non si frena l'ondata rossa "bearish" che continua a colpire tutti i mercati, in tutto il mondo, sia tradizionali, sia crypto, e anche l'oro, asset anti-sistema per eccellenza ,definito "Save Haven", inizia a perdere qualcosina, tornando sotto i 3000 dollari all'oncia, dopo aver registrato un record dopo l'altro nelle ultime settimane.

E i colpevoli sono sempre loro, a quanto sembra, i dazi voluti dal Presidente Trump: una mossa descritta come protezionistica verso gli USA, ma che ha scatenato reazioni a catena, sia economiche che politiche, infatti a distanza di giorni dal fatidico "Liberation Day", la situazione appare tutt’altro che stabilizzata, alimentata da rumors contrastanti e da crescenti tensioni tra l’amministrazione Trump e alcuni dei suoi principali sostenitori, tra cui spicca Elon Musk.

Ad aggiungere confusione al caos economico ci sono le voci discordanti che circolano sull’effettiva strategia di Trump. Da un lato, alcuni rumors suggeriscono che il presidente stia valutando una sospensione temporanea dei dazi, forse per 90 giorni, nel tentativo di calmare i mercati e aprire una finestra di negoziati con i partner commerciali: però dai suoi post sui social, non traspare nessuna volontà da parte del Tycoon di fare un passo indietro.

Secondo fonti vicine alla Casa Bianca, oltre 50 paesi avrebbero già contattato Trump per discutere di possibili accordi, un segnale che il presidente potrebbe usare i dazi come leva negoziale piuttosto che come misura definitiva.

Dall’altro lato, però, c’è chi sostiene che Trump intenda rafforzare ulteriormente le tariffe, con dichiarazioni attribuite al presidente che parlano di “riportare l’America al comando” e di non cedere alle pressioni internazionali, parlando , addirittura, di alzare al 50% i dazi con la Cina se non ritireranno i nuovi dazi di ritorsione massi contro gli USA.

La nostra cara UE, invece, con la coda tra le gambe, dopo aver fatto gli spacconi, sembra proporre una politica di dazi reciprochi allo 0%, però Trump potrebbe accettare solo se compriamo risorse energetiche da oltre oceano.... e chi sa a quale prezzo.....

Tra le vittime illustri di questa guerra commerciale c’è Tesla, l’azienda di veicoli elettrici guidata da Elon Musk, che sta subendo perdite devastanti. Le azioni della compagnia hanno perso oltre il 45% del loro valore dall’inizio dell’anno, scendendo a livelli che non si vedevano dal 2020. Solo il 10 marzo, Tesla ha chiuso con un crollo del 15% in Borsa, bruciando miliardi di dollari di capitalizzazione. La posizione di Tesla è particolarmente vulnerabile: la Cina, colpita dai dazi americani e pronta a rispondere con contromisure, è il secondo mercato più grande per l’azienda, mentre le importazioni di componenti dal Canada e dal Messico – anch’essi nel mirino delle tariffe – incidono sui costi di produzione.

Insomma, il nostro caro Elon non è contentissimo della situazione, visto che si parla anche di una perdita di circa 28 miliardi di dollari ,solo nell’ultima settimana, del suo patrimonio personale.

Per ora Elon, che riveste incarichi politici nell'amministrazione Trump a capo del DOGE, non ha espresso nulla al riguardo, però si capisce che si sta mordendo l lingua per la situazione, tanto che alcuni parlano di alcuni attriti tra lui e il presidente, anche se rimangono solo rumors di corridoio.

Che vi devo dire, la situazione non sembra molto buona, e soprattutto non sembra esserci una soluzione nel breve periodo, mi sa che dovremo soffrire per un po' di tempo.....

Grazie dell'attenzione e alla prossima.

Immagine realizzata con Grok

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Unfortunately, international companies become hostage to political and commercial fluctuations.