Le obbligazioni: cerchiamo di capirci qualcosa

in Olio di Balena4 days ago (edited)

Introduzione
Signori miei, amici di Olio di Balena, universo di Hive, Buongiorno!
Le obbligazioni sono uno di quei temi di cui non capisco veramente nulla, ma che di tanto in tanto mi vado a rivedere per cercare di riuscire a capirci qualcosa. Ora mi sono un po ristudiato tutto questo argomento e voglio fare un breve riassunto in questo post, in modo che ognuno che è interessato possa leggerlo e poissiamo cercare assieme di capirci qualcosa.

Perché preoccuparsi di uno strumento così complesso? Iniziamo col dire che le obbligazioni possono essere uno strumento importante per diversificare il nostro portafoglio, perché esse normalmente sono decorrelate rispetto al mercato azionario (cioè se uno scende l'altro sale), e questo ci aiuta a ridurre la volatilità del nostro portafoglio.

Normalmente le obbligazioni sono inserite in una certa percentuale nel portafoglio di investimento, questa percentuale varia in base alla tolleranza al rischio dell'investitore: meno rischio ci si vuole assumere più alta sarà la componente obbligazionaria del portafoglio. E' famosa ad esempio l'asset allocation 60 / 40 dove si ha il 60% di azioni ed il 40% di obbligazioni; un buon compromesso per non essere sovra-esposto alle azioni ma allo steso tempo non rinunciare alle performance di questa asset-class straordinaria.

Andiamo per gradi e cerchiamo ora di capire un po di cose sulle obbligazioni.


Cosa sono le obbligazioni e come funzionano

Le obbligazioni sono dei titoli di debito che vengono emessi da un soggetto verso un soggetto terzo, in pratica quando si acquista un'obbligazione si presta un quantitativo di denaro a un altro soggetto.
Si tratta di prestiti importanti che possono essere fatti a soggetti pubblici o privati che seguono una precisa regolamentazione (non è come quando presti 10 euro a tuo cugino per comprarsi la birra, sapendo che non li rivedrai mai).
In cambio di questo prestito vengono restituiti degli interessi periodici chiamati "cedole" e alla scadenza l'emittente dell'obbligazione è obbligato a restituire il capitale (salvo fallimento).

In genere le obbligazioni possono essere emesse da qualsiasi soggetto che ha bisogno di finanziarsi, come per esempio gli stati sovrani, oppure le aziende che utilizzeranno quei soldi per fare investimenti. lo stato italiano per esempio emette i BTP (con vari nomi) per finanziare il proprio debito e con quei soldi realizza le spese necessarie per il suo funzionamento, il finanziamento di progetti e diverse forme di spesa pubblica.

Il prezzo di un’obbligazione solitamente viene quotato a 100 ciò vuol dire che essere scambiata al 100% del suo valore all’inizio e alla fine della sua vita.
Durante la sua vita, la presenza dell’obbligazione può subire delle variazioni che dipendono dall’andamento del mercato obbligazionario, infatti un’obbligazione durante il suo ciclo di vita può essere scambiata sopra o sotto 100; mentre navigazione durante la sua vita ci può portare a un guadagno, se siamo sopra 100 ho una perdita se siamo sotto a 100.


I principali tipi di obbligazioni

Se le azioni sono tutte uguali a livello di funzionamento, le obbligazioni hanno caratteristiche che le possono rendere molto diverse tra di loro, vediamo assieme quali sono le caratteristiche che differenziano i vari tipi di obbligazione.

Durata: si possono trovare sul mercato obbligazioni a brevissima scadenza (3 mesi) a breve termine (fino a 3 anni) a medio termine (fino a 10 anni) e a lungo termine (oltre i 10 anni).

Tasso fisso o variabile: le obbligazioni possono avere un tasso di interesse fisso o variabile, in genere le più comuni hanno un tasso fisso che viene deciso al momento dell’emissione. Alcune obbligazioni speciali invece hanno un tasso variabile che viene legato ad un indice come per esempio l’inflazione oppure il tasso Eurobor. Né obbligazioni con tasso variabile prendono il nostro portafoglio più volatile, la vera diversificazione solitamente viene fatta con le obbligazioni a tasso fisso in entrambi i casi dopo la scadenza dell’obbligazione viene rimborsato l’intero capitale (salvo fallimento dell’emittente).

Emittente: le obbligazioni possono essere governative cioè emesse da uno Stato sovrano, oppure possono essere aziendali, in questo caso vengono emesse da aziende. Le obbligazioni vengono differenziate a livello di emittente come governative e corporate.

