Ormai per me era " UNA NECESSITA' "

in #ita7 years ago (edited)

"Dallo sfizio al vizio il passo è breve"

By cantastorie

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Ciao ragazzi, scusatemi se non sono costante nel pubblicare i miei post ma a volte mi risulta difficile trovare il tempo da dedicare alla scrittura, ma sopratutto trovare il coraggio di guardarsi dentro e rivivere quelle fasi della mia vita, la parte più buia della mia vita, quella più dolorosa. Alla fine però ci riesco, a motivarmi è il fatto che forse, se non avessi vissuto quell'inferno oggi non sarei la persona che sono.

E' una frase che molto spesso ripeteva Don Pino, nel periodo in cui sono stato in comunità. Don Pino era sovente ripetere questa frase : " Dovete riuscire a trovare il positivo anche nel negativo ", io l'ho sempre interpretata come una frase per dire che *anche dalle cose più brutte si può ricavare qualcosa di positivo.

Aveva ragione quel prete, per dovere di cronaca Ex Prete, seppi inseguito che si innamorò follemente di una operatrice che lavorava nella comunità. Posso confermare personalmente che era davvero stupenda, un viso angelico ed un carattere dolce e affabile, istruita ed elegante, insomma, quel che si dice *un fiore raro.

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Ma non era di questo che volevo parlarvi, con il tempo alcune cose le dimentichi, forse per un meccanismo di autodifesa il cervello tende a rimuovere determinati ricordi. Io credo che il nostro cervello sia un pò come gli Hard Disk, puoi formattare quanto vuoi ma i dati non si cancelleranno mai del tutto, ci saranno sempre tracce e file recuperabili.

Questa mattina mi è venuto in mente il momento che forse mi ha fatto passare dalla fase di incoscienza a quella di semi consapevolezza.*

Dico *semi consapevolezza perché da una parte, mi stavo rendendo conto in che buco (mai termine fù più appropriato) mi ero infilato, dall'altra invece non me ne fotteva un cazzo, tanto ormai ero un tossico svezzato, diciamo che stavo quasi per essere promosso al grado di tossico d'esperienza.

Iniziò quella fase in cui ormai sei prigioniero assoluto della droga e la motivazione per cui continui ad iniettarti dose dopo dose non è per sballarti, paradossalmente si arriva al punto che l'eroina diventa un'esigenza fisica primaria, Devi farti per stare bene.

Quando arrivi in questa fase l'unica cosa che davvero ti preoccupa e ti spaventa è la temutissima CRISI DI ASTINENZA.

Pensavo che a me non sarebbe mai capitato, in fondo i soldi riuscivo sempre a procurarmeli per cui la mia dose quotidiana era assicurata, poi purtroppo le cose cambiarano ed una sera non riuscì a raccimolare i soldi per una dose.

Tornai a casa verso le 11 di sera che già avvertivo i primi dolori. L'astinenza da eroina è qualcosa che a voce non puoi spiegare, è un dolore che nelle parole non trova la sua definizione è mostruoso.
Tutto inizia con i tremori alle gambe, poi lentamente si presenta la nausea, il naso che cola ed inizi ad avvertire qualche piccolo dolore alla schiena. Poi tutto peggiora, vomito, muscoli che si contraggono, dolori lancinanti alle articolazioni, insonnia, scatti d'ira, cambiamenti di umore, un momento prima muori dal freddo ed un attimo dopo stai sudando perchè senti caldo, un vero e proprio inferno.

Non puoi risolvere il problema con un antidolorifico o un antibiotico, l'astinenza ha un solo antidodo : L'eroina , quella maledetta merda è l'unica cosa che può farti stare bene in un attimo, nella tua mente c'è solo lei, non riesci a pensare ad altro.

Generalmente la crisi di astinenza dura tra i sette ed i dieci giorni , almeno per quel che riguarda la fase fisica, ma la fase complicata da superare è quella che verrà dopo, quella psicologica, ma di questo parleremo in un'altra occasione.

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Purtroppo ci sono passato anche io, non lo dimenticherò mai, vivevo ancora a casa dei miei gentitori, stiamo parlando di di circa 20/25 anni fa, ero molto giovane, credo tra i 18/19 anni.

Io ed i mei tossici amici non eravamo riusciti a mettere insieme i soldi per poterci bucare e quindi tornammo a casa disperati e consapevoli di ciò che ci aspettava.

