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Capitoli anteriori:
1. Gli inuit
2. La verità
3. Metodo scientifico
4. La crisi della riproducibilità
5. p-hacking
6. Velocità
7. Status ed efficenza
Nel 1906 Vilfredo Federico Pareto osservò che, in Italia, l'80% della terra apparteneva al 20% della popolazione.
Quando estese la sua ricerca ad altri luoghi ed epoche si rese conto che questa proporzione tra distribuzione della ricchezza e potere, era una costante nella storia.
Pareto, uno dei padri della teoria dell'elitismo, sosteneva che alcuni individui avevano capacità di leadership superiori al resto della gente, dividendoli in leoni, che preferiscono l'uso della forza per mantenere il potere, e volpi che preferiscono l'astuzia e la manipolazione.
Si interessò particolarmente di come queste élite, dal latino eligere, scegliere i migliori, si alternavano ciclicamente nel corso della storia.
Nel suo Trattato di sociologia generale del 1916, osservò che nella storia, quando i leoni prevalevano al potere, altri individui emergevano dalle masse, le volpi, che, mediante una rivoluzione, prendevano il potere e sostituivano l'élite di turno, finché a loro volta i leoni insorgevano tra le masse scontente, in un ciclo continuo.
La storia è un cimitero di élite.
Vilfredo Federico Pareto
Le masse, che in ogni momento e in ogni luogo, costituiscono la maggioranza, questo 80%, finiscono sempre per essere sottomesse dalle élite perché sono caotiche e incapaci di organizzarsi.
Le sue ampie critiche al socialismo servirono anche come propaganda fascista.
Ma non solo.
Nel 1951, basandosi sugli studi di Pareto, Joseph M. Juran, nel suo Quality Control Handbook, formulò un principio statistico basato sull'analisi dei sistemi complessi con relazioni di causa-effetto tra variabili.
Il 20% delle cause provocano l'80% degli effetti.
Questa proporzione non è esatta e può essere riassunta come: poche cause provocano la maggior parte degli effetti.
Oggi il principio di Pareto, o regola del 20/80, si applica un po' a tutto.
In qualità: il 20% delle cause provoca l'80% dei difetti, o il 20% dei difetti causa l'80% dei reclami. Che può essere tradotto in occupandomi del 20% delle cause, risolvo l'80% dei problemi.
Nel business: il 20% dei clienti o dei prodotti, genera l'80% dei benefici; il 20% dei fornitori rappresenta l'80% delle spese.
Anche nella logistica, il 20% dei prodotti immagazzinati sono quelli che rappresentano l'80% del valore, e anche quelli che rappresentano l'80% della rotazione.
Fermiamoci un attimo a riflettere sui magazzini.
Per semplificare, possiamo immaginare gli armadi e i mobili di casa nostra.
La cosa logica è che abbiamo tutti gli oggetti conservati per categorie: l'armadio dei vestiti e il cassetto dei calzini nella nostra camera da letto, in bagno l'armadio con gli asciugamani e i prodotti per l'igiene e in cucina la dispensa, i cassetti delle posate e degli utensili e i mobili per pentole e stoviglie.
Logicamente, anche se non ne siamo consapevoli, di solito applichiamo il principio di Pareto e abbiamo più a portata di mano questo 20% di oggetti che usiamo l'80% del tempo.
Beh, questo in una situazione ideale. Conosciamo tutti questi casi in cui abbiamo metà dei nostri calzini con le magliette e l'altra metà con gli asciugamani in bagno.
Oppure questi mobili magici che contengono un po' di tutto, riempiti con il criterio qui c'è un piccolo spazio dove c'entra, e che per magia finisce anche per soddisfare il principio di Pareto facendo sparire nelle sue profondità questo 80% degli oggetti a cui diamo solo il 20% d'uso.
Può sembrare una logica caotica che potrebbe anche far sì che alcuni calzini finiscano nel frigorifero, ma in generale del tutto decifrabile per il suo creatore.
Ora immaginate il magazzino di un'azienda dove ogni spazio inutilizzato è una spesa inutile.
Ikea l'aveva già intuito con i suoi rivoluzionari kit DIY che permisero ridurre i costi non immagazzinando aria.
Ma i magazzini d'Ikea, anche ottimizzando lo spazio con i loro pacchetti piatti immagazzinati e seguendo la rotazione dei prodotti, continuavano a stoccare le sedie con altre sedie, non avrebbero certo pensato di metterci una scatola di lenzuola sopra solo perché lì c'era uno spazio vuoto. Che poi non c'è chi riesca a trovare le cose, come nei mobili magici.