Rating: una importante differenza tra le varie obbligazioni, che non è una differenza legata al modo di funzionamento ma bensì alla loro valutazione, è il rating ossia il voto che viene dato all’obbligazione in base all’affidabilità del suo emittente.
Solitamente le obbligazioni vengono votate con tre lettere dell’alfabeto, per esempio le obbligazioni più sicure normalmente emesse da Stati sovrani molto stabili sono cosiddette “ tripla a” (AAA), più le lettere dell’alfabeto vanno avanti più l’emittente è a rischio.
I rating dell’obbligazioni vengono date da delle agenzie che lavorano apposta per questo campo, si possono essere delle differenze tra la valutazione di un’agenzia e quella di un’altra per questa ragione è sempre bene guardare più valutazioni e decidere di investire sullo strumento più adatto a noi.
Normalmente le obbligazioni che hanno una valutazione peggiore vengono denominate “junk bonds” oppure “high yeld” a fronte di un rischio maggiore offrono sicuramente delle prospettive di investimento migliore, questo tipo di obbligazioni tuttavia sono molto rischiose appartenendo per esempio a Stati che hanno un alto rischio di default, o ad aziende che possono avere qualche problema di liquidità; essendo rischiose le obbligazioni high yeld sono più simili ad azioni che ha obbligazioni in senso stretto, pertanto non diversificano il rischio del portafoglio.


Classificazione dei principali tipi di obbligazione

Le obbligazioni possono essere classificate in diverse tipologie, adesso vedremo insieme quali sono i principali tipi che si possono trovare sui mercati finanziari.

  1. Obbligazioni governative;

Treasuries (USA) considerati tra gli investimenti più sicuri. Se crollano loro, probabilmente saremo troppo impegnati a cercare cibo in un mondo post-apocalittico per preoccuparci degli investimenti.
Scherzi a parte, sono molto solide e rappresentano lo status symbol delle obbligazioni, quando si parla di investimento a rischio 0 si fa riferimento alle obbligazioni Americane a medio termine, solitamente il premio al rischio viene considerato sempre questo parametro di riferimento.

Bund (Germania): emessi dallo stato tedesco, famosi per essere a prova di bomba e per pagare cedole così basse che a volte gli investitori pagano per prestar soldi alla Germania.
Quwste ultime sono famose a noi italiani pe rlo spreaad quel differenziale di rendimento che fa sembrare i nostri titoli obbligazionari vera e propria spazzatura nei confronti di quelli dei nostri amici tedeschi.

BTP (Italia): più rischiosi dei Bund, ma spesso offrono interessi più alti per compensare il rischio. L’Italia continua da anni a emettere BTP al fine di finanziare il proprio debito, l’ultimo esempio abbiamo coi BTP plus che sono stati messi esattamente il 19 febbraio 2025.

  1. Obbligazioni corporate

Possono essere principalmente di due tipologie:

Investment Grade: aziende solide con un buon rating di credito. Cedole discrete, rischio contenuto.
Si tratta delle obbligazioni corporate più interessanti e che solitamente vengono inserite all’interno di portafogli di investimento.

High Yield (o Junk Bonds): rendimenti alti, ma con rischio di default maggiore. Qui bisogna stare attenti, perché "junk" non è messo nel nome per caso.
Come già detto, queste obbligazioni sono più simili ad azioni che avere proprie obbligazioni e non danno una diversificazione tale da poter diminuire la volatilità del nostro portafoglio.

  1. Obbligazioni indicizzate all'inflazione

Le obbligazioni indicizzate all’inflazione adeguano il rendimento all’inflazione, questo crea una protezione del potere di acquisto dell’investitore. Queste obbligazioni possono essere molto interessanti durante le fasi di rialzo dell’inflazione mentre diventano molto meno interessanti quando l’inflessione è bassa o stagnante.
Abbiamo recente vissuto un periodo in cui si parlava molto di questo tipo di obbligazioni, proprio perché l’inflazione in Italia era salita alle stelle, aver avuto questo tipo di obbligazione nel portafoglio, avendo consentito un profitto molto alto.

  1. Obbligazioni convertibili:

Questo tipo di obbligazione è molto interessante quanto complicato, sostanzialmente l’emittente può decidere in un certo momento di vita dell’obbligazione di convertire l’obbligazione in un’azione.
Questo diventa interessante per un’azienda in crescita, l’azienda sostanzialmente si finanzia tramite indebito, e una volta che è cresciuta emette azioni che diventano un titolo di credito.


Gli aspetti principali da considerare quando si investe in obbligazioni

Dopo aver visto i vari tipi di obbligazione, vediamo assieme quali sono gli aspetti principali che dobbiamo considerare quando decidiamo di investire in questo tipo di asset.
Innanzitutto, dobbiamo capire qual è lo scopo dell’acquisto di obbligazioni per il nostro portafoglio, normalmente dato che le ordinazioni si acquistano per ridurre il rischio del portafoglio in termini di volatilità, dobbiamo capire qual è il nostro arco temporale di investimento. Normalmente a temporali più lunghi, in genere superiori a 10 anni, ci consentono di assumersi un rischio più alto e quindi di avere meno obbligazioni nel portafoglio.
La seconda cosa da guardare è la tipologia di obbligazione su cui investire, per esempio se se il nostro scopo è solo quello di ridurre il portafoglio bisogna investire in obbligazioni sicure che in genere sono quelle che forniscono un rendimento minore. Ricordiamoci che più alte rendimento di navigazione più è probabile che il rischio del nostro portafoglio aumenti invece che diminuire, perché se l’emittente fallisce la nostra obbligazione non verrà ripagata al termine dell’investimento.

