Le discipline M-DEA/01 sono discipline Demo-etnoantropologiche.
Presentano tre insegnamenti principali: Etnologia, Demologia, Antropologia culturale.
Si tratta di tre scienze umane-sociali che hanno un proprio obiettivo: L'etnologia studia le culture popolari presenti in varie parti del mondo.
La demologia studia la nostra società occidentale.
L'antropologia culturale si occupa dell'aspetto pratico e comparativo di queste scienze.
Tali discipline sono strettamente connesse al concetto di cultura.
Con il termine cultura in antropologia si intende un insieme di elementi sociali che permettono all'uomo di realizzare il proprio stile di vita e di organizzare la propria vita sociale.
Fanno parte della cultura: le forme di parentela, le istituzioni sociali, gli usi, i costumi, il linguaggio.
Fa parte delle discipline DEA, la cosiddetta ricerca sul campo.
La ricerca sul campo è sorta nel '900 grazie a Boas negli Stati Uniti e grazie a Malinowski in Inghilterra con l'obiettivo di risolvere i problemi legati all'antropologia mediante l'esperienza empirica.
Nel 1800 gli antropologi svolgevano le proprie ricerche non sul campo ma nelle biblioteche (si parla a riguardo della cosiddetta antropologia da tavolino) e usavano come fonti, i resoconti di naturalisti, missionari e di viaggiatori. Ma si trattava di dati incerti e privi di un fondamento scientifico.
Invece nel '900, la figura dell'etnografo e quella del ricercatore si fondono dando vita così alla figura dell'antropologo presentata per la prima volta da Malinowki in un libro pubblicato nel 1922: Gli argonauti del Pacifico Occidentale.
Studioso polacco ma di formazione inglese, Malinowski condusse un'importante ricerca durante la Prima Guerra Mondiale nell'arcipelago delle Trobiand, ed è stato in grado di legare fra loro l'aspetto teorico e pratico dell'indagine empirica.
Come diceva egli stesso:
Senza il primo (aspetto teorico), non sarebbe possibile trasformare in documenti l'esperienza vissuta, senza il secondo (aspetto pratico), non sarebbe possibile conoscere una nuova cultura, fare di essa un'esperienza.
Fra le tante espressioni coniate da Malinowski è opportuno ricordare quella di osservazione partecipante: la ricerca sul campo consiste in una permanenza di circa un anno nel luogo che si ritiene opportuno studiare, esempio un popolo indigeno. In una prima fase bisogna conoscerne osservando appunto, il linguaggio, lo stile di vita, il modo di comunicare, di mangiare. Nella fase successiva, si passa alla realizzazione di schemi genealogici, alle interviste, alle mappe, alle interviste e a una relazione conclusiva.
Negli ultimi tempi è stato dimostrato che il modello malinowskiano del fieldwork o riceca sul campo sta venendo meno poichè, ogni volta che un antropologo sceglie un campo di ricerca, vi trova già stanziati turisti e mass media, come se fossero 'arrivati prima loro'. Tuttavia, la ricerca sul campo resta uno degli aspetti principali delle discipline DEA.
Passiamo ora all'aspetto professionale, lavorativo.
Le discipline DEA, inclusa l'antropologia, offrono come sbocchi professionali la ricerca e l'insegnamento, però le cose in Italia non sono affatto semplici dal momento che il numero di ricercatori e insegnanti richiesto è molto scarso.
Tuttavia, le discipline DEA possono offrire altri sbocchi professionali: la figura dell'antropologo è molto richiesta, per esempio, nel campo della mediazione interculturale. La nostra società ha bisogno di antropologi in grado di combattere i pregiudizi sociali e favorire la comunicazione con l'altro, con il diverso.
Un altro settore è la cooperazione internazionale. Oggi molte associazioni, strutture, hanno bisogno di antropologi in grado di collaborare con le caratteristiche culturali di un paese. Un terzo settore è la gestione dei beni e del patrimonio culturale. Infatti l'antropologia museale, sorta negli ultimi decenni, sta suscitando particolare interesse sopratutto nell'ambito storico-antico.
Oltre all'antropologia museale, esistono naturalmente altri settori ancora: l'antropologia storica e del mondo antico, l'antropologia linguistica, medica, filosofica (in Italia soltanto però non fa parte delle discipline DEA), l'antropologia urbana che studia le grandi città e non i piccoli villaggi, l'antropologia del turismo e dello sport, e l'antropologia della violenza che cerca di comprendere i crimini di pace, di guerra e la violazione dei diritti umani. Si tratta in sostanza di aspetti che stanno influenzando sempre più la nostra società e l'uomo stesso, suscitando in lui diverse emozioni, desideri e aspettative.
Molto bello lecheile👍
Quando ero un po' più giovane (vaccamiseria) avevo letto "armi, acciaio e malattie" di Diamond.
L'aveva comprato mio padre, sempre molto interessato alla storia. E io gliel'avevo fregato 😀. Un po' come sempre: ogni tanto mi chiede se gli restituisco un libro ahaha.
Comunque è un mondo particolarmente interessante quello che hai descritto. Mi hai fatto anche pensare agli antropologi moderni, mi sa che fra un po' ci manca poco che quando arrivano per studiare una popolazione "più arretrata" si trovino postati sui network interattivi delle tribù locali - con sciamani che stilano articoli per spiegare le origini socio culturali dell'antropologo 😂😂
Grazie mille, mi fa piacere che ti sia piaciuto l'articolo.. Sono della tua stessa idea.. Tra un po gli antroplogi veramente si ritrovano in una situazione del genere data l'influenza dei social, dei media. Spero però che ciò non accada. 😂
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