Sono stato un fortunato possessore di un amplificatore Akai degli anni '80 regalatomi da un appassionato, per il quale il suddetto prodotto era ormai largamente superato essendosi dotato di un impianto valvolare mcintosh. Per spostarlo, tra trasformatori, levette in ghisa pesante, Lampadine con filamenti chilometrici, involucro con viti in acciaio trattato, ci volevano due bicipiti che Lou Ferrigno levati. Lo scatto della leva di accensione (una sbarretta di acciaio recuperato dai telai dei P-Zero giapponesi) apriva le danze con un clic lungo più di due minuti. Poco dopo la messa in moto si vocifera che metà del paese notasse un'abbassamento dell'illuminazione casalinga di una ventina di Lumen. Dopo 30 anni suonati questo gingillo suonava ancora a meraviglia, unico difetto qualche lampadina (meglio detto fanale) saltata. Purtroppo l'ho dovuto vendere a malincuore (faccio ancora gli incubi) per questioni logistiche (l'armadietto Ikea su cui poggiava dopo sei mesi sembrava a una struttura di Gaudì).
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Fantastico, ho ben presente di cosa stai parlando...che bei tempi quelli.Grazie @airmatti per il tuo commento!