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Introduzione
Cari amici di hive e soprattutto appassionati scrittori e lettori della comunità di Olio di Balena, oggi vorrei parlarvi del mio pensiero su uno di quei temi non proprio semplicissimi, la decentralizzazione; tratteremo l’argomento parlando della natura imana e di come, la vera decentralizzazione possa sembrare di fatto un miraggio se guardata dal punto di vista strettamente umano.
Non perdiamo tempo e parliamo subito di questo argomento, che da anni mi appassiona.
La natura umana e la logica del potere
Fin dai tempi antichissimi, da quando siamo a memoria della storia umana, la società per essere tale ha avuto una doppia esigenza: rendere l’uomo libero e, allo stesso tempo, stabilire regole per le quali la libertà potesse essere esercitata in maniera tali da non limitare quell’altrui. Dalle semplici regole di convivenza fino alle più alte norme pubbliche.
Da questo binomio irrisolvibile è nato quindi il concetto di gerarchia e di potere.
Ogni uomo, ogni donna è e inserito oggi in una qualche forma di gerarchia che può essere quella aziendale se si è dipendenti, quella familiare e quella comune a tutti: quella della società civile.
Nei primi gruppi tribali, l’organizzazione della società era molto semplice, molto più semplice di quella odierna: chi era più forte che era più furbo e soprattutto chi riusciva a rimanere in vita aveva la possibilità di prendere decisioni per tutti. Nella teoria era una buon idea, una prima forma di leadership anche se ancestrale. Un leader forte e carismatico garantiva sicurezza ai gruppi di persone, Ordine e magari nelle giornate buone anche più cibo in tavola. Ma c’era un grande problema: l’essere umano per quanto carismatico è portato a prediligere i propri interessi prima di fare quelli collettivi.
In questo scenario il potere diventa una prima arma di protezione, poi un privilegio per pochi eletti e poi un abuso per chi vuol fare i propri interessi. Infatti la storia, la più antica la più moderna, è un susseguirsi di poteri, guerre e soprattutto di centralizzazioni monarchie, imperi oligarchie, Stati nazionali, organizzazioni religiose. Un sistema che con andare degli anni c’è sempre più raffinato per garantire che pochi eletti decidono per molti con la promessa che sceglie di per forza essere una persona integerrima e faccia sempre il bene di tutti.
Anche nelle moderne democrazie, dove normalmente il potere dovrebbe essere distribuito Come per esempio nelle democrazie, il processo decisionale rimane sempre in qualche modo in mano ad un’Elite… E spesso succede che questa Elite prende decisioni per il proprio interesse o per di interesse della propria cerchia.
La centralizzazione ci vuole poi in sistemi come chi controlla non missione di denaro, chi controlla il tasso di interesse, le banche, arrivando fino ad essere padroni e a gestire i soldi che appartengono ai cittadini.
In questa scenario si definisce sempre più chiaramente un’idea di rompente che è quella della decentralizzazione, ad ogni livello… Si può dire che l’anarchia sia decentralizzazione, si può dire che i movimenti cyberpunk come il primo Bitcoin sia decentralizzazione.
Decentralizzazione come risposta contro il potere centrale, decentralizzazione come arma di coscienza e di autodeterminazione.
La Decentralizzazione: Utopia o Necessità?
Chissà chi è stato il primo a domandarsi: e se il potere fosse distribuito? se nessuno avesse il potere assoluto? Se non esistesse un'autorità centrale che controlla tutto?
La decentralizzazione nasce proprio come risposta naturale a queste domande e diventa un tentativo vero e apparentemente efficace per creare un equilibrio in cui tutti possono dire la loro, con regole generali che valgono per tutti ma che non sono dettate e decise da un potere centrale, nessuno controlla gli altri e tutti sono liberi e padroni del proprio destino, delle proprie finanze e della propria vita.
La decentralizzazione infatti è un principio che può essere applicato a qualsiasi ambito della società (intesa come qualsiasi raggruppamento di persone che vivono nello stesso spazio con risorse e valori comuni).
- Decentralizzazione politica: la creazione di strutture di governo locali autonome per evitare il dominio assoluto di una capitale lontana, di una federazione o di una sola persona.
- Decentralizzazione economica: si tratta di modelli cooperativi, regole di mercato libero in cui domanda e offerta possono incontrarsi in qualsiasi frangente, economie basate sulla concorrenza e non su monopoli o sulle lobby.
- Decentralizzazione dell’informazione: liberalizzazione di internet, libertà assoluta della stampa, l’accesso diffuso, gratuito e senza interessi alla conoscenza e all'istruzione che non viene normata da un potere centrale.
