Questa piccola ed intrigante storia era nel cassetto da quasi due anni.
Dopo le avventure del Duca di Reynwald dopo il tetro mondo di Paura dell'Ignoto ed il fantasioso Galeone, incontreremo nuovi ambienti e nuovi personaggi.
Questo racconto intreccia tre storie in un unico racconto ed è un tentativo di concorrere all'iniziativa promossa da @libertycrypto27 con il contest sulla pagina dell'account @odb-contest
Spero di leggere i vostri commenti numerosi.
Il Generale: 1 di 3.
Avrebbe voluto essere valoroso come il suo generale... O almeno come il capitano della brigata... Ma la verità era un'altra. Alex si era unito all'esercito perchè tutti i suoi amici, spinti dall'orgoglio di difendere la propria nazione, avevano fatto richiesta di arruolamento e lui, per non essere chiamato vigliacco, non poteva essere da meno.
Adesso si ritrovava in un luogo di cui non sapeva nulla, a marciare per giorni in mezzo al fango, a costruire trincee, a soffrire insieme a migliaia di uomini di cui non conosceva nemmeno il nome. E tutto per cosa? Aveva la convizione che il suo plotone si trovasse in qualche località semi esotica perchè non faceva mai nè troppo caldo nè troppo freddo ma non poteva esserne certo e i suoi commilitoni, come lui, ne erano all'oscuro. L'unica cosa certa era che non pioveva mai: in 10 lunghissimi anni non c'era mai stato un uragano o un temporale o anche una semplice pioggerella.
Robert lo scosse dai suoi pensieri mettendogli in mano una ciotola. Era strano che due persone potessero diventare amiche in una situazione come quella ma Alex percepiva Robert quasi come un fratello maggiore. Ormai era più di un mese che marcivano in quella trincea immersi nel buio e con il fango fino alle ginocchia e gli venne spontaneo chiedersi da dove potesse arrivare quella lurida poltiglia nella ciotola che gli aveva dato l'amico e che si ostinavano a chiamare rancio.
Dopo 10 anni di guerra, gli uomini erano stanchi. Si vedeva dai loro occhi e dalle loro divise ormai lise e polverose. Ma la guerra tra il Sud ed il Nord non conosceva tregua anche se le battaglie erano diventate meno frequenti rispetto al passato.
Gli scontri, tuttavia, erano sempre molto cruenti. I suoi compagni cadevano come mosche ogni volta che il nemico attaccava o ogni volta che partivano per un assalto! Alex poteva vedere i loro corpi a terra, la palle di cannone arrivare dall'altra parte del fiume e colpire il terreno frantumandosi in mille schegge letali; poteva udire i proiettili passargli accanto durante i combattimenti e colpire un commilitone a volte davanti a lui, a volte di fianco. Lui stesso, negli anni, fu centrato tre volte da un proiettile ma Robert lo aveva aiutato a rialzarsi e gli rimaneva vicino durante la convalescenza. Il suo amico, al contrario, si beccò solo una pallottola ma nel giro di pochi giorni riuscì a rimettersi in piedi anche lui...
Alex non poteva non pensare con amarezza che se una di quelle pallottole fosse arrivata in qualche punto più... delicato... adesso avrebbe potuto evitare di patire così tante pene. Ma il fato lo voleva in quel luogo ed in quel tempo a soffrire come non avrebbe mai pensato.
Si, avrebbe voluto essere virtuoso come l'uomo che li aveva condotti li. Il Generale era un uomo enorme con la sua barba folta e lo sguardo vigile. Quando arrivarono sul campo di battaglia, dieci anni prima, era più vitale di adesso. Veniva spesso a visitare il campo ma, a mano a mano che la sua barba diventava sempre più bianca, anche le sue visite diventarono meno frequenti e con esse gli scontri.
Il suo arrivo portava l'azione.
Nonostante l'età, lui sapeva condurli in battaglia come nessun altro. L'alto comando lasciava che fosse proprio lui a condurre gli uomini anche perchè sapeva aiutare i feriti a rialzarsi, spronava i cannonieri a sparare, redarguiva i meno intraprendenti affinchè avanzassero. E tutto rimanendo sempre in prima linea, senza mai indietreggiare se non per affrontare il nemico da un prospettiva differente. Era un uomo formidabile; indossava con orgoglio la divisa blu dell'esercito sudista, le mostrine giallo oro sulle spalle e diverse medaglie di onorificenza sul petto.
Gli uomini lo rispettavano perchè sapevano che con lui la vittoria era certa anche se a costo di ingenti sacrifici.
Fu per questo motivo che durante l'ultimo scontro, per la prima volta in dieci anni la battaglia si concluse repentinamente. La notte calò all'improvviso ed i feriti non vennero nemmeno tolti dal campo di battaglia, Alex vide Robert a terra che chiedeva il suo aiuto. Rimase pietrificato dall'orrore, senza riuscire a proferir parola.
Quel giorno tutto cambiò. Era il 20 maggio 1861
NB:
- l'immagine di copertina: ferrovia
- l'immagine di copertina: esercito
- l'immagine di copertina: la morte
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@tipu curate
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