È notizia di poche ore fa che Donald Trump ha deciso un rinvio di 90 giorni di tutti i dazi, annunciandolo sul suo social, Truth, per tutti i paesi che si sono dimostrati volenterosi di trattare, mantenendo la base del 10% per tutti....o quasi.
Infatti , per quello che sembra essere il concorrente numero 1 degli Usa di Trump, il primo paese in lista che possa minare la posizione dominante del paese a stelle e strisce, ovvero la Cina, invece Trump ha alzato ancora di più la posta in gioco: rea di aver reagito, si dovrebbe applicare dazi fino a 125 %, e la Cina ha risposto con tariffe dell'84% sul made in Usa.
Ovviamente, sull'ondata di entusiasmo della notizia, Wall Street ha guadagnato un sacco di punti, Nasdaq +9,58 %, e Dow Jones +6,17, ed anche Bitcoin, le altre crypto, e l'oro hanno registrato un bel balzo verso l'alto, dopo giorni di rosso e di incertezza.
Ovviamente il grande scontro , quello tra USA e Cina, rimane, e sembra una vera partita a Poker, dove entrambi rialzano continuamente la posta in gioco, buttano sempre più fiches sul tavolo, facendo capire all'altro di avere carte più forti dell'avversario: ma chi dei due sta bluffando di più?
La Cina , ormai, è il più grande produttore ed esportatore di beni al mondo in sempre più settori, quindi mettere dei dazi del 125% non è certo uno scherzo da poco, anzi, è una manovra economica che può avere effetti boomerang su più fronti, basti pensare a tutte quelle aziende USA che rivendono prodotti cinesi, oppure che hanno bisogno di attrezzature o componenti che vengono prodotti solo in Cina, per loro potrebbe essere Game Over, e con loro il lavoro di tanti dipendenti.
Inoltre, aver revocato i dazi dopo solo 7 giorni, mi ricorda vagamente il Pump and Dump delle Trump meme coin: certo, chi, per esempio, sapendo questa notizia in esclusiva, avesse comprato azioni su Wall Street nei giorni precedenti , quando tutto era in profondo rosso, ed ha poi rivenduto oggi, ha fatto un botto di soldi con questa stratagemma dell'Inside Trading.... e questo non mi sembra corretto.
Per molti, i dazi a livello mondiale, erano solo una scusa per metterli alla Cina, l'unico paese che poteva rispondere per le rime, mentre gli altri stati e unioni, Unione Europea in prima linea, si sono subito presentati con il cappello in mano per chiedere la via del dialogo.
Staremo a vedere , nei prossimi giorni, quale colpo di scena uscirà fuori, tra smentite, voci di corridoio, scoop giornalistici, passi in avanti e passi indietro, il fronte più interessante sarà l'escalation della guerra economica tra Usa e Cina, ed ora sta alla terra del Dragone fare la prossima mossa....
Grazie dell'attenzione e alla prossima.
Immagine realizzata con Grok
Quello che mi lascia più perplesso è stato questo tira e molla, dazi a destra e manca poi indietro, il problema per il "pennellone biondo" è che va a scontrarsi con un vero colosso, ramificato in tutto il mondo, basti pensare a quanti cinesi vivono ormai da tempo in Italia, non sarà facile per lui riuscire a metterli sotto...
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Forse è un tentativo disperato di un impero, quello Usa, che sta crollando.
Infondo noi non sappiamo quello che Trump ha visto entrando nella Casa Bianca, la situazione americana potrebbe essere molto più tragica di quello che sembra.
Beh, anche perché l'Europa non credo esporti molte cose in America.
Cioè, prendo l'esempio dell'Italia, gran parte delle esportazioni sono i generi alimentari made in Italy (che comunque lì in USA sono beni di lusso e quindi anche se alzi il prezzo se le comprano lo stesso) e non so che altro poi 🤔
Per il settore vinicolo e affini è una bella botta, magari anche per l'alta moda, però sì, niente da cui non si può recuperare, se solo avessimo una classe dirigente con gli attributi, invece dei camerieri con il piede in due staffe.
I vini italiani li compagno a 150€ la bottiglia e li rivendono a 1200$ la bottiglia...anche se dovessero costare 100$ in più, la gente se li compra comunque...o almeno la clientela che può permetterseli adesso, non fa fatica a permetterseli anche se dovessero costare il 20% in più.
Idem per l'alimentare. Se un piatto di pasta con ingredienti esclusivamente italiani costa 50$ oggi, non faranno fatica a venderlo a 60$ domani.
Cioè in USA non è che comprano il Tavernello a 1$ al litro...