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Follemente racconta l'appuntamento tra un ragazzo e una ragazza. Ci viene fatto intendere che si sono già conosciuti e dalle prime battute viene spiegato che lei lo ha invitato a cena a casa sua. La particolarità è che tutti gli avvenimenti della serata verranno pilotati dai pensieri nella testa dei due commensali. Ognuno di loro infatti ha quattro alter-ego che immaginiamo rappresentino aspetti diversi della loro personalità. Se in Inside Out erano le cinque emozioni di base, qui sono quattro e prendono delle sfumature più ampie, ma comunque coerenti con se stesse. Ci sono la razionalità (protettiva), la sensibilità (spesso romantica), l'istinto (spesso sessuale) e il sesno di giustizia.
I due quartetti sono entrambi immersi in ampie stanze chiuse piede di scatole, schedari, oggetti. Sono le menti dei due protagonisti. Loro vivono li, aiutando il loro a reagire a ciò che la vita gli para davanti. Quello che, ovviamente, fa esplodere la commedia è la differenza di visione del mondo e della vita tra uomo e donna, ma senza mai scadere in luoghi comuni. Anzi, completamente inaspettato, fa comprendere alcuni meccanismio che spesso causano fraintendimenti e divisioni, permettendo allo spettatore di rendersi conto di quanto sia spesso solo un problema di comunicazione. Non solo intrattenimento, ma anche una interessante riflessione sulle dinamiche di coppia.
Noi italiani siamo famosi per saperci arrangiare con poco. Paolo Genovese, poi, lo aveva già dimostrato con Perfetti Sconosciuti, un film che ha alcuni aspetti in comune con Follemente. In questo caso, tutto si svolge in poco più di tre ambienti chiusi: l'appartamento di lei, la mente di lui e la mente di lei. Fine. Il che, se ci pensate, riduce enormemente i costi di realizzazione, soprattutto perché non ci sono esterni ma può essere realizzato tutto in un teatro di posa.
Il budget può quindi essere speso per bene per il cast e che cast. Tutti ottimi nomi, messi al servizio dei propri ruoli. Da Marco Giallini a Claudio Santamaria, Claudia Pandolfi, Edoardo Leo, Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Pilar Fogliati, Vittoria Puccini e Maria Chiara Giannetta. Non ce ne è uno che sia fuori posto, uno che sbavi, uno che non si capisca. Sono tutti perfetti nella parte e si affiancano con naturalezza.
Il film funziona benissimo perchè anche il ritmo narrativo è reale: inizia lento, incespica, esattamente come succede nei veri appuntamenti tra quasi sconosciuti, ma poi parte, accellera, fiorisce e gioca con le situazioni che si creano. Fa respirare il cuore vedere che siamo ancora capaci di fare un cinema leggero ma non banale, con pochi mezzi e tanto cuore. Non sono uno che spesso consiglia di andare a vedere un film al cinema, ma questo lo merita e merita il biglietto speso. Ci sono poche occasioni in cui il cinema nostrano merita il nostro sostegno. Follemente è uno di questi.
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