Chi non conosce Venezia?
L'immagine che abbiamo nella mente l'avremo vista mille volte in TV, e molti di voi l'avranno sicuramente visitata.
Quello che vorrei raccontarvi oggi è la Venezia segreta, quella nascosta dietro l'intervento di un sensibilissimo amante dell'architettura: Carlo Scarpa.
Già, perchè pur non essendo architetto ha progettato il restauro di questo edificio trasformandolo in poesia.
Sto parlando della fondazione "Querini Stampalia", situata nella Venezia storica, attualmente sede di una pinacoteca-museo.
E' sconosciuto alla grande folla quotidiana di visitatori, ma ne esalta completamente la magia.
Sono gli anni 50 del secolo scordo, e l'edificio esistente aveva bisogno di un restauro, in quanto l'acqua salmastra aveva rovinato le murature e l'edificio versava in condizioni di degrado.
Il committente aveva dunque l'esigenza di risolvere il problema, evitando l'entrata dell'acqua al piano terra dell'edificio.
Il genio di Carlo Scarpa trasformò quello che sarebbe dovuto essere un ostacolo alla costruzione in elemento progettuale, lasciando l'acqua libera di lambire l'edificio.
Scarpa la accompagna in un percorso ad hoc, articolato in canali, fessure, piccole piscine interne, giocando con le piccole differenze di quota e creando un'atmosfera unica, quasi sacra.
L'effetto nei giorni di acqua alta è meraviglioso, si legge molto bene l'intervento dell'architetto sulla costruzione storica preesistente.
Il tempo si stratifica all'interno del progetto di Scarpa, la vecchia muratura -o per meglio dire- la muratura antica rimane a vista circondata dal nuovo progetto che segue precise logiche della forma geometrica.
Le stagioni del giardino interno scandiscono il tempo, un ciclo continuo percepibile attraverso le grandi invisibili vetrate.
Un luogo magico, da cui vi consiglio di farvi stupire dal vero.
(foto di Francesco Castagna)
(foto di Francesco Castagna)