L'Arroganza di Galileo

in #ita7 years ago (edited)

L'Arroganza di Galileo:


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Tutti noi conosciamo Galileo Galilei (1564-1642) come uno dei rappresentanti della lotta storica tra scienza e Chiesa.
L'inventore del metodo scientifico sosteneva la Teoria Eliocentrica, mentre la Chiesa, rigidamente ferma nelle sue tradizioni, sosteneva la Teoria Tolemaica, di ideazione aristotelica.
Ancora oggi, nell'aula del processo del Sant'Uffizio, riecheggia quel sussurro che si dice fosse di Galileo: "Eppure gira!".

Tuttavia, anche Galileo peccava di imprecisioni: non tutte le sue teorie erano valide, ed il suo carattere arrogante lo portava a provocare direttamente e volutamente le autorità del secolo.
Inoltre la Teoria Eliocentrica da lui sostenuta era stata ideata da Copernico, e dunque egli era solo un attivista convinto ed estremista.

Ma oggi vorrei concentrarmi su dati concreti della sua arroganza, e per farlo mi servirò della testimonianza delle sue opere letterarie e delle testimonianze storiche.
Oggetto di considerazione saranno gli argomenti delle seguenti opere ed il loro contesto:
-"l'Occhiale" ed il "Siderius Nuncius";
-"le Quattro Epistole Copernicane";
-"Il Saggiatore";
-"Il Dialogo Sopra i Massimi Sistemi del Mondo";

"L'occhiale" ed il "Siderius Nuncius":


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Nel 1609 Galileo riproduce "L'occhiale" copernicano, un cilindro con delle lenti per osservare la volta celeste, scoprendo come l'universo fosse molto più vasto di quanto precedentemente si pensasse, ed i "quattro pianeti" (oggi noti come satelliti) che giravano attorno a Giove.
Ciò viene documentato nel "Siderius Nuncius", indirizzato al pubblico scientifico.

Da qui nascono le prime ostilità degli ambienti ecclesiastici, che nel 1613 porteranno poi Galileo al primo procedimento del Sant'Uffizio, a Firenze nella corte medicea, riguardo la veridicità della "Teoria Copernicana" e le sue implicazioni sul piano teologico.

"Le Quattro Epistole Copernicane"

Egli compone le "Quattro Epistole" o "Lettere Copernicane" tra il 1613 ed il 1615, una per padre Benedetto Castelli (un chierico), due per il mon signor Piero Dini, ed una alla gran duchessa di Toscana Cristina Lorena.
Queste contenevano il suo pensiero sulla validità della teoria copernicana.

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Al tempo, per poter circolare lettere all'interno delle corti bisognava avere "l'imprimatur" del Vaticano, l'autorizzazione pontificia; se tali lettere non erano viste positivamente, venivano bollate come eretiche.
Esse furono bollate perchè la vecchia visione tolemaica era sostenuta anche dalla bibbia.

Galileo venne denunciato dal domenicano Nicolò Lorini nel 1615 al Sant'Uffizio.
Il primo procedimento si concluse con una sorta di rimprovero formale.

Dopo che i "Teologi Qualificatori" bollarono lo stesso Galileo come eretico, il cardinale Bellarmino lo convoca a palazzo per ammonirlo verbalmente in forma privata, dicendogli di smettere di occuparsi della teoria copernicana.
Per questo motivo Galileo decise di ritirarsi a vita privata, continuando i suoi studi in silenzio.

"Il saggiatore":

Nel 1618 comparvero tre comete che provocarono reazione di molti, tra i quali un certo Orazio Grassi, gesuita, che l'anno successivo pubblicò "Libra Astronomica ac Philosophica", con lo pseudnimo di "Lotario Sarsi" (anagramma del suo nome). Egli sosteneva che esse fossero corpi celesti lontanissimi.


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Galileo, non condivideva la giusta teoria di Grassi, e scrisse subito il "Saggiatore" nel 1623, per sostenere la sua teoria secondo la quale essi fossero "fenomeni atmosferici, prodotti da una rifrazione di raggi solari che producevano un effetto di nebbia".

"Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo":

Venne da lui pubblicato tra il 1624 ed il 1630 in volgare, e risultò essere la sua opera massima. Il suo titolo originario era "Del Flusso e del Reflusso".

Il trattato riguardava la teoria di Galileo secondo cui le maree fossero il moto della terra che si muoveva nell'universo, a sostegno della teoria copernicana.

Ciò gli costerà la tortura, l'incarcerazione e l'abiura, ovvero venne costretto a denunciare pubblicamente la teoria copernicana come errata pur di non andare a morire sul rogo.


