Gli indici di borsa - Il panorama Americano 🇺🇸

in Olio di Balena7 days ago

Introduzione
Ok, mettiamo subito le cose in chiaro: “mercati finanziari”, “indici”, “S&P 500”… sembra un linguaggio in codice, misterioso da club esclusivo dove solo pochi eletti riescono a capire cosa sta succedendo. E chi non è nel giro? Beh, si limita a fare finta di capire, come quando qualcuno ti parla in una lingua che non sai ma ti sorride, quindi rispondi con un bel "Ah, sì, certo!", oppure non sapere nulla quando si parla alla radio di finanza e di come vanno le borse. Eppure, anche se non lo sai, gli indici di borsa sono molto importanti per capire l'andamento dei mercati. Perché? Perché sono come quei termometri che ti dicono se fuori fa caldo o freddo. Solo che, nel nostro caso, ci diranno se è il momento di comprare, vendere o semplicemente nasconderci sotto il letto in attesa che la tempesta passi.

Ma, siccome siamo qui per divertirci, vediamo di non prendere troppo sul serio tutta la teoria che ci sta dietro. Anzi, facciamolo, ma cercando di rendere il discorso leggero in modo da poterlo raccontare anche ai nostri amici, alla suocera, ai figli e al cane! Un saluto speciale alla nostra fantastica comunità italiana di Olio di Balena su Hive. Spero che questa lettura vi sia utile (o almeno vi faccia ridere po').


Cosa sono gli indici di borsa

Gli indici borsistici sono come i DJ che suonano alle feste della finanza (intesa come "mercati finanziari" non come "guardia"): Prendono le hit del momento, mixano le performance di tante aziende, facendo in modo che la musica (cioè il mercato di riferimento) suoni sempre in modo uniforme.

Ma non basta avere una lista di aziende: bisogna anche stabilire come mixarle, in che quantità e soprattutto quando acquistarle.

Alcuni indici fanno "ponderazione per capitalizzazione", che vuol dire che mettono più peso sulle aziende più grandi. È come dire che se a una festa il tuo amico con il microfono è un po’ troppo su di giri e rumoroso, ti sposti un po’ più lontano… anche se rimane il leader indiscusso della band.

Altri indici, invece, fanno "price-weighted", come se si trattasse di scegliere i tuoi vestiti in base a quanto costano (alcuni questo lo fanno veramente). E questa è la parte strana del gioco.

in questo primo articolo sugli indici andiamo ad analizzare i principali indici borsistici americani Perchè l'America rimane tutt'oggi il paese finanziariamente più interessante del panorama mondiale, il toro che si tira dietro il carro della finanza e molto spesso quando si parla di finanza non si può mancare un riferimento agli indici americani.

S&P 500 – Il re indiscusso degli indici americani

Ah, lo'S&P 500, il divo degli indici, il Michael Jordan degli indici borsistici, il VIP che tutti vogliono avere al loro fianco quando si entra a una festa. Questo indice rappresenta le 500 aziende più grandi e influenti degli Stati Uniti. La sua principale caratteristica è la ponderazione per capitalizzazione di mercato, il che significa che le aziende più grandi (quelle che hanno più soldi in tasca) contano di più. Se Tesla fa un po' di casino, l'S&P 500 si agita di più rispetto a quando lo fa una piccola azienda della Silicon Valley con meno di un miliardo di capitalizzazione.