- Decentralizzazione tecnologica: tutto il settore dell'open-source, condivisione della conoscenza attraverso la collaborazione, creazione infrastrutture distribuite e fruibili.
- Decentralizzazione finanziaria: tutto ciò che riguarda l'universo di Bitcoin e la teoria più pura della blockchain, dove il potere ed il controllo è diffuso su una rete, non controllato da poteri centrali.
-Decentralizzazione dei social media: tutto ciò che riguarda i social del web 3, dove i guadagni vengono distribuiti nella rete in base al valore che porta ogni utente all'interno di essa. La distribuzione dei token che prendono il posto dei "like" e sono di fatto un asset utilizzabile come mezzo di scambio economico.
L'idea che accomuna tutte queste sfaccettature della decentralizzazione è che le decisioni ed il controllo non siano prese da un'unica entità centrale, che i flussi di valore non siano convogliati e controllati da una cerchia o delle entità nominabili, ma che tutto questo sia distribuito in maniera naturale su un insieme di attori indipendenti.
Tutto molto bello a livello teorico... qual'è il problema allora? L'essere umano stesso.
La natura umana: pro o contro la decentralizzazione?
Perché l'idea così pura e logica della decentralizzazione non riesce a prendere piede in quasi nessuno dei campi che abbiamo elencato al paragrafo precedente?
Perché questo concetto è contrario alla natura stessa dell'uomo.
L'essere umano in generale ha una tendenza naturale alla società di tipo verticale, alla centralizzazione e alla definizione di una logica di potere. Da un lato questo è più semplice, più comodo, più sicuro e dall'altro più redditizio e naturale.
Diciamolo, ci sentiamo tutti più al sicuro in una società nella quale (per esempio) le nostre finanze sono totalmente controllate da un governo centrale di larghissima scala che prende le decisioni che vuole per auto-sostenersi, come se le possibilità di errore e di fallimento fossero ridotte al minimio.
la decentralizzazione richiederebbe responsabilità individuale e colletttiva; senza qualcuno che decida per tutti noi, il peso delle scelte di grande impatto diventerebbe condiviso, rischioso... e questo ci spaventa.
Pensiamo ad un caso pratico: la burocrazia è spesso lenta ed inefficiente, ma garantisce un controllo e un rispetto delle regole che ci porta ad evitare lo stress mentale di dover gestire il caos.
Pensiamo all’economia: le banche e i grandi istituti finanziari dominano il mercato perché senza di loro l’intero sistema rischia di collassare.
Pensiamo alla comunicazione: le grandi piattaforme digitali raccolgono e gestiscono l’informazione per noi, perché la libertà assoluta nel diffondere notizie potrebbe trasformarsi in disinformazione incontrollata.
Pensiamo alla finanza, è molto più comodo avere un governo che si prende un terzo dei nostri profitti piuttosto che affidarsi a sistemi decentralizzati che da un giorno all'altro, per via della cupidigia umana, potrebbero saltare.
Pensiamo ai social networks, è molto più facile mettere una foto in mutande su Instagram per ricevere 100 cuoricini che creare un post di valore su un social del web3 impiegando il proprio tempo e le proprie energie.
Insomma ragazzi, a centralizzazione è comoda a risparmio energetico, la decentralizzazione è difficile.
La decentralizzazione contro la cupidigia
Un altro aspetto fondamentale da considerare è che spesso gli interessi dei sistemi decentralizzati come per esempio i social del web3 come Hive vanno contro gli interessi personali.
Chi crea valore su Hive, per esempio, guadagna token, questi token possono essere mantenuti all'interno del sistema per generare ulteriore valore e distribuire il potere. Ma se il valore che creo io lo porto fuori dalla piattaforma? Lo converto e lo vendo per comprarmi euro e così pagarmi la birra il sabato sera?
Sono libero di farlo e avrei la birra gratis! Ma il sistema ne soffrirebbe perchè, tralasciando la birra, più il token viene dumpato (su larga scala) più perde di valore e ciò crea un danno enorme a tutta la community.
E' quindi l'interesse personale contro l'interesse della collettività, l'avidità umana contro la decentralizzazione.
Il Paradosso: Un Algoritmo Può Salvarci?
E se la soluzione a tutto ciò fosse un algoritmo? Se la nostra incapacità di gestire e controllare il potere e le pulsioni di avidità fosse superata non dall'uomo stesso ma da un algoritmo? Un'intelligenza artificiale imparziale, trasparente e incorruttibile che crea valore e lo distribuisce in modo oggettivo?
