Dove l'erba è più alta e più verde
Azzurra, Massimo e Angelo erano amici inseparabili. I primi due ragazzini avevano conosciuto Angelo nella nuova scuola e presto l'intesa tra i tre divenne grande. In particolare, era l'amore per la musica a legare la piccola Malinverni, pianista in erba, al nuovo amico, provetto studente di violino al Conservatorio. Angelo era un ragazzino, o meglio, un bimbo minuto e piccolino,dai graziosi ricci castani e grandi occhi azzurri che brillavano d'intelligenza dietro un paio di enormi occhiali dalle spesse lenti, dato che purtroppo il piccolo soffriva di miopia. Era in ogni caso il primo della classe e riusciva a eccellere in qualunque materia. Ciononostante, era un bambino umile di cuore e mai si vantava dei suoi successi scolastici e musicali. Mai li faceva pesare ad alcun compagno di scuola. Per tal motivo non si vergognava nella maniera più assoluta di legarsi a Massimo, pur quest'ultimo rappresentando il suo opposto in parecchi aspetti. Il ragazzino, che aveva acquisito la genetica paterna, era in forte sovrappeso e faticava terribilmente ad assimilare la maggior parte delle discipline scolastiche. La scuola privata nella quale i genitori lo avevano iscritto dietro consiglio dell'affidabilissimo signor Mattia Malinverni, gli stava però giovando davvero. Il povero Massimo era costretto ad applicarsi fino allo sfinimento, ma grazie al curriculum adattato ai ragazzini in difficoltà, riusciva a raggiungere la sufficienza in quasi tutte le materie. La qual cosa, alle scuole medie, gli garantiva di non dovere ripetere l'anno, anche se in estate gli toccava di sgobbare per il recupero delle solite tre materie in cui veniva rimandato. Per Massimo, lo studiare per recuperare le tre antipatiche di sempre, vale a dire matematica, italiano e inglese, nelle quali proprio non gli riusciva di ottenere la sufficienza durante l'anno scolastico, significava ridurre drasticamente le ore da trascorrere con gli amichetti Azzurra e Angelo. Ma purtroppo non c'era altro rimedio, onde evitare la bocciatura, se non seguire tutti i corsi estivi di recupero a scuola e cacciare il naso a oltranza nei libri. Se non altro, nelle poche uscite che poteva permettersi, i tre ragazzini cercavano di approfittare di ogni minuto e Azzurra e Angelo si adoperavano per rendere quei pomeriggi indimenticabili per Massimo. Finchè una di tali uscite, oltre che indimenticabile, divenne a dir poco memorabile per tutti e tre gli amichetti. Sia i signori Malinverni che i genitori di Angelo Malerba che i genitori di Massimo Bonaventura esortavano caldamente i rispettivi pargoli affinchè non si allontanassero dai giardini centrali della città, i più vicini alla casa di Azzurra e alla casa di Angelo, quando andavano a giocarci. Non dovevano assolutamente imboccare percorsi solitari, semideserti e comunque dove non vi fosse ombra di anima viva. Ma si dava il caso che il comune cittadino, nessuno sapeva bene il perchè, proprio in quei giardini aveva giusto da poco aperto un lungo sentiero che portava al grande parco che circondava proprio il manicomio comunale. Quello era l'ultimo posto di Civitopia al quale genitori e tutori dei tre ragazzini si auguravano si avvicinassero. Pure, un pomeriggio, complici i begli alberi e la non poco invitante verdissima erba alta che costeggiava il sentiero, insolitamente quell'anno cresciuta davvero a dismisura, inoltrandosi troppo in là nel sentiero che li attirava come una calamita, anche perchè ad Angelo e Azzurra, soprattutto a quest'ultima, sembrava di vedere di quando in quando qualcosa di particolarmente luminoso lampeggiare tra l'erba alta, ma non era dato di sapere cosa...
Ps.: immagine Pixabay royalty free, autore fletzfotos (https://pixabay.com/es/photos/prado-sendero-%C3%A1rboles-hierba-8001786/)
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