Ma quando il cliente andrà all'Ikea, probabilmente comprerà delle sedie e delle lenzuola, non prenderà contemporaneamente i tre modelli di sedie più vendute, che sono una accanto all'altra nel magazzino.
Anche qui la tecnologia ci viene in aiuto.
Magazzini caotici.
Possiamo trovare un libro insieme a una padella, ai calzini, al cellulare e ai giocattoli per bambini, perché sono oggetti che di solito si vendono insieme. In questo modo l'impiegato che deve preparare l'ordine non deve percorrersi tutte le varie sezioni. Si può anche sfruttare ogni spazio al millimetro. Che le lenzuola stiano sopra le sedie, potrebbe non essere un'idea così folle e potrebbe anche tradursi in un maggiore profitto.
Ecco come sono i magazzini di Amazon.
I numerosi dati che raccolgono dagli utenti attraverso i loro vari servizi vengono elaborati da intelligenze artificiali per calcolare la posizione ottima di ogni merce, in base alle variabili che abbiamo visto sopra, ma anche in base ad altre variabili e modelli che imparano da noi ogni giorno.
I magazzinieri di Amazon camminano ogni giorno per circa 15 km seguendo le indicazioni di un software che li guida in questo labirinto in cui sarebbe impossibile orientarsi per un essere umano.
Inoltre li vigila, li cronometra e misura il loro rendimento, tanto che i dipendenti evitano addirittura di andare in bagno per non ridurre la propria produttività.
Pareto sosteneva che le élite tendono a degradarsi, diventando troppo conservatrici come l'aristocrazia russa, governata dai leoni, fino a quando alcune volpi si fecero strada, incoraggiando le masse insoddisfatte alla rivoluzione in nome di ideali progressisti, in contrapposizione al potere stabilito, fino a che anche loro finirono per diventare dei leoni conservatori. Oppure le élite si degradano essendo troppo manipolatrici o progressiste fino a quando non arriva la mano dura dei leoni.
Nessuno instaura una dittatura per salvaguardare una rivoluzione, ma si fa la rivoluzione per instaurare una dittatura.
1984, George Orwell
La storia ci ha insegnato che le rivoluzioni per gli ideali politici non finiscono mai con un lieto fine, almeno per le masse.
Cosa è successo alla primavera araba?
L'uso della tecnologia servì a diffondere i messaggi di malcontento, ma le masse non erano organizzate, non avevano un piano alternativo, e questo servì solo per un cambio di élite, che approfittò di questa libertà di espressione nelle reti delle masse per diffondere la propria di propaganda.
Come le teorie di Pareto sull'elitismo utilizzate per la propaganda fascista.
Non vi sembra un déjà vu, quello che stiamo vivendo oggi?
Le masse si sollevano per scacciare l'élite e stendono il tappetino rosso per l'élite del ciclo successivo.
Le vere rivoluzioni, quelle che portano cambiamenti a vantaggio delle masse, e che nemmeno le élite possono fermare, sono quelle tecnologiche: il fuoco, l'agricoltura, la stampa, il motore a vapore, internet, blockchain.
Ma possono anche provocare cambi funesti se finiscono per essere concentrate nelle mani dei leoni o delle volpi di turno, che non sono necessariamente la miglior scelta, come dovrebbe succedere nella società ideale che Pareto ipotizzò.
Nei Paesi occidentali abbiamo vissuto il ciclo delle volpi, l'era della pseudo-democrazia, in cui le élite hanno fatto ricorso all'astuzia e alla manipolazione, facendoci credere di essere liberi.
È finita, le masse sono più indignate che mai.
Il ciclo della mano dura sta arrivando.
Ma come sempre nella storia, le masse caotiche, illogiche e disorganizzate confondono il pericolo.
Temo che si avvicini una delle mani più dure che abbiamo vissuto nella storia recente, se è riuscita a convincere le masse a sollevarsi contro un presunto simbolo di oppressione che è ormai di moda chiamare museruola, ad esempio.
In passato, si sollevarono per i valori e ideali, almeno ci provarono.
Uno non ci crede finché non lo vede con i suoi occhi.
La protesta della destra contro il comunismo, secondo cui saremmo tutti costretti ad acquistare prodotti da un unico fornitore statale, è stata sostituita dalla necessità di acquistare tutto da Amazon.
Nuova era oscura, James Bridle
Al prossimo capitolo!
Baci, !BEER e abbracci 😘🍻🤗
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Capitulos anteriores:
1. Los inuit
2. La verdad
3. Método científico
4. La crisis de la reproducibilidad
5. p-hacking
6. Velocità
7. Estatus y eficiencia
En 1906 Vilfredo Federico Pareto observó que en Italia el 80% de las tierras pertenecían al 20% de la población.
