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After a silent period, I am finally back today to share some more photos about my trip in Cilento with Riccardo. Today I will share with you a full gallery of an ancient town from the Langobardic period, i.e. 550s a.D.; the town is called "Sacco Vecchio", and only some ruins are left as of today.
Sacco Vecchio is not very famous, not even by the locals. Indeed, it was only by coincidence that we came across this ancient town, while we were driving back from our excursion at the "Gole del Sammaro", I suddenly saw a small hidden sign on the edge of the road, pointing towards the mountain and indicating a path to the ancient Langobard town. I didn't resist and I asked Riccardo to stop the car and we hiked there.
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You might think this was just a hike like many others, yet that was not the case. Indeed, when we began to hike, we realized, after 10 minutes, that the path was not very much walked upon, and in fact, at some point, it is easy to lose the path, also because the signs are not very frequent, or very visible.
Besides the difficulty of the path itself (a little bit uphill and long), and the difficulty of finding it, there was also another aspect we didn't consider: the wild animals combined with the fact that we were the only ones walking in the woods in the middle of nowhere... up on a mountain where it's impossible to rescue people and the phone signal sucks.
Of course, while we were hiking, at some point I freezed: I though I saw a horse in the woods, 50 meters from us, but it was not...
The animal I saw was a wild she-boar with her babies and she looked at me and for a moment we made eye-contact. I was literally just immobile. And Riccardo, who didn't realize the danger of the situation, started to be excited and pushed me to take a picture with my camera! But I couldn't, as I was still and tried not to move a single muscle, afraid that the boar would begin running towards us and attack us.
Luckily enough, after a couple of minutes, the boar and her babies left in the woods, and we were left alone, again, in the silent mount path. We went on and reached the peak, finally. On the summit, to reach the ruins of the Langobard town of Sacco, you need to walk along the ridge for 100 meters and then you finally see the walls.
We were literally amazed by the landscape, the ruins, and the entire context in which we found ourselves. The light of the sun was starting to be low, and everything was turning to look a little yellowish, warmer, and softer, smoother. The colors of the nature were in tune with the stones of the ruins.
We spent some time around those ruins, looking for the other ruins of a plausible church that we saw on google images, referred to Sacco Vecchio. We didn't find the path or the sight of those ruins, so, a little sad, we began to walk back.
While walking back, both of us were not quite happy and so we tried again to walk and look for the other ruins... after a while, Riccardo found them! They were a little hidden and the path to arrive there was not visible or well signed, so it was definitely almost impossible to reach it.
Even though it took us a while and some stress, we were so happy to finally have found the spot! The ruins of that church were outstanding, you really feel the energy of an ancient people living there more than a thousand years ago, with their traditions, and rituals... and the surroundings over there were an absolute perfect combo.
The way back was much faster and we went down satisfied and happily enough! This deviation I asked Riccardo to do, was crazy but in the end extremely worthy. Afterwards, we asked my accountant at the b&B and his dad if they knew about that path and the town ruins, but apparently none of them were aware. I think this was the best satisfaction: to have seen such a local, specific, and super hidden amenity in the middle of the Cilentani mounts!
I promise, my storytelling of this journey in Cilento is almost over! But please, leave a comment with your thoughts! I really appreciate you read through this post. I will see you next time with another photo gallery! I hope you enjoyed, thank you!
Equipment:
- Nikon D3200
- Nikkon Lens 16-85mm
- Post-production: Lightroom, soft enhancement of colors and contrast.
Yours | Flewsplash
ITA
Dopo un periodo di silenzio, sono finalmente tornata oggi per condividere altre foto del mio viaggio in Cilento con Riccardo. Oggi condividerò con voi una galleria completa di un'antica città del periodo longobardo, ovvero 550 d.C.; il paese si chiama "Sacco Vecchio", di cui oggi rimangono solo alcuni ruderi.
Sacco Vecchio non è molto famoso, nemmeno dalla gente del posto. In effetti, è stato solo per caso che ci siamo imbattuti in questa antica città, mentre stavamo tornando dalla nostra escursione alle "Gole del Sammaro", vidi improvvisamente un piccolo cartello nascosto sul ciglio della strada, puntato verso la montagna e indicante un sentiero per l'antico borgo longobardo. Non ho resistito e ho chiesto a Riccardo di fermare la macchina e ci siamo incamminati fino a lì.
