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Chi legge i miei post da tempo sa che io non amo particolarmente la categoria dei giornalisti, infatti i cosiddetti "professionisti dell'informazione", soprattutto in epoca della pandemia Covid 19 hanno sparato una marea di idiozie spacciandole come oro colato dall'alto, per poi sbagliare tutto e non chiedere mai scusa.
Dalla "Clinton prenderà 20% di voti in più " del 2016, al "virus non viene dal laboratorio di Wuhan", al "chi non si vaccina si ammala e muore", fino al "Kamala Harris è in vantaggio del 4%", i giornalisti Main Stream sono bravissimi ad una e una sola cosa..... sbagliare completamente i pronostici, ma poi a non pagarne mai le conseguenze, perchè l'importante è seguire la linea editoriale del direttore.
Da pochi giorni è uscita la notizia, non dico in sordina perchè qualche prima pagina l'ha fatta, però sicuramente sembra già passata in secondo piano, almeno adesso, della scoperta di un trojan, "Graphite", sui dispositivi di giornalisti e attivisti italiani, e dalle fonti ufficiali sembra siano in 7 ad essere stati colpiti.
Il trojan è prodotto dall'azienda israeliana Paragon Solutions, fondata dall'ex primo ministro Ehud Barak, specializzata in software di sorveglianza destinati esclusivamente a governi alleati degli Stati Uniti. A differenza di altri spyware come Pegasus di NSO Group o FinSpy di FinFisher, Paragon si è sempre distinta per una politica di "tolleranza zero" verso l'uso improprio dei suoi strumenti, vietando espressamente la sorveglianza di giornalisti, oppositori politici e attivisti.
Graphite è un software militare avanzato di tipo "zero-click", in grado di infettare dispositivi senza bisogno che l’utente interagisca con link o file sospetti. Viene spesso diffuso tramite WhatsApp e, una volta installato, garantisce accesso totale al dispositivo, permettendo di leggere messaggi, registrare conversazioni e persino attivare il microfono o la fotocamera di nascosto.
Le operazioni di sorveglianza sarebbero partite dall'Italia, come dimostrato dalla decisione di Paragon di rescindere il contratto con due entità italiane, riconoscendo implicitamente un uso improprio del software, infatti questo atto potrebbe diventare un vero e proprio caso politico, e sarà compito del attuale governo dare eventuali risposte sull'accaduto.
Comunque, come considerazione personale, siamo tutti ampiamente spiati , quotidianamente , dai nostri devices, non so se è capitato anche a voi di parlare di un oggetto particolare , a voce con qualcuno vicino a voi, e magicamente, vi compare una pubblicità di quel prodotto sui vostri profili.....sarà un caso?
Grazie dell'attenzione e alla prossima.
Immagine realizzata con Grok
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Anch’io penso che siamo spiati già da tanti anni… quando un mio amico informatico mi diceva che le pubblicità mi apparivano a seconda di quello che dicevo inizialmente non ci credevo. Poi prestai attenzione alla cosa e mi accorsi che era vero. Secondo me non dobbiamo spaventarci, ma dobbiamo peró essere consapevoli. !hiqvote
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