Un’altra caratteristica molto importante da guardare quando si parla di obbligazioni è la durata il nostro portafoglio deve essere tarato in base al nostro obiettivo temporale. Se per esempio abbiamo un obiettivo di lunghissimo periodo possiamo di fatto acquistare obbligazioni di medio o lungo lunghissimo termine; tuttavia, se l’obbligazione l’acquistiamo per Detenere liquidità per un obiettivo a breve termine, come per esempio l’acquisto di un’auto, allora dobbiamo andare a scegliere obbligazioni cambiano la durata molto minore.
Un’altra caratteristica molto importante è il rating, cioè quando l’obbligazione è valutata in termini di sicurezza, se il nostro obiettivo è quello di diminuire la volatilità del portafoglio dobbiamo scegliere delle obbligazioni con rating alto.
L’ultimo parametro è molto importante da guardare, è la liquidità delle azioni, in particolare mi piacere che qui stiamo devono avere un mercato abbastanza attivo, perché altrimenti detenere obbligazioni fino a scadenza se queste ultime non possono essere vendute potrebbe essere un problema per il nostro investimento.


Come inserire le obbligazioni in un portafoglio di investimento

Anche se personalmente mi piacciono poco, un portafoglio ben bilanciato deve contenere una percentuale obbligazionaria esattamente come ogni pasto dovrebbe essere accompagnato da verdura.

La quarta obbligazionaria deve essere sempre tarata sulla base della nostra tolleranza al rischio, e del nostro tempo di investimento, più grandi sono questi due parametri meno grande è la quota obbligazionaria nel nostro portafoglio.


Meglio singole obbligazioni o ETF obbligazionari?

Ora la grande domanda: è meglio comprare singole obbligazioni o affidarsi agli ETF?

Singole obbligazioni: maggiore controllo, puoi scegliere scadenze e rendimenti in base alle tue esigenze, ma richiedono più attenzione nella selezione e gestione.

ETF obbligazionari: diversificazione immediata, meno sbattimenti, ma paghi delle commissioni e non hai il controllo sulla durata delle obbligazioni in portafoglio.

Se vuoi una gestione più semplice, gli ETF sono una buona scelta. Se invece vuoi costruire un portafoglio su misura e hai tempo per gestirlo, le obbligazioni singole possono essere interessanti.

Gli ETF, obbligazionari, tuttavia sono strumenti molto complessi, infatti i pacchetti di obbligazioni vengono scelti dall’emittente dell’ETF sulla base di specifici indici obbligazionari.i singoli titoli all’interno dello strumento vengono venduti quando sono prossimo la scadenza in modo da dare all’ETF obbligazionario, una certa durata complessiva che rimane tale senza mai far scadere le quote dell’investitore.
Un vantaggio degli ETF obbligazionari è quello di poter essere ad accumulazione. Ciò significa che le cedole possono essere reinvestite all’interno dello strumento finanziario, cosa che sarebbe molto difficile se fatta con singole obbligazioni.


Conclusione

Le obbligazioni molto spesso sembrano uno strumento noioso sul quale investire infatti solitamente sono i vecchi cassettisti che le detengono, i giovani che hanno un arco temporale di investimento più grande davanti a loro puntano spesso sulle sulle azioni.
Allo stesso tempo le obbligazioni sono uno strumento molto importante per diversificare il portafoglio e per bilanciare il rischio, dato che sono decorrelate rispetto all’ambita azionario.
Personalmente sono sempre stato contrario all’investimento in obbligazioni la ragione è che se di azioni sono qualcosa di estremamente semplice da capire per studiare le obbligazioni, ci vuole un po’ di tempo un po’ di pazienza, e soprattutto un confronto con persone che conoscono questo tema.
Oggigiorno sono innumerevoli i podcast, i libri e gli articoli online che parlano di questo strumento finanziario, per cui in realtà non abbiamo più scusa di non conoscerlo.

E tu, conosci le obbligazioni? Investi in questo tipo di strumento finanziario? Fammelo sapere nei commenti.
Un saluto alla comunità di Olio di Balena e ci rivediamo al prossimo post!

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@tipu curate

Bellissimo questo post sulle obbligazioni. Mi hai fatto venir voglia di cercare qualche obbligazione a 3 anni, esiste qualcosa? Altra cose, le obbligazioni convertibili le ho sempre ritenute una trappola, soprattutto se l’ente è una banca o un’azienda. Perchè se l’ente che è in difficoltà a fine scadenza decide di convertire le obbligazione in azioni (lo puó fare unilateralmente) si rischia di avere delle azioni con un controvalore inferiore a quello dell’investimento iniziale.