Oggi introduco un argomento non soltanto intriso di nozioni mediche ma anche ricco di componenti esperienziali in quanto il sottoscritto vive accanto, ormai da diversi anni, ad un soggetto (mia moglie) avente una tra le patologie più frequenti e purtroppo difficilmente diagnosticabili: La Celiachia.
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La Celiachia
La celiachia, conosciuta anche con il nome di Morbo Celiaco, è un’intolleranza alimentare ad una proteina chiamata “Glutine” contenuta nel frumento ed in altri cereali come : segale, avena, farro, orzo, malto, seitan etc. Il fattore scatenante di questa malattia quindi è dovuto direttamente all’introduzione di glutine con la dieta che determina, nell’intestino del soggetto affetto da Celiachia, una serie di alterazioni causate da processi auto-immuni. Infatti l’intestino non riuscendo ad assimilare il “glutine” lo considera come un agente tossico e quindi risponde attivando dei processi immunitari che però danneggiano proprio la mucosa gastro-intestinale.
La mucosa gastro intestinale è formata da miliardi di piccole strutture allungate e sottili chiamate “Villi”. Queste strutture, nei soggetti normali, permettono tutti i processi di assorbimento delle sostanze nutritive introdotte tramite l’alimentazione. Nel Celiaco però, gli stessi Villi vanno incontro a fenomeni di atrofizzazione appiattendo la mucosa che quindi non sarà più in grado di assolvere alle sue naturali funzionalità di assorbimento di vitamine, zuccheri, minerali, grassi etc.. Negli ultimi anni si è scoperto che la Celiachia è anche connessa ad una predisposizione genetica in quanto alcuni geni, se presenti, possono far sviluppare questa malattia. La presenza di questi geni, identificata con un semplice prelievo di sangue, non comporta l’effettiva diagnosi ma determina una “genetica predisposizione” a poterla contrarre.
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I Sintomi
Assumendo cibi contenenti glutine, il celiaco va incontro ad una serie di sintomi che riguardano direttamente l’apparato gastrointestinale quali: crampi addominali, diarrea, vomito, e spesso in maniera molto subdola anche alterazione dermatologiche come particolari dermatiti, tipica è la dermatite erpetiforme di Duhring. Oltre a questi persistono tutti quei sintomi da malassorbimento dei cibi quindi carenza di ferro, anemia, stanchezza, magrezza, mancato accrescimento se la malattia si manifesta fin da piccoli. E poi: osteoporosi, osteomalacia.
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Diagnosi
Poiché i sintomi riprendono in qualche modo le tipiche espressioni di altre patologie, vedi sindrome da colon irritabile; morbo di Crohn, insufficienza pancreatica etc la diagnosi ne risulta molto difficile.
Si ricorre quindi ad indagini più mirati attraverso:
- Ricerca di specifici anticorpi:
Anticorpi anti-endomisio – Anticorpi anti-gliadina – Transglutaminasi anti-tessuto
Valori superiori alla norma indicano una buona probabilità di trovarsi di fronte ad un soggetto celiaco; - Test del respiro al Sorbitolo
E’ un test di ultima generazione che però crea spesso falsi positivi. Si somministra del Sorbitolo al paziente per poi registrare ad intervalli di qualche minuto l’idrogeno presente nell’aria espirata attraverso un dispositivo. Se presente, l’idrogeno, indica un mancato assorbimento del Sorbitolo nell’intestino e che quindi sarà trasformato in idrogeno dalla flora batterica presente nel tratto digerente del colon. - Esofago gastroscopia e prelievo bioptico
Attraverso una classica Esofagogastroscopia viene effettuato un prelievo bioptico che se dimostra l’atrofia dei villi raccolti sulla mucosa intestinale rende praticamente certa la diagnosi di Celiachia.
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Terapia
Come dicevo, mia moglie è celiaca, e come lei tantissime persone che conosco. Probabilmente anche qualcuno di Voi potrebbe avere in famiglia o un amico/a affetto da morbo celiaco, e per questi motivi odio definirla malattia anche perché fortunatamente si risolve senza terapia farmacologica o chirurgica ma semplicemente con una Dieta priva di Glutine.
