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Spazio: ultima frontiera
A quasi 50 anni dalla conquista della Luna, si torna a parlare in modo concreto della conquista dello spazio. Nuovi progetti, anche privati, stanno rilanciando la corsa verso il nostro satellite e verso i pianeti e alcuni loro satelliti nel sistema solare.
Mentre per anni il dibattito scientifico si è incentrato sulla possibilità della vita al di fuori della Terra e sulla probabilità che esistessero altre forme di vita nell'universo, oggi la discussione, sempre più, riguarda il come rendere possibile la vita su altri pianeti e sul dove siano effettivamente esseri viventi non terrestri, dato quindi per quasi assodato che gli "extraterrestri" esistano, forse già nel nostro sistema solare.
Oltre a Marte, il principale oggetto delle future conquiste umane dopo la Luna, particolarmente studiate sono le condizioni che potrebbero ospitare la vita sul satellite di Giove Europa e sui due satelliti di Saturno Titano ed Encelado.
La vita appare, alla scienza moderna, più come una necessita dell'universo che come una particolarità della Terra, proprio per questo il bisogno di andare di persona a verificare si fa sempre più pressante.
È possibile pensare che alcuni vegetali che esistono sulla terra possano essere coltivati nello spazio?
Tenuto conto che con le progettate future missioni su Marte, i futuri coloni spaziali, avranno
bisogno di procurarsi cibo fresco per missioni che possono durare mesi e anni, anche da un
punto di vista psicologico nel vedere piante vive crescere anziché ingerire pillole per nutrirsi?
A queste domande pare che si possa dare una risposta affermativa.
Dopo i tardigradi, alcune alghe, come la specie artica “Sphaerocystis”, hanno resistito a bordo di sperimentazioni spaziali recenti, per ben 530 giorni su un pannello montato al di fuori della navicella, sopportando temperature estreme tra i meno 20° C della notte e i 47,2°C del giorno ed hanno dovuto resistere a livelli altissimi di radiazioni solari [1] [2].
Com’è possibile questo? grazie a speciali pigmenti che la pianta sostituisce alle clorofille, i “carotenoidi”, la loro funzione è quella di proteggere la pianta dalle radiazioni,un po come la melanina fa con la nostra pelle.
La cosa più interessante è che al ritorno sulla terra, queste alghe, presenti nelle isole Svalbard in Norvegia, sono ritornate in modo naturale ad adattarsi alle temperature del nostro pianeta riprendendo a vegetare.
Abbiamo parlato delle recenti sperimentazioni al di fuori della navicella spaziale ma, dentro la navicella, già da lungo tempo è iniziata la produzione, con risultati apprezzabili, di prodotti
vegetali per rifornire gli astronauti, perchédiventerebbe impossibile ricevere rifornimenti dalla terra.
Pomodori, zucchine, patate, insalata e cereali non solo avranno il compito di dare cibo ma
serviranno a produrre ossigeno, a purificare l'aria e l'acqua a creare un sistema biorigenerativo dove ogni elemento viene consumato e rigenerato.
Anche sulla terra si sta lavorando per cercare di riprodurre le condizioni presenti su marte o
sulla luna. In questo senso vi sono varie sperimentazioni condotte da centri di ricerca in molte Nazioni [4].
E' il caso ad esempio dell'università di Wageningen in Olanda, dove sono stati coltivati
pomodori. Un ruolo attivo nella sperimentazione di serre “marziane” ce l'ha l'Italia, come nel caso della serra realizzata nel deserto dell'Oman dall'Università Statale di Milano in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana. L'Agenzia Spaziale tedesca invece, sta conducendo la sua ricerca in una serra costruita tra i ghiacciai dell'Antardide [3] [4].
La ricerca, per mettere nelle condizioni i futuri coloni marziani di avere a portata di mano il
necessario per nutrirsi, viene condotta con sistemi in assenza di gravità ed in presenza di
gravità. Entrambi i sistemi stanno dando ottimi risultati per quanto riguarda la capacità di
crescita delle piante e creare un circolo virtuoso biorigenerativo.
