"IL MONDO E' DEI MEDIOCRI"
Così iniziò tempo fa una intervista al filosofo canadese Alain Deneault in seguito alla pubblicazione del saggio "La mediocrazia", uscito circa un anno fa e diventato un best seller internazionale.
In questo saggio il filosofo canadese riassume una serie di considerazioni sotto gli occhi dei più, ma non ancora metabolizzate e quindi non ancora destinate ad essere sentite come tali, e quindi superate.
Il filosofo parla di "estremo centro", riferendosi a quella tipologia di politica che vuole far contenti tutti, ma non soddisfa nessuno; parla di "consumatore credente" riferendosi a quella tipologia di consumatore che fa del brand una religione, e non guarda alle reali qualità insite all'interno di un prodotto.consumatore-credente»; poi prosegue in una invettiva a tutto tondo in cui afferma il principio definitivo secondo cui "il mediocre" è al potere.
Al di là del libro, che è preso dal sottoscritto come semplice spunto di riflessione, la faccenda è grave e sotto gli occhi di tutti.
Il mondo spinge ogni individuo alla più becera lotta "homo homini lupus", in cui la solidarietà e la condivisione è superata dalla nascita di un super io egoistico, che però perde ogni connotato Freudiano, ed assurge ad una figura che di narcisistico ha solo la forma.
Il narcisista moderno si discosta dall'ideale Freudiano, o per rimanere più a casa nostra, è un soggetto differente dall'esteta ricreato dal D'annunzio ne "Il piacere".
Questa nuova tipologia di uomo è ben lontano da guardare dentro se stesso, dal ripercorrere una strada interiore che lo possa portare verso nuove mete ed ideali ancora più alti.
Il nirvana ideologico viene soppiantato dalla profonda convinzione che si è meglio degli altri per semplice "contrapposizione". Un partito politico è migliore di un altro perchè non commette gli stessi crimini od errori. Un uomo è meglio di un altro, solo perchè l'altro è un inetto.
Ma il singolo non assurge più a essere superiore. Non ambisce a vette inesplorate. Si accontenta di salire un gradino più in alto degli altri, e spesso questo gradino è solo un punto di vista diverso all'interno di una spirale di falsi miti e input forvianti.
Il manicheo diviene manichino, servo di un sistema strutturato per eliminare ogni individualismo e creare il nuovo uomo standardizzato e controllabile. Il "diverso" è da un alto osteggiato, dall'altro innalzato a esempio di integrazione, ma al tempo stesso viene dominato, standardizzato, etichettato ed impacchettato. Pronto alla distribuzione di massa, come prodotto di una catena produttiva da cui fuggiva.
La stessa ricerca universitaria viene imbrigliata all'interno di percorsi "finanziabili" e "sostenibili". Il professore universitario non cerca la critica costruttiva, ma il commento "politically correct", improduttivo e incapace di danneggiare dall'interno un sistema che lo escluderebbe.
Il confronto viene etichettato come polemica, la discussione come aggressione. Meglio confortare una teoria che criticarla.
Le aziende non cercano più innovazione, ma progetti capaci di generare profitti. La ricerca diviene così un percorso capitalistico, che possa essere capace di creare una dipendenza nel prodotto, e non una soluzione ad una necessità, ad un problema sentito.
La apple smette di progettare e innovare, ma decide di rilasciare software capaci di rallentare le caratteristiche di un telefono, ad esempio.
I medici vengono obbligati a curare per anni malati senza dare una risposta definitiva alla malattia.
"La malattia non è curabile definitivamente, ma possiamo tenerla a bada per tutta la sua vita".
Il paziente si trasforma così da anima da salvare in portafoglio a cui attingere.
Aldous Huxley scriveva ne "Il mondo nuovo"
“E questo il segreto della felicità e della virtù: amare ciò che si deve amare. Ogni condizionatura mira a ciò: fare in modo che la gente ami la sua inevitabile destinazione sociale.”
Proseguiva poi affermando:
“Adesso il mondo è stabile. La gente è felice; ottiene ciò che vuole, e non vuole mai ciò che non può ottenere. Sta bene; è al sicuro; non è mai malata; non ha paura della morte; è serenamente ignorante della passione e della vecchiaia; non è ingombrata né da padri né da madri; non ha spose, figli o amanti che procurino loro emozioni violente; è condizionata in tal modo che praticamente non può fare a meno di comportarsi come si deve. E se per caso qualche cosa non va, c’è il soma… che lei getta via, fuori dalle finestre, in nome della libertà, signor Selvaggio. Libertà!”
Ecco, il timore del futuro viene trasformato in motrice per ingabbiare le persone. Meglio una vita certa, ma su dei binari, che una incerta, ma in piena libertà.
E così alla dittatura di stampo fascista, comunista o nazista, si sostituisce la dittatura del benessere, dove ognuno ha un posto nel mondo, ma nessuno ambisce all'eccellenza, in quanto "distruttiva" e "rischiosa" per la propria serenità e sicurezza.
Come sostiene lo stesso Alain Deneault:
"la mediocrazia è perversa perché cerca di dissolvere l’autorità nelle persone facendo in modo che la interiorizzino e si comportino come fosse una volontà loro"
IDIOCRACY
Tempo fa uscì un film comico che si impegnava a sollevare la questione.
Un uomo mediocre e di scarsa intelligenza arriva per una serie di vicende in un futuro dove gli edifici sono aggiustati con lo scotch e si irrorano i campi con la pepsi.
Il film è un insieme di situazioni grottesche, ma a distanza di 10 anni è una fotografia perfetta del nuovo evoluzionismo.
La pubblicità come trainante di una economia, raffigurazione non di un prodotto, ma menzogna capitalista. Nessun controllo sulla qualità e la veridicità di quanto affermato, e bombardamento di massa.