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Potresti pensare che questa sia stata solo un'escursione come tante altre, ma non è stato così. Infatti, quando abbiamo iniziato a camminare, ci siamo accorti, dopo 10 minuti, che il sentiero era poco battuto, ed infatti, ad un certo punto, è facile perderne le tracce, anche perché i segnali non sono molto frequente, né tantomeno molto visibili.
Oltre alla difficoltà del sentiero stesso (un po' in salita e abbastanza lungo), e alla difficoltà di trovarlo, c'era anche un altro aspetto che non avevamo considerato: gli animali selvatici uniti al fatto che eravamo gli unici a camminare nei boschi in mezzo al nulla... su una montagna dove è impossibile soccorrere le persone e il segnale del telefono fa schifo.
E infatti, mentre camminavamo, a un certo punto mi sono bloccata: pensavo di aver visto un cavallo nel bosco, a 50 metri da noi, ma non era un cavallo...
L'animale che ho visto era una cinghiala selvatica con i suoi piccoli e lei mi ha guardato e per un momento abbiamo stabilito un contatto visivo. Ero letteralmente solo immobile. E Riccardo, che non si rendeva conto della pericolosità della situazione, ha iniziato ad emozionarsi e mi ha spinto a fare una foto con la mia macchina fotografica! Ma non potevo, perché ero bloccata e cercavo di non muovere un solo muscolo, temendo che il cinghiale iniziasse a correre verso di noi e ad attaccarci.
Fortunatamente, dopo un paio di minuti, il cinghiale e i suoi piccoli se ne andarono nel bosco, e noi rimanemmo soli, di nuovo, nel silenzioso sentiero del monte. Siamo andati avanti e abbiamo raggiunto la vetta, finalmente. In vetta, per raggiungere i ruderi del borgo longobardo di Sacco, bisogna percorrere il crinale per 100 metri e poi si vedono finalmente le rovine.
Siamo rimasti letteralmente stupiti dal paesaggio, dalle rovine e dall'intero contesto in cui ci siamo trovati. La luce del sole stava iniziando a calare e tutto stava diventando di un colorito un po' giallastro, più caldo, più morbido. I colori della natura erano in sintonia con le pietre delle rovine.
Abbiamo trascorso un po' di tempo intorno a quelle rovine, cercando le altre rovine di (presumibilmente) una chiesa e di cui abbiamo visto su google immagini, riferite a Sacco Vecchio. Non trovammo né il sentiero né la vista di quelle rovine, così, un po' tristi, iniziammo a tornare indietro.
Mentre tornavamo indietro, entrambi non eravamo molto contenti e così abbiamo riprovato a camminare e cercare le altre rovine... dopo un po', Riccardo le ha trovate! Erano un po' nascoste e il sentiero per arrivarci non era visibile né ben segnalato, quindi era decisamente quasi impossibile raggiungerlo.
Anche se ci è voluto un po' di tempo e un po' di stress, siamo stati così felici di aver finalmente trovato il posto giusto! Le rovine di quella chiesa erano eccezionali, sentivi davvero l'energia di un antico popolo che viveva lì più di mille anni fa, con le sue tradizioni e i suoi rituali... e i dintorni laggiù facevano una combinazione assolutamente perfetta.
La via del ritorno è stata molto più veloce e siamo scesi soddisfatti e abbastanza felici! Questa deviazione che ho chiesto a Riccardo di fare, è stata pazzesca ma alla fine estremamente meritevole. Successivamente, abbiamo chiesto al mio commercialista del b&b e a suo padre se sapevano di quel sentiero e delle rovine del paese, ma a quanto pare nessuno di loro lo sapeva. Penso che questa sia stata la soddisfazione più grande: aver visto un'amenità così locale, specifica e super nascosta in mezzo ai monti cilentani!
Lo prometto, il mio racconto di questo viaggio nel Cilento è quasi finito! Ma per favore, lascia un commento con i tuoi pensieri! Apprezzo molto che tu abbia letto questo post. Ci vediamo la prossima volta con un'altra galleria fotografica! Spero ti sia piaciuto, grazie!
Equipment:
- Nikon D3200
- Nikkor Lente 16-8mm
- Post-produzione: Lightroom, esaltazione morbida di colori e contrasto
Yours | Flewsplash
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