CRONACHE DI CIVITOPIA: scene di follia quotidiana

in Olio di Balena2 months ago (edited)

Dove l'erba è più alta e più verde: atto secondo
Poichè s'era già fatto tardi, i tre ragazzini dovettero rincasare, accordandosi per tornare ai giardini centrali un'altra volta per esplorare il misterioso sentiero.
-Se ritorno a casa a tarda ora, i miei zii mi ammazzano- aveva detto Azzurra, che in ogni caso riconosceva i perchè e i per come degli svariati motivi di apprensione dei Malinverni. Dopotutto, date le circostanze civitesi alle soglie del quarto millennio, non li si poteva certo biasimare.
-E mio padre, poi, chi lo sente? E quando mia madre è di cattivo umore, il che vale a dire un giorno si e l'altro pure, ci scappano pure i ceffoni- aveva aggiunto Massimo, i cui genitori erano piuttosto severi e perennemente intimoriti che la Sociale ritenesse il pargolo quale paziente ideale per il ricovero al manicomio comunale. Non che avessero tutti i torti. La bassa estrazione sociale purtroppo favoriva gli ingressi nella famigerata struttura.
Le famiglie dei due ragazzini erano con tutta evidenza meno permissive e rilassate di quella di Angelo, che godeva di maggiori libertà in confronto agli amichetti, specie in fatto di orari da rispettare, sebbene anch'egli veniva caldamente esortato a starsene bene alla larga dall'area circostante il manicomio e dai percorsi solitari. Ma a dispetto di tanto, era davvero un bravo bambino e non abusava mai della fiducia che i genitori gli accordavano. Quantomeno non ne abusò fino a un sabato pomeriggio dopo pranzo, quando era tornato ai giardini centrali con gli amichetti proprio a causa del luminoso lampeggiare tra l'erba alta che fiancheggiava il sentiero da poco aperto dal comune cittadino.
-Io però ho paura- lamentò Massimo.
-Dai, non fare il guastafeste- gli rispose Angelo.
-E se quelli del manicomio ci prendono? Come dicono i miei genitori.
-E noi scappiamo e non ci facciamo prendere- l'incoraggiò Azzurra, però poco convinta.
-Su, ragazzi, non dobbiamo per forza avvicinarci all'ingresso del manicomio.
-Non dobbiamo avvicinarci neppure a qualsiasi altra area dell'edificio- aggiunse Azzurra.
-Sicuro. Ci limiteremo a guardare in lontananza che cos'è che lampeggia tanto e poi torneremo indietro.
Azzurra si sentiva leggermente in colpa per disobbedire alle raccomandazioni degli zii, che praticamente vivevano per lei. Ma il richiamo di quella fonte luminosa era oltre ogni dire irresistibile. A poche centinaia di metri il sentiero si biforcava.
-E adesso?- chiese Massimo. -Spero non pensiate che dobbiamo dividerci. Io da solo non vado da nessunissima parte.
-Nemmeno io- affermò Azzurra con veemenza.
-Ma no- disse Angelo. -Facciamo così: oggi si va a destra e la prossima settimana torniamo qui per andare a sinistra. O viceversa.
A Massimo e Azzurra non faceva esattamente gran piacere che la cosa si trascinasse per le lunghe. Avrebbero voluto risolvere subito la questione della misteriosa fonte luminosa, dopodichè tornare a essere i ragazzini obbedienti alle regole di casa, ma se proprio non si poteva fare altrimenti...
A sinistra c'era però una freccia con una segnaletica indicante Parco degli Allori. A destra, nessuna indicazione.
-Parco degli Allori: che bel nome!- esclamò Massimo.
-È il nome del parco che circonda il manicomio, non lo sai?- lo informò Angelo. Da buon nerd che trascorreva la vita tra leggiadri studi come Giacomo Leopardi, anche se non altrettanto perennemente rinchiuso tra quattro mura, era sempre ben edotto su millemila argomenti e questioni. Neppure Azzurra sapeva, o meglio, s'era scordata di tale particolare, ma preferì tacere sul punto. Per le figuracce davanti all'erudito amichetto Angelo che sapeva sempre tutto, bastava e avanzava Massimo.
I tre ragazzini s'incamminarono allora a destra. Dopo un ulteriore centinaio di metri il sentiero s'incurvava fino a chiudersi in una sorta di vicolo cieco ecologico. E niente più fonte luminosa.
grass-2073071_640.jpg
Ps.: immagine Pixabay royalty free, autrice LaShonda1980, modificata con Paint per meglio rendere l'idea, sia pure approssimativa, dell'erba alta che pullula in questo capitolo (https://pixabay.com/es/illustrations/hierba-verde-planta-hierba-verde-2073071/)

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Grazie 1000, !LOLZ

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Credit: marshmellowman
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Pou, domanda: Hai già pensato di scrivere e vendere libri con Amazon? Hai già scritto dei libri vero?

Già fatto😂. Il mio primo giallo era pure su Amazon, oltre che Google Books. Ma il mio trasloco definitivo mi ha costretta a rimuoverlo da entrambe perchè implica dichiarazione dei redditi in Italia (e non essendo presente nel territorio, non posso certo accollare queste incombenze, men che meno il pagamento di eventuali tasse, ai miei zii ottantenni e pieni di acciacchi). Peggio ancora poi l'obbligo di dover aprire partita IVA italiana (anche li, senza essere fisicamente presente nel territorio non è fattibile), dato che secondo fiscomania questo tipo di pubblicazione non configurerebbe cessione del diritto d'autore. Ci sono state alcune vendite (ma grazie al passaparola, non certo compere da parte di perfetti sconosciuti) che allora come allora si potevano qualificare a occhio e croce lavoro occasionale, ma non mi potevo più accollare rischi, specie una volta realizzato che non sarei tornata mai più.

Ps.: in tutto 8 e-book, quattro terminati, al quinto, che è questo che vedi, manca un capitolo che dovrei pubblicare tra due mesi e altri tre in divenire (quello legato a dCrops e i due dedicati al cugino, uno che si svolge in base al contest di Franco e l'altro sotto forma di lezioni di spagnolo, ma sono esclusivamente dedicati alla piattaforma)