La democrazia si trasforma così in una finzione. Il soggetto, ormai un semplice involucro non senziente, viene riempito di concetti e ideologie machiavelliche, finalizzate a veicolare la sua capacità decisionale verso scelte condivise.
Ecco così la democrazia diventa un prodotto del marketing, destinato a produrre profitti nei confronti degli ideatori della campagna elettorale, che si riempiono la bocca di spot semplici che generino populismo e quindi condivisione di massa.
In una situazione del genere, basta fermarsi un attimo per spiegarsi i tagli all'istruzione, la morte della critica, della rivoluzione, della cultura.
Uccidendo la critica, si toglie all'uomo ogni possibilità di smascherare l'ideologia, il pretesto. "Importiamo democrazia", dice l'America. "Importiamo terrore" risponderebbe un critico. Importiamo armi, un commerciante.
Ma l'uomo mediocre, impegnato a scrivere un sms su Whatsapp risponderebbe semplicemente "non ho idea di cosa stia parlando, a me poi neanche interessa. E ora scusi ho cose più importanti da fare".
L'uomo perde così i connotati sociali. Che vengono identificati nell'etichetta di un abito, nel comportamento, nell'asservitismo low profile.
Il lavoro diviene un "target". Che però logora ed impedisce la coltivazione di altri interessi che possano elevare gli ideali e la critica sociale. Finito il lavoro il burattino perde la sua funzione sociale, e cerca lo svago, la distrazione, per poter giustificare la sua presenza.
E così l'sms diventa necessità. La trasformazione in automi una conseguenza. La morte di persone un argomento di scarso interesse.
Verissimo. Ma mi chiedo di quale epoca possa dirsi che non vi abbia prevalso la mediocrità. Quello che è peculiare della nostra però è che oggi ogni ignorante si sente in diritto di dire la sua su tutto in nome dell’”uno vale uno”. Mia nonna era una contadina e non si sarebbe mai sognata di dire no a un vaccino, infatti ha fatto in modo che mio padre diventasse medico. Non siamo più colti, siamo più stolti.
Esatto. Un tempo la mediocrità era la media tra eccellenza e ignoranza, inteso nel suo più stretto significato. Oggi la mediocrità è la media di persone mediocri.
Vero 😔
Bel post! E purtroppo tutto vero. La mediocrità è come una corrente di un fiume in piena, nonostante si combatti tutti i giorni ne sei travolto. Spesso mi trovo in situazioni dove mi devo adeguare, inutile portare argomenti validi di discussione, vengono sminuiti perché quel mediocre che ho di fronte purtroppo ha potere. Normale chiedersi se si stanno facendo battaglie contro i mulini a vento.
Un saluto, nicola
Grazie Nicola, un saluto
.Condivido le tue riflessioni che purtroppo mi ritrovo a fare fin troppo spesso pure io. Il desiderio di conoscenza, di fare domande, interrogare e interrogarsi è stato oramai superato dal bisogno di essere protagonista e affermare con convinzione quelle che si considerano le proprie verità ma che in realtà sono state semplicemente assimilate in maniera passiva. Non si ascolta l'altro, non ci si mette più in discussione e non si cerca più
Mi ricordo una vignetta su facebook dove due persone hanno ai loro piedi un 6 o 9, a seconda del punto di vista. E sotto una frase che recitava "non è detto che se tu hai ragione, l'altro abbia torto".
Se questo è un concetto anche condivisibile, è anche vero che non è detto che entrambi abbiamo ragione.
Oggi invece sembra che tutti abbiano ragione e tutti torto. Paradossale.
soprattutto sembra che sia più importante avere ragione piuttosto che cercare il vero. non trovi?
Si, molto
Non so identificare le correnti di concezioni contenuti in questo articolo. Percepisco osservazioni al mondo delle idee e al capitalismo, ma senza ritrovare delle analisi riconducibili a dei personaggi che conosco.
A tratti mi ricordano le osservazioni presenti in alcune serie televisive americane.
In generale condivido quasi nulla con quanto scritto. E penso che @cryptofarmer si troverà in leggero accordo con me
Puoi leggerci come riportato Adolf Huxley, qualche spunto da Piketty, Chomsky. Anche qualcosa di Philip Dick. Ma sono spunti. Il resto sono riflessioni personali. Ognuno ha il suo punto di vista.
Dimenticavo, alcune considerazioni derivano da studi psicologici e sociali. Il filosofo sopra riportato è lo spunto da cui ho approfondito.
si ma non conosco la loro corrente. Per lo più conosco Chomksy
Non devi conoscere delle correnti per poter elaborare un pensiero personale.
I miei complimenti per questa riflessione acuta anche se purtroppo attuale. Ho letto molti libri di Chomsky e penso che il "sistema" non faccia altro che giocare sulla mediocrità delle persone che, come intrappolate in una rete risultano prede e manipolate secondo le dottrine imposte. Ancora complimenti e grazie per il contributo.
Grazie a te per aver apprezzato
Post eccezionale, ti seguo!
Grazie ricambio
Vero, verissimo! E parecchio triste... La nostra società e' il risultato perfetto di un ambizioso progetto di ingegneria sociale che va avanti da decenni.
Ciao @cryptolawyerita, interessante articolo. Purtroppo l'autore che tu citi come Adolf Huxley si chiama in realtà Aldous Huxley...
Si, perdonatemi correggo subito
Ho qualche problema con i nomi.
articolo molto interessante, da tempo sto discutendo con gli amici di questo aspetto di mediocrità dilagante. si potrebbero fare un sacco di approfondimenti che toccano tutti gli aspetti della nostra realtà.
Grazie, ad esempio?