La pace durò ben poco, perché già dopo 6 mesi di tempo si ebbe la sensazione che le cose erano cambiate, non avevamo quasi il coraggio di pronunciare un certo discorso, ma era chiaro che qualcosa non era andato per il verso giusto, che si aveva quasi la certezza di una sorta di maledizione ripetuta, e lo spettro di una parola, tanto odiata, tanto temuta, divenne molto di più di un semplice fantasma, assurgendo il ruolo di una certezza praticamente assoluta...
Un controllo fu sufficiente per far dire al chirurgo che aveva operato la mia compagna che si trattava proprio di una recidiva, purtroppo accadeva, ogni tanto, che ci fossero delle operazioni che non venivano bene, per cui non c'era altro da fare che riprogrammare un 2° intervento...
Che soddisfazione, dopo la mia circoncisione, fatta però dopo 20 anni di distanza e non un solo anno, doveva esserci una recidiva per un intervento decisamente più complicato, con gli annessi rischi connessi, superato l'iniziale scoglionamento per l'accaduto, ci mettemmo il cuore in pace confidando nella ancora comprovata perizia del chirurgo in questione...
Intervento programmato e confermato per la metà di febbraio, tutto questa volta doveva andare per il verso giusto, non c'era motivo di dubitare dell'abilità del chirurgo in questione, perché la sua fama era più che consolidata, eseguito il 2° intervento, tutto pareva andare per il verso giusto, oltretutto per comprendere se tutto fosse andato per la direzione corretta occorreva il progredire del tempo, e che le cose continuassero ad andare bene...
La mia compagna venne dimessa regolarmente, al rientro a casa c'era però un campanello di allarme che iniziò a suonare, ripetutamente, costantemente, fino a che divenne una vera e propria sirena, a suonava spiegata, stava male, ma male veramente, perché aveva incominciato a vomitare verde, probabilmente bile, aveva quasi smesso di mangiare e non andava di corpo, in questo nuovo quadro clinico continuavamo ad avere fiducia nel chirurgo che l'aveva operata, che tenevamo al corrente di tutto quello che stava accadendo, ma non eravamo tranquilli, in quanto non andava assolutamente bene...
Tutto faceva fatica ad avere un verso, tutto si stava maledettamente complicando, quando arrivati a un certo punto, al figlio della mia compagna venne l'idea di provare a contattare un medico, uno specialista, padre di una sua ex-compagna delle superiori, dopo aver comunicato con lui, ci recammo presso il suo studio, per una veloce visita, al termine della quale fu lui a contattare direttamente il collega chirurgo, informandolo del fatto che la situazione generale non era assolutamente delle migliori, che c'era poco da scherzare, e che gli consigliava caldamente di andare a casa nostra per vedere personalmente le condizioni della mia compagna...
Me lo vidi arrivare verso le 19, lo feci parcheggiare nel piazzale di casa nostra e lo accompagnai presso la nostra abitazione, come vide la mia compagna la sua espressione mutò, e si mise a fare delle raccomandazioni al mio indirizzo, perché non poteva ricoverarla presso la clinica dove operava in quanto sprovvista di pronto soccorso...
Continua...