Ciao @pousinha, grazie per il tuo commento!! La tua analisi comparativa con tra il sistema tributario brasiliano e quello italiano è molto interessante, e mi dispiace (e un po' mi fa arrabbiare) il fatto che dobbiate tenere traccia fino al minimo possedimento per non incorrere in sanzioni. Devo ammettere che anche per me, il continuo monitoraggio mi fa desistere alle volte dal fare operazioni, perché il solo pensiero di segnare e fare screenshot mi fa passare la voglia anche di piazzare un ordine. Però è un momento, tornerò ad essere più attiva!
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Non oso infatti pensare alle grane fiscali in cui incorreranno i nostri colleghi brasiliani che stanno accumulando selvaggiamente una volta che faranno un prelievo corposo. Un mio conoscente (sia pure non di questa piattaforma, dato che l'ho conosciuto offline) s'è visto silurare la metà dei guadagni in criptomonete dalla Receita Federal (la nostra AdE) perchè non sapeva che dal 2018 il possesso di criptomonete va dichiarato e non solo: in un campo detto discriminação si deve obbligatoriamente indicare la data dell'acquisto di ciascuna cripto e il valore in moneta locale del pagamento per acquistarla. Su una piattaforma come questa, dove frazioni di valore arrivano tutti i giorni, che razza di data indicare e peggio, provatevi a convertire ogni santo mese, se non ogni santo giorno, ogni frazione di !LUV, !PIZZA, !BEER e ciascuna di tutte le miriadi di token che arrivano su hive-engine per la nostra partecipazione ad hive. Anche loro dovrebbero volare basso per non fare la fine del mio conoscente, ma purtroppo (o per fortuna) vivere despreocupados è un marcante tratto culturale latino. La maggior parte dei miei compaesani non conosce un apice di diritto tributario, tra l'altro. Infatti emigrano all'estero senza sapere che devono avvisare la Receita (il che poi comporta che dovrebbero presentare la dichiarazione dei redditi in Brasile perchè risultano ancora residenti, ma non lo fanno anche perchè se vivi fuori del territorio dovresti rilasciare una procura a un parente, sempre e quando hai la fortuna di averne uno disposto e pure che non si intaschi i tuoi averi invece di occuparsi della tua burocrazia). Uno di questi immigrati che ha avuto la fortuna di ricevere in eredità per testamento dal vecchietto a cui faceva da badante una forte somma (mi pare di un milione di euro), se rientra in Brasile con quei denari rischia seriamente la galera. Purtroppo se non sei laureato in giurisprudenza o in economia e commercio (qui Ciências Contábeis) non sei a conoscenza di tutte queste informazioni e quindi se dovesse capitarti il classico e raro colpo di fortuna, sempre che tale si possa definire, il riso si potrebbe trasformare velocemente in pianto perchè da quando vigono le tecnocrazie non è più come ai tempi dei nostri nonni, quando l'ingerenza fiscale appena ti muovi di un passo era contemplata solo su Saturno. Mi auguro che il nostro amico brasiliano che ha ereditato non si sogni minimamente di fare rientro in Brasile e men che meno con il milione di euro, se non vuole rischiare di finire dietro le sbarre non appena mette piede in aeroporto.