Le prime 10 aziende nell'S&P 500 sono di quelle che ti fanno rimpiangere di non avere investito tutti i tuoi averi qualche anno fa:

• Apple (Tecnologia, elettronica di consumo, software)
• Microsoft (Tecnologia, software, cloud computing)
• Amazon (E-commerce, servizi cloud)
• NVIDIA (Tecnologia, semiconduttori, intelligenza artificiale)
• Alphabet (Google) (Tecnologia, motore di ricerca, pubblicità online)
• Tesla (Automobili elettriche, energia rinnovabile)
• Berkshire Hathaway (Conglomerato, assicurazioni, investimenti)
• Meta (Facebook) (Tecnologia, social media, realtà virtuale)
• UnitedHealth (Assicurazioni sanitarie, servizi sanitari)
• Johnson & Johnson (Farmaceutica, dispositivi medici, prodotti di consumo)

In pratica, sono tutte quelle aziende che ti vendono ogni tipo di cosa, dall'iPhone agli smartwatch, dai video su Netflix ai medicamenti salvavita. L'indice è quindi una sorta di termometro dell'economia americana, che tende a riflettere il benessere delle multinazionali più potenti.

Dow Jones Industrial Average – Il nonno degli indici americani

Se l'S&P 500 è la rockstar giovane e dinamica, il Dow Jones è come il nonno che ha visto e fatto di tutto, ma ancora riesce a farla franca. Fondato nel 1896, è uno degli indici più vecchi e rispettati del mondo. E qui le cose si complicano un po': mentre l'S&P 500 si basa sulla capitalizzazione di mercato, il Dow è price-weighted, che vuol dire che più alto è il prezzo di un'azione, maggiore sarà il peso di quell'azienda nell'indice. Immagina se la tua valutazione su quanto una ragazza o un ragazzo è attraente fosse basata su quanto costa il suo giubbotto invece che sulla sua "simpatia". Strano, vero? (se non ti sembra strano... hai un problema)

Il Dow include solo 30 aziende, ma si fa rispettare. Ecco le prime 10:

• Coca-Cola (Bevande analcoliche)
• McDonald's (Ristorazione veloce)
• Boeing (Aerei, difesa, spaziale)
• Goldman Sachs (Servizi finanziari, banche d'investimento)
• Apple (Tecnologia, elettronica di consumo, software)
• Visa (Servizi finanziari, carte di credito)
• Johnson & Johnson (Farmaceutica, dispositivi medici, prodotti di consumo)
• Intel (Tecnologia, semiconduttori)
• Disney (Intrattenimento, media, parchi a tema)
• Nike (Abbigliamento sportivo, accessori)

Nonostante il numero ristretto di componenti, il Dow è considerato un barometro delle grandi aziende americane, anche se non riesce a dare una visione completa dell'intero mercato. Insomma, è come un club esclusivo dove non tutti possono entrare, ma quelli che ci sono fanno rumore.

Nasdaq 100 – Il regno delle tecnologie made in USA

Se pensate che gli altri indici siano importanti e ben piazzati, il Nasdaq 100 è il compagno di classe nerd che ha sempre la risposta giusta alla domanda su quale sia il prossimo prodotto tech da acquistare. Con un'incredibile concentrazione di aziende tecnologiche, il Nasdaq 100 è l'indice che parla a chi ama l'innovazione. L’indice è composto dalle 100 aziende non finanziarie più grandi che vengono scambiate sul Nasdaq, ed è un vero e proprio termometro per l'industria tech. Se vediamo un picco nel Nasdaq, probabilmente significa che stiamo per assistere a un'esplosione tecnologica (o che il prossimo iPhone uscito la domenica ci preparerà le lasagne al forno).

Le prime 10 aziende del Nasdaq 100 sono:

• Apple (Tecnologia, elettronica di consumo, software)
• Microsoft (Tecnologia, software, cloud computing)
• Amazon (E-commerce, servizi cloud)
• Tesla (Automobili elettriche, energia rinnovabile)
• Alphabet (Google) (Tecnologia, motore di ricerca, pubblicità online)
• Meta (Facebook) (Tecnologia, social media, realtà virtuale)
• NVIDIA (Tecnologia, semiconduttori, intelligenza artificiale)
• Adobe (Software, creatività digitale)
• Intel (Tecnologia, semiconduttori)
• PayPal (Servizi finanziari, pagamenti online)

Praticamente l'indice è un club esclusivo di aziende che sono cresciute talmente tanto da essere ora i leader indiscussi del mercato mondiale. Quindi, se vuoi sapere dove andrà il futuro 8o più precisamente dove è andato il recente passato), basta dare un’occhiata al Nasdaq.