Al extender sus investigaciones en otros lugares y épocas se dio cuenta de que esta proporción, entre distribución de riqueza y poder, era una constante en la historia.
Pareto, unos de los padres de la teoría del elitismo, sostenía que algunos individuos tenían capacidades de liderazgo superiores al resto de la gente, dividiéndolos en leones, que prefieren el uso de la fuerza para mantener el poder y zorros que prefieren la astucia y manipulación.
Estaba particularmente interesado en cómo estas elites, del latín eligere, elegir los mejores, se iban alternando de forma cíclica en la historia.
En su Tratado de sociología general del 1916, observó que en la historia, cuando prevalecían los leones al poder, de las masas emergían otros individuos, los zorros, que, a través de una revolución, se hacían con el poder y remplazaban la elite de turno en el gobierno, hasta que otra vez los leones se levantaran entre las masas malcontentas, en un ciclo continuo.
La historia es un cementerio de élites.
Vilfredo Federico Pareto
Las masas, que en todos tiempos y lugares, constituyen la mayoría, este 80%, siempre acaban sometidos por las elites porque son caóticas y incapaces de organizarse.
Su amplia critica al socialismo sirvió también de propaganda fascista.
Pero no solo.
En 1951,basándose en los estudios de Pareto, Joseph M. Juran, en su Quality Control Handbook, formula un principio estadístico basado sobre el análisis de sistemas complejos con relaciones de causa efectos entre las variables.
El 20% de las causas provoca el 80% de los efectos.
Esta proporción no es exacta y puede resumirse como unas pocas causas provocan la mayoría de los efectos.
Hoy el principio de Pareto, o regla 20/80 se aplica un poco a todo.
En calidad: el 20% de las causas provoca el 80% de los defectos, o el 20% de los defectos provoca el 80% de las quejas. Que se puede traducir en _ ocupándome del 20% de las cuestiones, resuelvo el 80% del los problemas.
En los negocios: el 20% de los clientes, o de productos, genera el 80% de los beneficios; el 20% de los proveedores representan el 80% de los gastos.
También se aplica en logística, el 20% de los productos almacenados son los que representan el 80% del valor, y también los que representan el 80% de la rotación.
Parémonos un momento a reflexionar sobre los almacenes.
Para simplificar podemos imaginar los armarios y muebles de nuestra casa.
Lo lógico es que tengamos todos almacenado por categorías: el armario de la ropa y el cajón de los calcetines en nuestro dormitorio, en el baño el armario con las toallas y los productos de higiene y en la cocina nuestra despensa de alimentos, cajones para cubiertos y utensilios y muebles para sartenes ollas y vajilla.
Lógicamente, aunque inconscientes de ello, solemos aplicar el principio de Pareto y tener más a mano este 20% de objetos que usamos el 80% del tiempo.
Bueno, esto en una situación ideal. A todos nos son familiares estos casos en los que tenemos la mitad de los calcetines con las camisetas y la otra mitad con las toallas en baño.
O estos muebles mágicos que contienen un poco de todo, llenados con el criterio aquí queda un huequito en el que cabe, y que por arte de magia también acaba cumpliendo con el principio de Pareto haciendo desaparecer en sus profundidades este 80% de los objetos a los que le damos solo el 20% de uso.
Es una lógica en apariencia caótica que puede hasta provocar que unos calcetines acaben en la nevera, pero generalmente del todo descifrable para su creador.
Ahora imaginen un almacén de una empresa donde cada hueco inaprovechado es un gasto inútil.
Ya lo había intuido Ikea con sus revolucionarios kits DIY que le hacían reducir gastos al no almacenar aire.
Pero las tiendas Ikea, aún optimizando el espacio con sus paquetes planos almacenados en función de la rotación, seguía guardando las sillas con otras sillas, no le iban a poner una caja de sabanas encima solo porque allí quedaba un hueco. Que luego no hay quién encuentre las cosas, como en los muebles mágicos.
Pero el cliente cuando va a Ikea, probablemente comprará unas sillas y unas sabanas, no se llevará los tres modelos de sillas más vendidos a la vez, que están unas a lado de otras en el almacén.
En esto también nos viene en ayuda la tecnología.
Almacenes caóticos.
Podemos encontrar un libro junto con una sartén, los calcetines, un móvil y los juguetes de niños, porque son objetos que generalmente se venden juntos. Así el empleado que deberá preparar el pedido no tendrá que recorrerse las varias secciones. También podemos aprovechar cada hueco al milímetro. Así que las sabanas estén encima de las sillas puede que no resulte tan descabellado y puede traducirse en más beneficios.
Así son los almacenes de Amazon.