Un'algoritmo che crea le regole e fa funzionare tutto bypassando la condizione umana? forse a un certo punto anche l'algoritmo sarebbe preso da una smania di potere e ci distruggerebbe tutti?
Scherzi a parte... sembra fantascienza, ma potrebbe essere già è già realtà. Algoritmi gestiscono i mercati finanziari, ottimizzano le catene di approvvigionamento, prendono decisioni politiche basate su dati. Certo, oggi questi algoritmi sono ancora controllati da esseri umani, ma in teoria potremmo costruire un sistema totalmente autonomo. Un’entità che decide senza favoritismi, senza conflitti d’interesse, senza ambizioni personali. Sarebbe la forma di governance più equa mai esistita e potrebbe essere considerata come la forma più alta di decentralizzazione (forse).
Ma noi come poveri esseri umani: ci fideremmo mai di un sistema che non possiamo controllare? Accetteremmo mai di delegare le decisioni a un’entità che non può essere manipolata? La nostra tendenza al controllo renderebbe impossibile affidarsi completamente a una decentralizzazione gestita da un algoritmo. E quindi? Siamo destinati a un eterno ciclo tra centralizzazione e decentralizzazione, tra abuso di potere e tentativi di democratizzazione?
Conclusione
Dopo millenni di lotta per il potere, l’uomo si arrenderà mai?. Il grande sogno della decentralizzazione potrà mai essere realizzato? Se si... a che prezzo? Saremo finalmente liberi o avremo solo cambiato padrone?
Dunque, miei cari lettori di Hive, le domande sono infinite... ma. la domanda più importante che vi voglio lasciare è questa: meglio un sistema umano imperfetto o un sistema decentralizzato perfetto ma impersonale?
Se avete voglia rispondetemi nei commenti, io vado a mettere la testa sotto l'acqua fredda... che dopo questo post mi fuma il cervello.
translated with an authomatic system
Introduction
Dear friends of Hive and especially passionate writers and readers of the Olio di Balena community, today I want to share my thoughts on one of those topics that are not exactly simple: decentralization. We will explore this subject by discussing human nature and how true decentralization may seem like a mirage when viewed from a strictly human perspective.
Let's not waste time and dive right into this topic, which has fascinated me for years.
Human Nature and the Logic of Power
Since ancient times, as long as we can trace human history, society has had a dual need: to make people free and, at the same time, establish rules to ensure that freedom could be exercised without infringing on others'. From simple coexistence rules to higher public norms, this balance has shaped civilizations.
From this unresolved paradox arose the concept of hierarchy and power. Every man and woman today is placed within some form of hierarchy—whether in a corporate structure as employees, within the family, or the broader civil society. In early tribal groups, society was much simpler: the strongest, the smartest, and above all, those who managed to stay alive had the power to make decisions for everyone. In theory, this was a good idea—an early form of leadership, albeit primitive. A strong and charismatic leader guaranteed security, order, and perhaps even more food on the table. But there was a major problem: humans, however charismatic, are naturally inclined to prioritize their own interests over the collective good.
In this context, power first becomes a tool for protection, then a privilege for a few, and ultimately, a means for self-serving abuse. Indeed, history, both ancient and modern, is a continuous cycle of power struggles, wars, and above all, centralization—monarchies, empires, oligarchies, nation-states, religious organizations. Over time, these systems have become more refined, ensuring that a select few make decisions for the many, under the promise that they will always act in the common good. Even in modern democracies, where power is supposedly distributed, decision-making often remains concentrated in the hands of an elite, which frequently makes decisions for its own benefit.
Centralization extends to areas such as monetary policy, interest rates, banking systems, and financial governance, ultimately controlling citizens' wealth. In contrast, the idea of decentralization emerges as a disruptive concept, challenging centralized authority at every level. Some might say anarchy is a form of decentralization. Others see the first Bitcoin movement as a radical step toward decentralization—a response against central power, a tool for self-awareness and self-determination.
Decentralization: Utopia or Necessity?
Who was the first to ask: What if power were distributed? What if no one had absolute control? What if no central authority dictated everything?
Decentralization arises precisely as a natural response to these questions, seeking to establish a balance where everyone has a say, guided by general rules applicable to all but not dictated by a central authority. In this vision, no one controls others, and everyone is free and responsible for their own destiny, finances, and life choices.
Decentralization is a principle that can be applied to various aspects of society (understood as any group of people coexisting in the same space, sharing resources and values):
- Political decentralization: Creating autonomous local government structures to prevent absolute control by a distant capital, federation, or single leader.
- Economic decentralization: Cooperative models, free market dynamics where supply and demand interact organically, economies based on competition rather than monopolies or lobbying.