La vita sociale di un soggetto celiaco è stata messa a dura prova in questi ultimi anni. Dimenticare di avere un invitato che non può mangiare pasta, pane, cibi impanati etc. è sempre un dramma sia per il celiaco (che il più delle volte rimane a digiuno) sia per chi ha organizzato una serata tra amici, mortificato per “non essersi ricordato” della problematica dell’amico/a. Ricordo infatti con molto dispiacere anche normalissime uscite con mia moglie (all’epoca fidanzata) per mangiare una pizza dove io mi strafogavo e lei mi guardava con gli occhi languidi di una bambina dello Zimbabwe mentre si accontentava di una semplice insalata. A distanza di qualche anno però le cose sono radicalmente cambiate. Fortunatamente oggi, la consapevolezza e l’informazione su questa malattia, sono sensibilmente aumentate e quindi gli amici celiaci hanno vita più facile trovando con una certa facilità ristoranti, pasticcerie e pizzerie attrezzate e capaci quindi di preparare ottimi cibi utilizzando alimenti privi di Glutine.
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Curiosità
Anche gli alimenti che oggi si trovano nei più comuni supermercati o nelle farmacie sono eccellenti e di gran qualità purtroppo però rimane il problema dei costi che sono rimasti di gran lunga superiori rispetto ai cibi normali. Giusto per fare un esempio un pacco di farina da 1kg “Gluten-Free” cioè appunto senza glutine, arriva a costare anche 6 euro rispetto ai 0,50 cent di un pacco di farina normale.
A rendere il prezzo così alto è che il primo cliente dei vari produttori di prodotti senza glutine non è il celiaco ma lo Stato. Lo Stato infatti dona al celiaco, attraverso le ASL (Azienda Sanitaria Locale) dei buoni spesa parti a circa 100€ al mese. E’ ovvio che, considerando i prezzi elevati dei prodotti e lo scarso contributo del buono, il soggetto celiaco deve mettere “pesantemente” mano al proprio portafoglio spendendo mediamente più del 25% in spesa rispetto ad una persona non affetta da Celiachia. Posso giustificare in parte i vari produttori di cibi gluten free che investono molto di più rispetto agli altri in termine di prevenzione dai rischi di contaminazione o sulle materie prime (lavate dal glutine) ma come al solito dissento dalla politica di aiuto che lo Stato riserva ai soggetti celiaci che risulta non bastevole o comunque non correttamente concepita.
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Spero che con questo articolo abbia dato un significativo contributo a chi soffre di questa particolare patologia cercando di sensibilizzare i lettori di Steemit verso una problematica abbastanza frequente e che spesso, fino ad oggi, ha espresso ed esprime un piccolo disagio sociale.
A presto!
Grazie per le informazioni che spiegano bene la patologia. Mi viene il sospetto che sebbene alcune persone siano veramente intolleranti al glutine, nessuno di noi lo sopporti poi cosi' bene in grandi quantità. Infatti, pur non essendo celiaca, vedo che se consumo troppo glutine mi ritrovo con problemi simili a quelli descritti...Insomma credo che anche noi non celiachi ci dobbiamo andare piano col glutine.
Ciao Camomilla, questo dipende dal fatto che le farine che assumiamo, sono sempre più "raffinate" e probabilmente meno digeribili.... Per quanto sia un ghiottone di pasta devo darti assolutamente ragione. Ultimamente sto conducendo degli studi che portato aihmè a tristi conclusioni. Senza creare allarmismi, tantissime patologie, anche quelle banali sono spesso legate al tipo di alimentazione alla quale siamo abituati.
Tristemente vero. Anche i miei studi mi portano alla stessa conclusione e negli ultimi anni ho rivalutato grandemente la mia dieta. Non elimino nulla completamente ma cerco di non strafare col glutine e di utilizzare farine di buona qualità e possibilmente poco raffinate. E di sotituire con altri cibi la pasta e il pane quando riesco...
Post preciso, chiaro, perfettamente spiegato. La fortuna è che, negli ultimi anni, i prezzi si sono leggermente abbassati grazie all'aumento della concorrenza. Anche la qualità degli alimenti in sé è molto migliorata. La cosa su cui invece bisognerebbe lavorare tanto, ma ancora tanto è la sensibilità di chi non lo è, soprattutto dei locali che cucinano. Ancora oggi per il celiaco ci sono momenti di frustrazione e quasi discriminazione verso chi non vuole prendersi responsabilità per una mancata voglia di informarsi. Sono anch'io celiaco 😊
Grazie, siete tantissimi!