Russell 2000 – Le piccole ma potenti imprese americane

Il Russell 2000 non è forse famoso e citato come gli altri, ma rappresenta un aspetto fondamentale del mercato: le piccole e medie imprese. Se gli altri indici si concentrano sulle multinazionali, il Russell 2000 si occupa di tutte quelle piccole realtà che fanno l’economia reale. Rappresenta infatti le 2000 aziende più piccole dell'indice Russell 3000, che copre le 3000 società più grandi e piccole degli Stati Uniti. Le piccole imprese, sebbene meno conosciute, sono spesso quelle che portano innovazione e che possono essere il motore di crescita per l'intero paese.

Le prime 10 aziende del Russell 2000 includono una varietà di settori, come biotecnologie, finanza e tecnologia, e sono spesso caratterizzate da una crescita rapida ma anche da un rischio più elevato. Alcuni esempi possono essere:

• T-Mobile US (Telecomunicazioni)
• Dexcom (Tecnologia medica, monitoraggio glicemico)
• Cintas (Servizi per le imprese, abbigliamento da lavoro)
• Regeneron Pharmaceuticals (Farmaceutica, biotecnologie)
• Wayfair (E-commerce, arredamento)
• Lumen Technologies (Tecnologia, telecomunicazioni)
• HubSpot (Software, marketing digitale)
• Insulet Corporation (Dispositivi medici, diabete)
• Nutrien (Agricoltura, fertilizzanti)
• Incyte (Farmaceutica, oncologia)

Questi titoli sono più volatili rispetto a quelli di aziende più grandi, il che significa che possono offrire grandi opportunità, ma anche un rischio maggiore. Per gli investitori che vogliono un po' di azione, il Russell 2000 è il posto giusto.

Altri indici USA rilevanti

Oltre ai big quattro, ci sono altri indici che non sono da sottovalutare che sono meno noti e meno studiati. Il Wilshire 5000, ad esempio, è come l’indice di chi non vuole fare differenze: raccoglie ben 5000 aziende americane, da quelle più gigantesche a quelle più piccole. È un po' come uno di quei locali in posti di vacanza dove c'è musica per tutti i gusti: grandi aziende, piccole aziende, chiunque può partecipare.

Poi abbiamo altri indici come l'S&P 400 e l'S&P 600. Questi due indici si concentrano rispettivamente sulle medie e piccole imprese. Perché sono importanti? Perché ci danno una visione più completa dell'economia americana, includendo non solo i colossi, ma anche tutte quelle aziende che diventano importanti quando gira la ruota dell'economia ma che sono meno note. Un po' come quei ristoranti che non sono nei guide Michelin ma hanno il miglior piatto di pasta che tu abbia mai mangiato.

Conclusione

Ora che abbiamo esplorato il mondo degli indici borsistici americani, possiamo concludere che senza di loro saremmo un po’ come girare a Roma senza navigatore, saremo persi, spaesati e illusi di conoscere la giusta direzione.
Gli indici sono essenziali per gli investitori, perché ci aiutano a capire come stanno andando i vari settori dell'economia e soprattutto a diversificare i nostri portafogli seguendo delle sezioni ben specifiche del mercato.* Se ci pensi, sono come dei semafori che ci dicono quando possiamo passare… o quando è meglio fermarsi e aspettare che la situazione migliori.*

Grazie a tutti per aver letto e per aver seguito questo primo viaggio nel mondo degli indici! Un saluto alla comunità Olio di Balena su Hive, e ricordate: *prima di investire, verificate sempre se state per mettere i soldi nel posto giusto, o potreste ritrovarvi con azioni di una compagnia che produce solo ombrelli in Alaska senza saperlo!

E voi, cari amici di Olio di Balena, conoscevate questi indici? Avete qualche altro indice che vi piace o seguite? Fatemelo sapere nei commenti!

