Home-Assistant ep 4 (errata corrige?)

in Olio di Balena8 days ago

Nota: Questo post è una bozza che verrà poi ripubblicata sul mio sito con le correzioni.

Ho fermato per qualche mese la serie su Home Assistant non perché me ne sono dimenticato, ma con l'approfondimento della sua conoscenza sono arrivato a delle considerazioni che mi hanno fatto ripensare e rivedere quanto scritto in Ep2.

Li vi dicevo in modo discretamente convinto che la versione migliore da utilizzare è quella del sistema operativo completo. Non è una considerazione errata e rimane valida, tuttavia proprio in questi mesi sono emerse modifiche nei rilasci delle versioni che mi hanno fatto storcere il naso.

La considerazione che vado as esporre non è quindi valida per chiunque. Ad esempio. chi ha comprato un raspberry PI conviene la versione OS, così come, ovviamente, chi ha comprato Home Assistant Green che altro non è un vecchio Raspberry.

Nel mio caso, direi comunque non certo improbabile, anzi tutt'altro, ho comprato un Intel NUC, o mini-pc per dirla in modo meno tecnico. Un pc a tutti gli effetti, sebbene miniaturizzato. Ecco l'utilizzo esclusivo di Home Assistant su questo dispositivo è un po' (tanto) sprecato. Come avevo scritto in EP2, Home Assistant OS in realtà dietro il cofano è un gestore Docker. Un gestore un po' particolare, perché i Container non si avviano nel modo classico, rimaneva tuttavia una certa apertura, ad esempio nella linea di comando continuava ad esserci il comando "docker compose" che di fatto permette la creazione pilotata di Container.

Peccato che da qualche versione hanno levato pure quella. E non è nemmeno la parte più seccante, ma che abbiano infilato nel sistema operativo dei controlli tali per cui se rileva un container che disconosce, Home Assistant va in una modalità di "freezing". Non si blocca, ma è impossibile aggiornare e anche il riavvio è complicato.

Questa cosa è stucchevole. Perché viene quasi immediata la considerazione del fatto che Docker è sì facile ma richiede un certo grado di conoscenza informatica, specie quando si va su cose particolari. I maintainer del progetto indicano in modo esplicito che tutti questi blocchi sono stati fatti per proteggere il sistema, ed evitare che l'utente si infili in casini da cui non potrebbe uscirne. Come detto poc'anzi, se uno maneggia Docker sa benissimo cosa sta facendo, e la percentuale di potenziali casini mi pare del tutto limitata ad un po' di "rumore" sul forum dovuto a qualche domanda ridondata. Ergo, questa cosa è scientemente voluta e non per la fin troppo banale ragione che dicono loro. Stanno "blindando" il sistema per motivazioni economiche.

Rimane quindi la libera scelta di usare Docker in modo nativo, pur perdendo gli Add-Ons... più o meno. Anzi, forse meno che più. E qui arriviamo al motivo per cui mi ero fermato con la serie, sto sperimentando a blocchi l'utilizzo nativo di Docker e sul fatto che gli Add-on in realtà sono ampiamente replicabili e a dirla tutta sono più stabili di quelli "originali".

In questa constatazione però mi rendo conto che la mia conoscenza del sistema si è via via più affinata. Al di là dei tecnicismi, questo significa districarsi nella compresibile confusione che tre versioni diverse della stessa cosa portano. Quando vado nel forum e indicano una soluzione, quasi sicuramente è riferita alla OS, non al container. Questo significa che un po' alla volta si deve farsi l'esperienza necessaria per "tradurre" le soluzioni nella versione "containerizzata".

Con il senno di poi sono la maggior parte delle scemenze. Tra l'altro direi che le parti più complicate, proprio nel 2024 sono state ampiamente tolte, mi rifersico all'integrazione grafica di un servizio esterno come quello di un "container". Adesso si fa tutto da interfaccia grafica, e si può inserire qualsiasi cosa, anche un servizio che gira sul web. E qui mi viene spontanea la domanda, ma come? non dovevano limitare i casini? Mi pare che le dashboard totalmente aperte che tiri su con due click, siano ben più pericolose di un container locale. Ma vabbè...

Chiudo questo episodio con un link al mio sito, dove spiego come si fa ad installare Docker su Linux via linea di comando. Anche perché come avrete intuito, proseguirò la serie andando a focalizzare la mia esperienza con i container di Docker e non con la versione a sistema operativo.

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