Sarà questo il primo passo per la colonizzazione dei pianeti lontani? Riuscirà un giorno l’uomo a ricreare quelli che sono i sottili equilibri che danno “vita” alla terra?
Fonti:
- Sviluppo in microgravità
- algae survive heat/cold and cosmic radiation
- Agenzia spaziale italiana
- Spazio alle piante
a cura di @cooltivar
ora anche privati,
organizzati nello spazio
Sin da bambini si rimane stupefatti e finanche ipnotizzati alla vista della Luna e dei suoi riflessi; il desiderio di conoscenza di un qualcosa così vicino ed allo stesso tempo così lontano ha origine antichissime nella lettura, con un importante riferimento già nell’Orlando Furioso con il cavaliere Astolfo che, per recuperare il senno perduto da Orlando, è costretto a volare fino al nostro satellite naturale. Dalla prima missione esplorativa del 1959 con il programma Luna è iniziata una maratona coronata nel Luglio 1969 con lo sbarco e l’approdo sulla Luna dell’uomo. [6] E la storia sta per essere scritta, ancora.
SpaceX. 2023. Yusaku Maezawa.
Una data, una società, una persona che davvero passerà alla storia.
Elon Musk ha infatti presentato il primo civile che userà il razzo BFR (Big Falcon Rocket) come mezzo di trasporto; destinazione Luna! Il miliardario giapponese viaggerà in compagnia di sei fortunati(ssimi) artisti con l’obiettivo di catturare un momento unico e mostrarlo tornati sulla Terra tramite diverse composizioni. [1]
Si parla di volo spaziale privato (meglio noto nell’inglese private spaceflight) la tipologia di volo oltre la Linea di Karman, ossia oltre i 100 km sopra il livello del mare, confine tra atmosfera terrestre e spazio esterno. Negli ultimi mesi si è acceso a tal proposito un forte dibattito sulla collocazione di questo confine immaginario, che riveste una grandissima importanza perché è considerato Spazio libero, sottoposto solamente a giurisdizioni internazionali. [3] [4] Come ha fatto quindi l’eclettico multimilionario del momento a rivoluzionare non solo il mercato automobilistico ma anche il settore spaziale?
A detta di numerosi fonti tra cui ex dipendenti di SpaceX e finanche della NASA, Elon ha una passione quasi religiosa per la conoscenza. Famosa è la battuta sul come si fa ad imparare di razzi spaziali; leggendo libri! [5] Tramite una fitta rete di contatti ed un notevole impiego di risorse, SpaceX è riuscita ad inglobare i migliori ingegneri disponibili, spostando l’attenzione dal “Vecchio Spazio” al “Nuovo Spazio”; il primo è caratterizzato dallo scopo originario della NASA, quello delle scoperte scientifiche, mentre il secondo prevede anche opportunità commerciali derivanti dallo spazio stesso.
Nell’attesa di prenotare il nostro viaggio sulla Luna, è meglio iniziare a risparmiare per la casa vacanze. Dove? Su Marte ovviamente, come da piani di Elon. Disponibilità a partire dal 2028! SpaceX prevede di potere utilizzare voli shuttle stabilmente verso la Luna, creando una vera e propria base di appoggio per l’espansione verso altri pianeti. [7]
Voi partireste per una settimana verso la Luna? Quanto vi spaventa l’idea dello spazio aperto?