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Conclusione:

Senza dubbio possiamo ritenere Galileo come un uomo dalle grandi vedute e dal carattere forte ed insistente nel sostenere le sue convinzioni, fondate o infondate che fossero, ma non possiamo non ammettere che se egli non fosse stato tanto arrogante da insistere dopo le diverse ammonizioni formali ed i rimproveri della Chiesa probabilmente non avrebbe subito un destino così tragico.

All'epoca era un personaggio che influenzava molto il pensiero delle corti, e la Chiesa, ferita dallo scisma luterano, non aveva realmente nulla contro Galileo, ma perdere ancora altro credito agli occhi dei credenti e del popolo sarebbe stato un segno di debolezza. Tuttavia Galileo non era una reale minaccia per loro, tant'è che fu ammonito diverse volte, ma per via della sua insistenza ed arroganza fu messo a tacere in carcere e costretto ad abiurare.

Ricordiamoci inoltre che la scienza e la Chiesa non sono sempre state in lotta: i primi scienziati e teorici erano infatti ecclesiastici (ad esempio Mendel, il padre della genetica moderna, era un monaco), e dunque il vero problema dietro il processo di Galileo non fu tanto per la teoria copernicana che andava contro la teoria tolemaica, ma per il fatto che la Chiesa stessa avesse subito dei danni post scisma luterano e fosse vulnerabile in quel contesto storico.

Infine voglio ricordare che è da questo contesto storico che scaturirà il periodo illuministico; è dunque un periodo di rivoluzione che metterà sempre di più da parte il credo della Chiesa, ponendo sempre più al centro dei riflettori l'uomo come centro dell'universo.

Dunque le uniche cose valide sostenute da Galileo furono scoperte di Copernico (L'occhiale e la teoria copernicana); mentre il fatto che la coda delle comete fosse un fenomeno di rifrazione della luce e che la teoria delle maree spiegasse il movimento della terra attorno al sole, sono presto state smentite.

La mia sorpresa non sta tanto nel fatto che un uomo come lui potesse sbagliare, ma soprattutto nell'arroganza da lui dimostrata nell'affermare l'assolutezza di tutte le sue teorie come assolute e vere, soprattutto sapendo noi oggi che le uniche teorie accertate da lui sostenute fossero di matrice copernicana.
Dunque ai miei occhi Galileo si riduce a puro fervore e carattere, ma appare anche sempre più piccolo e tipicamente umano.

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Ciao
però che bell'articolo, ai miei bambini ho rammentato molte volte Galileo, come un famoso inventore, anche domenica andremo a vedere un planetario a Torino ed ho parlato di Galileo... dopo aver letto il tuo articolo dovrò stare più attento perchè da quanto hai scritto era un bell'arrogante...

Il fatto che fosse arrogante era abbastanza noto, tuttavia credo dovrò approfondire a riguardo, mi dispiace di poter peccare di imprecisioni, ma @knfitaly ha riportato altri aspetti molto interessanti dei suoi studi di cui io non ero a conoscienza. Per il post mi sono basata su studi principalmente scolastici di letteratura.

Certo non voglio catalogare Galileo come arrogante, però il tuo articolo me l'ha fatto diventare un po' meno simpatico:-) approfondiremo...

Che sia stato un tipo arrogante?!? Doveva in qualche maniera esserlo, sapeva benissimo contro chi doveva scontrarsi. Vero il fatto che quando torna nella sua amata Toscana, su invito dei Medici, accettò anche perché lo insignirono come filosofo. Senza quel titolo non poteva neanche incominciare la sua battaglia.

Sul fatto che

le uniche cose valide sostenute da Galileo furono scoperte di Copernico

no spiace non sono d'accordo. Lo studio della superficie della luna? "Assai terrestre" la definì e la disegnò con una grande accuratezza. Macchie solari? Ovviamente non poteva capire cosa erano da una osservazione con il telescopio... il semplice fatto di che cosa sia formata una stella, ci sono arrivati secoli dopo. Scoprì l'isocronismo delle oscillazioni del pendolo, fino a quell'epoca il fenomeno era, come definito da Aristotele, misterium. E per finire, il piano inclinato dove Galileo scopre e misura l'accelerazione di un grave... riuscì a misurarlo con campanellini e musica.

Che la Chiesa si interessava e anch'essa studiava i testi considerati eretici? Ovvio, dovevano tenere traccia di queste cose e anche per avere prova del "reato". Non dimentichiamoci che all'epoca, solo chi partecipava attivamente alla Chiesa poteva avere accesso all'istruzione.

Un saluto, nicola

Trovo un approfondimento molto interessante, e ti ringrazio per queste informazioni, farò ricerche più approfondite, forse rivaluteró Galileo. Per il post mi sono attenuta per lo più a studi di letteratura che facemmo a scuola, e da ciò mi feci un'opinione più negativa che positiva di lui. Però sarò senza dubbio contenta di cambiare opinione su di lui.

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