- Information decentralization: A free and open internet, absolute freedom of the press, widespread access to knowledge and education without central authority regulation.
- Technological decentralization: Open-source development, collaborative knowledge-sharing, distributed and accessible infrastructure creation.
- Financial decentralization: The entire realm of Bitcoin and the purest blockchain theory, where power and control are distributed across a network rather than held by central authorities.
- Decentralization of social media: Web3 platforms where earnings are distributed based on the value each user contributes to the network. Tokens replace "likes," becoming actual assets used for economic exchange.
The common idea across all these aspects of decentralization is that decisions and control should not be held by a single entity, value flows should not be directed and controlled by a centralized authority, but rather distributed naturally among independent participants.
It all sounds great in theory… so what’s the problem? Human nature itself.
Human Nature: For or Against Decentralization?
Why does such a pure and logical concept as decentralization fail to take hold in most fields? Because it contradicts fundamental human instincts.
Humans naturally lean toward hierarchical, centralized structures and power dynamics. This approach is simpler, more convenient, safer, and often more profitable. Let’s be honest: we feel more secure in a system where (for example) our finances are managed by a centralized government that makes decisions to sustain itself, as if the risk of failure were minimized.
Decentralization demands individual and collective responsibility. Without a central authority deciding for us, high-impact choices would be shared, risky… and that frightens us.
Consider practical examples:
- Bureaucracy is often slow and inefficient but ensures order and prevents chaos.
- Banks and major financial institutions dominate the economy because, without them, the system might collapse.
- Large digital platforms collect and manage information for us, preventing unregulated misinformation.
- It’s easier to have a government take a third of our profits than to trust decentralized systems, which could collapse overnight due to human greed.
- It’s much simpler to post a half-naked selfie on Instagram for 100 likes than to write valuable content on a Web3 platform, investing time and effort.
Centralization is convenient and energy-efficient. Decentralization is difficult.
Decentralization vs. Human Greed
Another crucial factor is that decentralized systems like Web3 social platforms often clash with personal interests.
For example, content creators on Hive earn tokens. These tokens can be retained within the system to generate more value and distribute power. But what if I take my earnings, convert them to cash, and spend them on beer? I’m free to do so, but if too many people do the same, the token loses value, harming the entire community. It’s personal interest vs. collective well-being—human greed vs. decentralization.
The Paradox: Can an Algorithm Save Us?
What if the solution to all of this were an algorithm? What if our inability to manage and control the power and greed impulses were not overcome by humans themselves, but by an algorithm? An impartial, transparent, and incorruptible artificial intelligence that creates value and distributes it objectively?
An algorithm that creates the rules and makes everything work, bypassing the human condition? Maybe at some point, even the algorithm would be overtaken by a thirst for power and destroy us all?
Jokes aside... it sounds like science fiction, but it could already be a reality. Algorithms manage financial markets, optimize supply chains, and make political decisions based on data. Sure, today these algorithms are still controlled by humans, but in theory, we could build a completely autonomous system. An entity that decides without favoritism, without conflicts of interest, without personal ambitions. It would be the fairest form of governance ever and could be considered the highest form of decentralization (perhaps).
But us, as poor humans: would we ever trust a system we can't control? Would we ever accept delegating decisions to an entity that can't be manipulated? Our tendency for control would make it impossible to fully rely on decentralization managed by an algorithm. So what now? Are we doomed to an eternal cycle between centralization and decentralization, between abuse of power and attempts at democratization?
Conclusion
After millennia of fighting for power, will humanity ever surrender? Could the great dream of decentralization ever be realized? If so... at what cost? Will we finally be free, or will we have only changed masters?
So, my dear readers of Hive, the questions are endless... but the most important question I want to leave you with is this: better an imperfect human system, or a perfect but impersonal decentralized system?
If you feel like it, reply in the comments. I’m going to put my head under cold water... because after this post, my brain is fried.
La decentralizzazione pura non esiste. È un utopia. La decentralizzazione è come un curva che tende all’infinito verso un limite, ma a quel limite non ci arriverà mai. Un sistema centralizzato puó diventare sempre meno centralizzato, sempre più decentralizzato, ma mai Decentralizzato totalmente… quel limite è generato dalla natura del genere umano.
Penso che alla centralizzazione al contrario però ci sia un limite, non credi?
La centralizzazione piano piano perderà terreno verso ad una decenttalizzazione che diventerà sempre maggiore, ma non sarà mai totale
Questa la mettiamo nel libro delle citazioni! 🤩
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He needs me to get him out of jail.
Credit: vaipraonde
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