Il più delle volte a teatro abbiamo assistito a abusi dell'elemento scenografico. Spettatore attratto o se vogliamo fuorviato da una gestualità scenica proprio come al cinema attratto da gesti esteriori che sostituiscono quelli intimi tipici dell'arte drammatica. Spesso registi e scenografi fanno sforzi estremi per avere un adeguamento a tecnica estranea che quando viene trasferita ha conseguenze negative. Un film ad esempio visivo e dinamico diventa poi verboso o pare una mera illustrazione al dialogo. Un periodo si induceva a credere che la tv dovesse raccogliere l'eredità del teatro che i più disertavano. Ma se cosi' fosse stato il teatro non si farebbe più in palcoscenico me nei "video" con pubblici molto più numerosi. Il teatro non è l'imbalsamare un mezzo meccanico a maggior ragione se viene tolto il protagonista vero, ossia il pubblico che condiziona l'attore.
Che sarebbe un'opera drammatica trasmessa in tv? sarebbe, forse un documentario pur avendo il suo valore culturale, ma non è teatro. Persona davanti a una folla, deve parlare alla folla riunita a cui può piacere o meno. Il 1940 fu un anno fatale per ciò che riguarda il teatro francese e quello americano.I primi portano sulla scena la filosofia dell'esistenzialismo e di tutti quei terribili problemi che furono trasfigurati nel dramma. Anche negli stati uniti la storia dell'uomo, il suo avvenire portarono a ritrarre quadri che facevano trepidare e che ponevano in essere la tristezza che si celava dietro il sorridente mondo americano.