Ciao spaghetti, verso la fine di maggio è circolata la notizia che a Brescia hanno effettivamente isolato un ceppo di sars-cov-2 molto meno aggressivo di quello che circolava all'inizio, a loro dire questo nuovo ceppo impiegherebbe 4-5 giorni solo per iniziare ad attaccare le cellule in vitro, mentre l'altro in 48 ore le aveva infettate tutte.
Prendendo per buona la notizia, (non ho modo di verificarne la veridicità) è possibile che il ceppo più aggressivo proprio perchè dava sintomi più gravi fino alla morte abbia di fatto terminato di diffondersi, sia per effetto del lockdown ma anche perchè le persone infette avevano meno tempo per portarlo in giro?
Se questa ipotesi fosse plausibile significherebbe che a circolare sarebbe rimasto prevalentemente il ceppo meno aggressivo che a quanto pare possiamo gestire in maniera più efficente.
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Ciao Pab! Diciamo che, in linea teorica, questo è esattamente quello che succede solitamente dopo la comparsa di un nuovo virus... Ed è molto probabile che stia accadendo o accadrà anche col SARS-CoV-2.
Riguardo il lavoro di Brescia, però, ho qualche dubbio. Avevo seguito la notizia, e se non ricordo male partiva dalle stesse evidenze di cui parla Zangrillo, cioè da tamponi orofaringei che registravano una bassa carica virale; da qui la supposizione che ci si trovasse davanti ad un nuovo ceppo meno virulento. In realtà poi nessuno ne ha più parlato però, quindi immagino che l'eventuale sequenziamento non abbia restituito i dati attesi... Altrimenti sarebbero stati subito pubblicati. Diciamo che avrebbero fatto a gara per pubblicare una scoperta del genere.
Non escluderei comunque che in questi mesi siano emersi diversi nuovi ceppi con caratteristiche leggermente differenti. Ma sembra che quello più "forte", e quindi quello che poi si presenta con frequenza quasi assoluta, resti quello originario. Dopotutto, con una percentuale così elevata di asintomatici, era già un virus quasi perfetto.