Fonti:
- Musk annuncia BFR
- Astolfo
- Linea di Karman
- Spostamento della Linea di Karmant
- Elon ed i libri
- Esplorazione della Luna
- SpaceX - Marte
a cura di @bafi
Vita su Marte: Up to date
Sentiamo parlare di spedizioni su Marte ormai da anni, nel 2009 la Nasa ha persino avviato un reclutamento per esploratori futuri nell’ambito del programma di esplorazione “Seek signs of life”. Grazie a diverse missioni compiute possiamo vantarci di sapere già molte cose sul famoso Pianeta distante circa 250 milioni di km da noi: una dimensione pari a metà della Terra e una massa pari ad un decimo, una gravità circa 0,375 quella della Terra (se pesassi 45 kg sulla Terra, su Marte ne peseresti solo 17!), una temperatura media di -63 gradi C° e un’atmosfera molto rarefatta, costituita soprattutto da diossido di carbonio e vapore acqueo. [1] La domanda a cui, invece, non si è ancora data una risposta definitiva, ossia la possibilità di vita su questo affascinante Pianeta, è ancora fonte di osservazioni e ricerche, sebbene la risposta sembri essere sempre più vicina. Ma al giorno d’oggi a che punto siamo?
Recentemente è stata resa nota una scoperta relativa a progetti attivi da più di una decina d’anni: grazie all’utilizzo di un radar collocato su una sonda è stato possibile individuare un lago di acqua salata situato a circa un chilometro e mezzo sotto il suolo di Marte [2]. Questa scoperta, fatta da ricercatori italiani, ha rappresentato un grosso passo in avanti, che ci avvicina sempre di più a risposte sulla vita su Marte. L’acqua o idrosfera infatti, insieme ad atmosfera e litosfera, costituisce una condizione essenziale per lo sviluppo della vita.
Altre importanti e recenti rivelazioni ci arrivano invece dal Rover (un robot) Curiosity della NASA, al lavoro su Marte dal 2012. La prima riguarda la scoperta nel suolo marziano di numerose tracce di carbonio, essenziale per la vita, che potrebbero con molta probabilità essere il frutto di interazioni tra processi geologici e piccoli esseri viventi come le alghe. Per confermare tale ipotesi sono in programma nei prossimi anni nuovi studi più approfonditi del materiale roccioso. L’altra grande scoperta di Curiosity riguarda l’atmosfera e, precisamente, la presenza in essa di metano, gas fortemente legato alla vita sulla Terra; la scoperta è resa ancora più interessante dalla constatazione di una ciclicità stagionale nella presenza di questo gas nell’atmosfera marziana. [3]. Anche in questo caso non è stato ancora chiarito cosa sia responsabile della produzione di metano, ma tra le ipotesi da verificare vi è appunto la produzione di esso da parte di microrganismi.
Insomma come non approcciarsi a queste scoperte con atteggiamento speranzoso, come chi si avvicina sempre di più alla risposta alla domanda che ci attanaglia dai tempi dei tempi: “Siamo soli a questo universo?”.
Fonti:
a cura di @rosemery
Aspettiamo i vostri commenti a questo post e i link ai vostri articoli di approfondimento su questo argomento!
Vi aspettiamo la prossima settimana per un nuovo numero di
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Immagine di proprietà del team di steemspeak che si ringrazia per la partecipazione
Che dire? Articolo che mi conforta, così tra qualche anno incontrerò altri esseri per far due chiacchiere ;-) magari una marziana...
Sperando che sia formosa @armandosodano! Grazie della lettura
Potremmo citare i Bluvertigo "E', praticamente ovvio, che esistano altre forme di vita"
Ma nel frattempo, almeno finchè la ricerca non sarà tanto avanzata da permetterci esplorazioni di più alto livello non possiamo fare altro che "estendere" le nostre vite verso nuovi mondi, siano essi la Luna o Marte.
E allora ben vengano le ricerche compiute sia nel campo dei viaggi commerciali che in quello di eventuali "colonie" e auto sussistenza delle stesse.
Grazie della riflessione @ciuoto. L'ingresso del commerciale nei viaggi di questo tipo è sicuramente una ulteriore fonte di progresso, poi si può discutere su quanto sia legittimo un uso commerciale dello spazio o meno.
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