Buonasera a tutti cari amici, eccoci qui con un nuovo appuntamento di questa serie :) Da oggi vorrei cominciare a dare un piccolo tocco in più ai miei post, oltre al consueto piatto del giorno infatti, ho intenzione di raccontare a grandi linee la storia del cibo che andrò a proporre. Visto che siamo un gruppo Italiano (ora sono italiano anche io, ho finalmente ottenuto la cittadinanza) comincerei con qualcosa di davvero Italiano: La Pasta. Spero che possa farvi piacere, buona lettura :)
In molti attribuiscono la "scoperta" della pasta a Marco Polo, che intorno al 1270 introdusse la pasta in Italia al ritorno da uno dei suoi viaggi in Cina. Nel suo "Libro delle meraviglie del mondo", Marco Polo fa riferimento alla pasta in cina in quel periodo.
Secondo altri pareri invece, la pasta risale addirittura alle antiche civiltà etrusche, che producevano la pasta macinando diversi cereali che poi mescolavano con l'acqua, ottenendo una miscela che in seguito veniva cucinata producendo alimenti gustosi e nutrienti.
Quando nell' VIII° secolo a.C. i Greci fondarono Parthenope (l'attuale Napoli), adottarono un piatto preparato dai nativi, composto da una miscela di farina, orzo e acqua essiccata al sole, che loro chiamavano "macaria".
Troviamo inoltre riferimenti a pietanze a base di pasta nell'antica Roma, che risalgono addirittura al III° secolo prima di Cristo. Lo stesso Cicerone parla della sua passione per il "Laganum", le "laganas" erano strisce di pasta lunga, di farina di grano a forma di fogli larghi e piatti, le nostre attuali lasagne insomma, ci pensate? Già Cicerone poteva gustarsi un piatto di lasagne
Saltiamo all'inizio del XVII° secolo e troviamo a Napoli la nascita delle macchine rudimentali per la produzione della pasta, è qui che si è raggiunto il massimo livello di perfezione nel processo produttivo, con maggiore precisione a Gragnano, dove è stato sviluppato il modo di essiccare e conservare la pasta, grazie allo speciale clima condizionato dall'alternarsi dei venti asciutti del Ponentino e dai venti caldi e umidi del Vesubiano, che hanno garantito le condizioni per un eccellente processo di produzione della pasta, che veniva disposta ad asciugare sulle strade. L'invenzione della macchina impastatrice e della pressa hanno permesso di produrre pasta a basso costo. Questo è il modo in cui è diventato il cibo della gente.
Nel 1740, nella città di Venezia, Paolo Adami, ottenne la licenza per aprire il primo pastificio. Cento anni dopo, ad Amalfi, cominciarono ad essere utilizzati mulini ad acqua e macine a pietra, dove la semola veniva separata dalla crusca. Le macchine hanno portato con sé lo sviluppo del mercato, le competenze e le esportazioni attraverso l'oceano.
Inizialmente, la pasta era condita con salsa di pomodoro e olio, per poi essere arricchita dalla creatività dei preparatori, dei cuochi e dei buongustai, che iniziarono a mescolarla con i prodotti tipici italiani come la mozzarella, il parmigiano, il prosciutto, la carne, e il pesce. Nel corso del secolo attuale, la pasta è diventata praticamente l'ingrediente principale della cucina italiana.
E oggi io voglio proporvela sottoforma di tagliatelle fatte a mano con carciofi e crostacei:
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