Ma è possibile?! Disse Germano Mosconi. M’illuminerei di meno disse Ungaretti. Una breve spiegazione dietro due componenti della bolletta energetica, che possono stimolare espressioni più o meno rabbiose.
Fonte
Nel referendum del 1987, stimolato dall’incidente di Chernobyl, gli italiani decideranno di pagare l’abbandono dell’energia nucleare in due modi: tramite i costi di decommissionamento delle centrali e tramite maggiori morti, a causa della sostituzione della fonte d’energia con altre più inquinanti. La scelta ha avuto indubbiamente dei vincitori sul piano economico e ha creato dei posti di lavoro proprio nell’ambito dello smantellamento dei siti nucleari.
Il conto in bolletta
La clausola A2 ed MTC della bolletta rientrano negli oneri nucleari. Però negli ultimi anni i legislatori hanno aggiunto nuovi oneri, come la clausola A3 ed altri. Quella clausola incentiva la produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate (=generazione di elettricità e calore o altra combinazione). Essa però, ad esempio nel terzo trimestre del 2011, pesava per circa l'86% del totale degli oneri. A seconda del trimestre può pesare dal 55% al 90%. Gli oneri totali oggi pesano più del 13,14% dei costi elettrici del consumatore medio e più dell’11,300% solo per clausola A3:
Fortunatamente dal 2017 la clausola A3 è iniziata a calare a causa della terminazione degli incentivi verso certi tipi di installazioni.
Ma perché la clausola A3?
Diversificare il mix energetico tramite fonti non costanti tipo solare ed eolico, rappresenta l’unico modo per abbassare le emissioni del settore energetico senza sostituire gli impianti a metano con impianti nucleari. La strategia dell’aumento dell’efficienza energetica, supporto al metano e alle fonti rinnovabili (per lo più scostanti), viene anche confermata col recente documento Strategia Energetica Nazionale.
Va anche detto però che l’Italia usa metano, meno inquinante rispetto al carbone. Altri paesi europei, primo fra tutti la Germania, usa carbone e ha in cantiere nuove installazioni di questo tipo per far fronte alle chiusure dei suoi reattori nucleari entro il 2022. Quindi preferisco comunque la strategia italiana a quella tedesca o di altri paesi, pur se genera morti salvabili.
Conclusioni
Gli italiani, tramite quello che considero non uno ma ben due suicidi economico-scientifici-culturali-sanitari avvenuti tramite referendum, hanno direttamente e parzialmente innalzato i costi della loro bolletta a causa della chiusura prematura delle centrali nucleari; indirettamente innalzato la letalità media di ogni unità di energia prodotta ogni ora, a causa della sostituzione dei reattori nucleari con termovalorizzatori più inquinanti; indirettamente alzato ulteriormente il costo della loro bolletta a causa degli incentivi per abbassare l’intensità inquinante del settore energetico.
Referendum assurdo che dimostrava già i segni di un certo nichilismo politico. Dopo l'onda emotiva causata dal disastro di Chernobyl come fai a chiedere persone ignoranti in materia una scelta nella politica energetica nazionale?
Giorni fa avevo scritto dei miei dubbi sulla relazione democrazia e scienza
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Non è possibile.
Se non best-