Per superare una crisi di astinenza senza supporto medico si corre il rischio anche di morire.

Almeno questo, in quell'occasione, fu il mio destino, dopo alcuni giorni venni a sapere che i miei tanto cari tossici amici mi avevano scaricato. Con i soldi che riuscirono a mettere insieme entrambi riuscivano a prendere una piccolissima dose, insufficiente anche per sole due persone, per cui pensarono bene di scaricarmi (visto che non avevo soldi) ed abbandonarmi a quella che poi si rivelò essere la Notte più lunga della mia vita.

Non riuscivo a chiudere occhio, vomitavo ogni 10 minuti, dopo un po si svegliarono i miei preoccupati dal mio stato, mi vedevano soffrire e cercavano di capire cosa fosse, il mio povero papà insisteva per portarmi in ospedale, mia mamma piangeva, aveva paura per quel figlio che non si sentiva bene ed io, da tossico navigato quale ero diventato li rassicurai dicendo che avevo mangiato qualcosa di avariato che mi aveva fatto male.

Andammo tutti a letto, io continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto senza riuscire a dormire, oltre ai dolori dovevo trovare il modo per fare i soldi per bucarmi immediatamente il mattino succesivo.

Erano verso le 4 del mattino, andai in cucina per prendere un bicchiere di acqua, passai fuori la camera da letto dei miei genitori, dormivano profondamente entrambi, non fece in tempo a venirmi l'idea che già stavo strisciando sul pavimento come un verme, raggiunsi la sedia dove papà poggiava il pantalone quando si spogliava per la notte.

Credo che in quegli attimi anche il cuore smise di battere, non respiravo per non far rumore, infilai la mano nella tasca dei pantaloni di mio padre e tirai fuori Duecentomilalire del vecchio conio, in € siamo più o meno intorno ai 100€.

Uscii dalla loro camera così come vi ero entrato, come un verme e fu proprio così che mi sentivo, come il piu verme dei vermi, mio padre stravedeva per me e lui era ed è il mio eroe, il mio papà, la persona piu cari che io abbia mai avuto al mondo.

Oltre ad avergli dato la delusione di essere diventato uno schifoso tossicodipendente ero riuscito anche a derubarlo quando Lui alcune ore prima, accarezzandomi il capo mi disse, " Vorrei stare male io per te per non farti soffrire, ora non lo capisci ma quando sarai genitore anche tu lo capirai " avevo fatto una cosa orribile, la mia coscienza mi prendeva a pugnalate, piansi tutta la notte e senza vergogna vi confesso che sto bagnando con le lacrime i tasti con cui adesso sto scrivendo.

Sono stato una merda, uno schifoso, se potessi incontrare me stesso 30 anni fa, mi sputerei in faccia da solo, mi sono comportato proprio da quello che ero diventato, UNO SCHIFOSISSIMO TOSSICO

Ora devo smettere, non riesco più a scrivere, vi chiedo scusa e abbraccio affettuosamente voi tutti.

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Non essere triste. Sei un papà oggi e capisci quello che tuo padre ha provato. Non sentirti schifoso, non sei un vigliacco. Sei un vincente

Storia triste, figlia di una generazione. Siamo coetanei o quasi, molti amici di bucavano come te e qualcuno lo si è perso per strada.
Dirti "ti capisco" sarebbe troppo facile, ma è la realtà dei fatti

è una storia che in quegli anni vivevano molte famiglie, io non credo che possiamo imputarlo ad una intera generazione perché tanti altri miei amici si sono tenuti ben alla larga da quella merda. Diciamo che la nostra è stata la generazione più esposta e per questo ha mietuto vittime.

La cosa che mi spaventa di più è che purtroppo l’eroina sta tornando di moda e questo è NO GOOD

Sei devastante nei tuoi racconti, i ricordi bruciano come se li stessi rivivendo e si sente in ogni tua parola. Hai saputo reagire, ti hanno aiutato, ma tu hai avuto la forza per aggrapparti a quell'aiuto (mi confermerai che nella maggioranza dei casi non è così). Sentiti orgoglioso di chi sei oggi: hai vinto.

Complimenti per il coraggio di condividere con noi questa tua esperienza e per essertela lasciata alle spalle. Quanti dei tuoi amici ci sono riusciti?