I Romani, gli antichi romani, utilizzavano una parola per identificare un comportamento.
Questa parola è MODUS.
Modus operandi, per esempio, è una locuzione verbale ancor oggi utilizzata, ma non è che una applicazione del concetto di modus.
Modus, come ricorda Carcopinò, era una parola tramite cui si intendeva, nella accezione più filosofica del termine, il modello comportamentale da tenere, il corretto modello comportamentale per essere più precisi.
Esisteva quindi, nell'antica Roma, una parola con cui si definiva un insieme di principi e di caratteristiche che il perfetto cittadino doveva avere, o più in astratto, che un uomo di rispetto doveva portare con se.
"Portatore di modus", si potrebbe dire. E si diceva, tanto che questo interesse per la parola è nato dal fatto che la radice del cognome di famiglia è proprio questa.
UN PRETESTO
Ma questo del modus è solo un pretesto per parlare di comportamenti umani.
Come si dice in psicologia, ogni persona ha delle subpersonalità:
- una a lavoro, o tra colleghi
- una in famiglia
- una con la fidanzata
- una tra gli amici
Non è un pentapolare, ma semplicemente ogni persona si adatta all'ambiente in cui cresce, come ho descritto nel mio articolo di criminologia.
Al Modus collettivo di stampo latino, oggi viene impresso nelle menti dei fanciulli il modus di stampo ristretto, limitato alle cerchie su indicate.
La mancanza di controllo e centralità crea una serie di cerchie comportamentali, che finchè si riconoscono tra di loro funzionano. Altrimenti vanno allo scontro.
BABY GANG, MA NON SOLO
Il video di cui sopra, non sottoposto ad alcun diritto in quanto diramato dalla polizia di stato, mostra i video dell'aggressione avvenuta a Napoli qualche giorno fa. La "baby gang" e i suoi crimini.
Chi non conosce Napoli, e il suo tessuto sociale e criminale, etichetta la questione come "baby gang".
Ma chi è avvezzo a tale ambiente sa bene come le baby gang si stiano affermando per due motivi.
Il primo è la mancanza di controllo criminale di livello verticale. Non esistendo un vero apice, nessuno decide come e su cosa comandare.
Il secondo è la mancanza di futuro. I bambini, consapevoli del fatto che rimarranno emarginati nei quartieri poveri di Napoli, e cresciuti con degli stimoli negativi, vivono la vita come un "mi prendo tutto o me ne vado al creatore".
L'ambiente li asserve a se, li trasforma, fino a farli identificare con lo stesso.
Si difende il territorio perchè è casa propria, si comanda perchè è l'unico modo, anzi modus, di essere.
Ma a voler credere che solo a Napoli si spacci, vien da ridere.
La droga è il principale business della criminalità.
Non conviene più chiedere il pizzo, esporsi. E' piuttosto ovvio comprendere come sia più vantaggioso attendere un cliente, anzichè andarlo a cercare al suo negozio, fuori dalla propria zona, dal proprio controllo.
Quest'ultimo video è Roma, San Basilio.
Cercando su youtube troverete un quantitativo non quantificabile di video di questo quartiere di Roma, ormai noto per essere una delle piazze di spaccio più importanti del centro.
PERCHE'
Come detto, perchè ho voluto parlare di modus, e poi di pretesto?
La risposta è evidente.
Il modus era un tempo identificato con il giusto comportamento. Al di là di congiure, lotte di potere, ogni romano si identificava con la Societas, con la Res Publica.
Il video di San Basilio rende invece il concetto di appartenenza limitato ad un quartiere.
Lo spacciatore è un amico, e non fa nulla di male.
Il modus cambia. E si identifica nel crimine.
La società si ramifica, lo stato sparisce, ed emerge il singolo.
Ma il singolo è per stessa definizione un soggetto a se, ed uno stato un aggregato di persone che seguono un condiviso appunto modus operandi, vivendi, etc.
Un modus.
Il problema è che le situazioni nei video da te riportati si creano spesso anche in città di minore grandezza. Anche in piccole realtà si sta diffondendo questo modus operandi
Un video è su Ferrara, conferma la tua impressione
Articolo molto interessante, condivido in particolare modo il concetto di ambiente che asserve a se fino a fare identificare con esso; infatti penso che le politiche finalizzate a cercare di contenere questo fenomeno dovrebbero mirare a migliorare la qualità di vita delle zone in cui vivono e cercare di diminuire il senso di emarginazione sociale. Anche se ritengo dipenda molto anche dalla mancanza della famiglia.
Esatto, o all'opposto delle famiglie forvianti.