Ieri sera è stata giocata l’ultima partita per i gironi che portano agli ottavi di finale agli europei di calcio.
La partita contro la Croazia arriva successivamente a quella disputata contro la Spagna di settimana scorsa e l’unico commento che mi viene in mente è Povera Italia.
Non amo in maniera viscerale il calcio ma le partite della nostra nazionale sono da sempre un momento di aggregazione con famiglie ed amici al quale non rinuncio.
Da piccolo ero solito vedere la nostra nazionale come una delle punte di diamante del nostro Paese che si batteva sportivamente con le squadre più forti al mondo vincendo la maggior parte delle volte. E’ stata, nelle varie epoche, l’Italia di Tardelli, Mancini, Baggio, Buffon, Chiellini e tanti altri che hanno solcato i campi da calcio indossando i colori azzurri.
Li abbiamo amati, criticati, idolatrati, giudicati ma abbiamo sempre riconosciuto le loro capacità tecniche, il loro valore ed il loro cuore.
La nazionale di questi giorni… beh è un’altra cosa. È lo specchio del nostro Paese in questo periodo storico. Contro la Spagna prima e contro la Croazia ieri, appare una squadra assediata, incapace di reagire se non in pochi e disperati sprazzi di lucidità.
Una squadra che indietreggia ad ogni azione anziché avanzare ed affrontare l’avversario.
Una squadra mediocre che non sa cosa fare, alla mercé degli eventi, scialba, senza cuore e tanto meno degna di partecipare.
Il pareggio di ieri sera ci permette di arrivare agli ottavi dove con estrema probabilità ci fermeremo.
L’assenza di vivai nazionali nei quali recuperare fenomeni, squadre ormai prede di investitori extra confini, la presenza ormai costante e totalizzante di stranieri con una minoranza di italiani nel nostro campionato, ci fa arrivare alle competizioni internazionali con calciatori che, semplicemente, non sono all’altezza.
Sembra lo specchio della nostra nazione oggi: non abbiamo più una azienda automobilistica nonostante i motori siano da sempre stati una prerogativa italiana; non abbiamo una compagnia telefonica, non più industrie, sempre meno sanità, una politica inefficace ed inefficiente e…
Insomma, la Nazionale e la Nazione si rispecchiano e ci danno l’immagine di un Paese ormai allo sbando che si crogiola dei vecchi fasti, che si fregia di essere stato salvato dalla America nella seconda guerra mondiale, che ai vanta delle tradizioni culinarie ed enogastronomiche non accorgendosi che senza un indotto adeguato, senza infrastrutture, senza eccellenze in altri campi ci fa sprofondare ogni anno sempre più in basso.
Insomma, ieri sera abbiamo passato il turno al 97” per pura fortuna e senza alcun merito.
Ma la fortuna gira mentre un po’ di talento, oltre che gradito, aiuterebbe ad essere meno in balia del fato.
In due parole: Povera Italia
Se l'Albania avesse giocato come ha fatto nelle qualificazioni e come ha mostrato saper fare contro la Spagna avrebbe stravinto la partita contro l'Italia. Per fortuna dell'Italia e sfortuna dell'Albania quest'ultima ha avuto un ingiustificato timore reverenziale. Altrimenti l'Italia sarebbe già a casa.
E, ahimè, se lo meriterebbe tutto
@tipu curate
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