La stanza è buia, le lampadine non le cambio, troppo pigro per fare i cinquanta metri che separano casa mia dal ferramenta; In fondo, tetro è l’umore, scuro è l’ambiente. l’aria del disordine mentale si fa pesante e diventa vestiti e piatti sporchi sulla schiena. Il peso delle aspettative prende forma trasformandosi in calamaio. L' inchiostro nero, violento e grezzo, disegna sagome imprecise e spaventose, che ricordano le macchie di Rorschach.
Sei seduto sul letto, un brivido si propaga dal collo ai piedi, ti volti bruscamente. È la Paranoia che bussa alla porta, che si presenta senza l’invito. Signora oscura, capace di bloccare e impoverire l’animo; incide i pensieri direttamente nel cervello, indelebili, immutabili e così ossessivi. Gli occhi si bloccano su una stessa immagine. Iride e retina di fuoco. Rigurgiti di brutti di ricordi defluiscono come una cascata maleodorante dalle pupille.
Buonasera dice: "il Panico" il portale ormai è aperto è impossibile bloccare la colata lavica che fluisce dentro casa. Dentro è inferno, il fumo pervade la tua mente. Non sai cosa stia succedendo, sei un piccolo aereo nella tempesta con il pilota automatico inserito. Non sei tu che comandi; ti muovi ma non sai dove, stai fermo senza sapere il perché, temi che le ali si spezzino. Il ghiaccio dei tuoi muscoli è in antitesi con il calore del magma e sublima tra le lacrime.
L’alba rossa incendia un’altra notte insonne. Tra cenere e detriti entra il protagonista della giornata. Entra nella mente, ormai sfatta dai due precedenti ospiti, il Dolore. Esso sentenzia:
“Buongiorno, mi ha evocato la Paranoia che a sua volta si è trasformata in, febbricitante, Panico. Io, sono Dolore, e servo a ricordarti che quello che hai provato e i segni fumanti dei lapilli che ti hanno sfigurato sono veri e ti faranno male.
Noi tre, mostri, insieme formiamo busto, arti e viso della Grande Madre delle disfunzioni mentali: l'Ansia. Lei ci partorisce e noi ci nutriamo della tua stessa paura e da semplici macchie sappiamo cambiare forma a seconda delle necessità. siamo qualsiasi cosa generi in te terrore. Siamo fitta intercostale alle tre di notte, possiamo essere assenza di respiro o insicurezza pura. Ogni tuo incubo per noi è un ordine.”
Marco ha superato la notte e pensa: “ se la vita si potesse cambiare come una lampada a quest’ora sarei l’uomo più luminoso del paese”
Bella storia Sam!!!
Mi ha intrigato, anche se io di psicologia e problemi legati ad essa sono un po' una capra.
Il Dolore a suo modo lo conosco: sia esso fisico o del mio io.
Grazie :)! e chi non lo conosce...
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