Los numerosos datos que recogen de los usuarios a través de sus varios servicios son procesados por inteligencias artificiales para calcular la colocación óptima de cada artículo, en función de las variables que hemos visto arriba, pero también según los otras variables y patrones que aprende de nosotros cada día.
Los trabajadores de los almacenes de Amazon recorren cada día unos 15 km siguiendo las indicaciones de un software, que les guía en este laberinto en el que a un humano le sería imposible orientarse.
También les vigilas, cronometrando y midiendo su rendimiento, tanto que los empleados evitan hasta de ir al baño para no bajar su productividad.
Pareto decía que las elites suelen degradarse, por volverse demasiado conservadoras como la aristocracia rusa, gobernada por leones, hasta que se abrieron paso unos zorros, animando las masas insatisfechas a la revolución por unos ideales progresistas, en contraposición al poder establecido, acabando volviéndose ellos también unos leones conservadores. O se degradan por ser demasiado manipuladoras o progresistas hasta que en contraposición llegue la mano dura de los leones.
Nadie instaura una dictadura para salvaguardar una revolución, sino que la revolución se hace para instaurar la dictadura.
1984, George Orwell
La historia nos ha enseñado que las revoluciones por ideales políticos nunca acaban con final feliz, por lo menos para las masas.
¿Qué pasó con la primavera árabe?
El uso de la tecnología sirvió para difundir los mensajes de malcontentos, pero las masas no estaban organizadas, no tenían ningún plan alternativo, y esto solo sirvió para un cambio de elite, que se aprovechó de esta libertad de expresión en las redes de las masas para difundir su propaganda.
Como las teorías del elitismo de Pareto aprovechadas para la propaganda fascista.
¿No os parece un déjà vu, lo que vivimos hoy?
Las masas levantándose para echar a la elite y extendiendo la alfombrilla roja para la elite del siguiente ciclo.
Las verdaderas revoluciones que provocan cambios en beneficio de las masas, y que ni las elites pueden parar, son las tecnológicas: el fuego, la agricultura, la imprenta, la máquina de vapor, internet, blockchain.
Pero también pueden provocar cambios perjudiciales si acaban concentradas en las manos de los leones o zorros de turno, que no son necesariamente los mejores elegidos, como debería pasar en la sociedad ideal que hipotizaba Pareto.
En los países occidentales hemos vivido el ciclo de los zorros, la era de la pseudo democracia, en la que las elites han recurrido a la astucia y la manipulación, haciéndonos creer libres.
Se acabó, las masas se están más indignadas que nunca.
Llega el ciclo de las manos duras.
Pero como siempre en la historia las masas caóticas, ilógicas y desorganizadas, confunden el peligro.
Se acerca una de las manos más duras que hemos vivido en la historia reciente, me temo, si consigue convencer a las masas para que se levanten en contra de un presunto símbolo de opresión al que ahora está de moda llamar bozal, por ejemplo.
Antes se levantaban por unos valores e ideales, por lo menos lo intentaban.
Uno no se lo cree hasta que lo ve con los propios ojos.
La queja de la derecha contra el comunismo, que todos nos veríamos obligados a comprar los productos a un único proveedor estatal, ha sido remplazada por la necesidad de comprarlo todo en Amazon.
La nueva edad oscura, James Bridle
Hasta el próximo capítulo.
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.Amazon potrei definirlo "un comunismo vestito a festa": pensa che non fai neppure la fila per contattare il call center, perchè ti chiamano loro quando hanno disponibile il primo operatore libero... eri al corrente di questo particolare, cara @maruskina?
!BEER e alla prossima puntata! 😁
Comunismo vestito a festa 😂
Non sapevo il particolare dei call-center.
Ho comprato pochissime volte su Amazon, perché è complicato trovare qualcuno che invii alle Canarie per questioni di dogana.
Per alcuni articoli introvabili su un’isola devo ricorrere a AliExpress. il capitalismo vestito di stracci?
Di loro posso dire che se devi reclamare, di solito funziona quasi in automatico, se hai prove dei difetti da apportare. Però una volta, l’unico modo per dimostrare che una placca che avevo comprato si spegneva, era con un video, ma non c’è stato modo di farglielo prendere in considerazione, perché i bot già avevo sentenziato considerando solo la foto. 😓
Grazie per passare da qui e lasciare un commento!
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Ho letto un 20% dell'articolo ma non sono riuscito a comprendere il senso: così ho letto anche il restante 80% e posso dire che l'ho trovato molto interessante.
Tra l'altro ... hai sconfitto Pareto ;)
Visto, il principio de Pareto si può applicare a tutto! 😂
Non sono del tutto sicura di aver sconfitto Pareto, però grazie per pensarlo! 😂
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