Le immagini che vedete sono state create grazie all'uso dell'IA specificatamente per questo post.

Sort:  

Bello il Russell 2000!!! È assolutamente la prima volta che ne sento parlare. Fotonico. Gli altri li conoscevo. Io sono sempre molto attratto dall’S&P 500

Il buon vecchio S&P… io ne avevo comprato un po’ all’inizio della mia avventura da investitore.

Ciao Will91, controllando i tuoi post risultano per più del 50% generati tramite IA

Ciao, uso IA per sistemare bene il testo, se è un problema smetto di farlo

Come faccio i miei post sulle questioni finanziarie sociali ecc:

Ricerca —> Appunti —> Riorganizzazione e riscrittura degli appunti con IA

Le immagini sono create con IA ma è dichiarato.

Se per caso l’ultimo passaggio di questo processo è un problema, smetterò di eseguirlo e mi impegnerò di più a scrivere bene… E smetterò anche di usare immagini IA!

Se c’è qualcos’altro che devo migliorare fammi sapere, mi dispiace aver preso il downvote, era dalle elementari che non prendevo un voto così brutto.

Ciao @will91 considera i downvotes di @discovery-it in modo positivo perchè ti hanno fatto notare che qui su Hive ogni uso dell'AI deve/conviene sempre dichiaralo e considera che farlo è giusto soprattutto nei confronti dei tuoi lettori ;)

Passa avanti e continua a scrivere i tuoi post belli e intessanti e complimenti per essere tornato attivo e costante nella pubblicazione.

Un abbraccio

Certo, lo farò!

Ciao Will, il problema nell'ultilizzo dell'ia è che va a snaturare quello che è hive.. Puoi utilizzarlo come dici, ma ti consiglio sempre di menzionare il fatto che parte del testo sia stato generato all'interno dell'articolo stesso, oltre che ad utilizzare il tag IA.

Adesso non la uso più, dai un'occhiata al mio ultimo post, è esattamente quello che scriverei senza passare da IA. Mi sarebbe piaciuto discuterne prima di ricevere tutti quei diownvote.
le immagini per ora sono ancora da IA perchè devo ancora strutturare un'altra immagine.

sei un utente di vecchia data, sai quanto è importante la creazione di contenuti originali sulla piattaforma, il donwvote, limita solo la reward non il tuo spazio sulla chain...
per le immagine se lo specifichi e non sono l'unica cosa del post nessuno ti dirà mai nulla, leggi qui qualche punto di vista https://hive.blog/ai/@hivewatchers/hivewatchers-ask-ai-chat-gpt-this-is-ai-generated-writing-rewards-for-post-go-to-burn

Ciao @discovery-it, ciao @will91. Ho letto tutti i vostri commenti sulla questione uso dell’AI. Non sgridate (lo dico sempre anche al lavoro). @will91, capisco che vuoi fare un post che sia grammaticalmente perfetto, lo vorrei anch’io (in italiano sono una schiapoa), ma fai come suggerisce Discovery-it. Anche se c’è qualche forma grammaticale non corretta fa niente. Io adoro i tuoi post di finanza, soprattutto per quello che scrivi e non per come è scritto. Se ci sono degli errori tipo “oggi o comprato due mele” ci passeremo sopra… hahaha. A testo finito non passare più tutto il post sull’AI per correggerlo. Per @discovery-it chiedo umilmente di perdonare will91 e dargli un’altra possibilità. Io credo che abbiamo bisogno di utenti che parlano di tematiche economiche… ad oggi Will91 mi sembra l’unico. Ultima cosa, Will non ti abbattere, è solo una sgridatina, comportati da persona matura! :) Grazie ad entrambi.

anche noi avremmo voluto sapere che i post erano generati con IA prima di votarli positivamente...

I post non erano “generati” ma “rielaborati”.
Comunque mi dispiace e non si ripeterà più, capisco il vostro punto di vista.