Sebastiao Salgado è nato in Brasile nel 1944 e attualmente vive a Parigi. Dopo gli studi in Economia ha intrapreso la carriera di fotografo professionista nel 1973 a Parigi, inizialmente lavorando con molte agenzie fotografiche, tra cui Magnum Phothos, fino al 1994, quando insieme a Leila Wanick Salgado ha fondato Amazonas Images: una struttora indipendente completamente dedicata al suo lavoro.
Ha visitato più di cento paesi nel corso dei suoi progetti fotografici. Oltre che su riviste e giornali. Le sue fotografie sono state pubblicate in libri come:
- Altre Americhe (1986).
- Sahel: l’home en detresse (1986).
- Sahel: el fin del camino (1993).
- Terra (1997).
- In cammino e ritratti di bambini in cammino (2000).
- Africa (2007).
- Genesi (2013).
- Profumo di sogno (2015).
- Kuwait, un deserto in fiamme (2016).
Numerose mostre itineranti hanno presentato, e continuano a presentare, il suo lavoro in tutto il mondo. Oggi sono qui per parlarvi di quella esposta Milano, presso la Fondazione Forma per la Fotografia: Kuwait, un deserto in fiamme.
"Sono andato in Kuwait nel 1991, dopo la guerra che mise fine all’occupazione irachena del paese, quando centinaia di pozzi petroliferi continuavano a bruciare e sgorgare incontrollati. Li fui testimone di un autentico cataclisma. La guerra si era conclusa appena trenta giorni prima e il deserto era ricoperto di petrolio: il sole era nascosto dal fumo scuso, mentre larghe colonne di greggio si innalzavano verso il cielo prima di ricadere al suolo e formare laghi neri densi come melassa che esplodevano senza preavviso in inferni di fuoco."
"Per settimane, squadre di specialisti provenienti da diversi paesi del mondo lottarono per spegnere gli incendi e chiudere i pozzi.Fu come assistere alla fine del mondo, un mondo nero intriso di morte. Quasi uomini impegnati nello spegnimento dei pozzi affrontavano una duplice sfida: impedire che il terreno e l’aria subissero ulteriori contaminazioni e al tempo stesso consentire la rapida ripresa della produzione petrolifera kuwataina."
"Si muovevano come spetti nell’oscurità, troppo vicini al pericolo per pensare ad altro che non fosse il lavoro in cui erano impegnati. Richiedeva esperienza, capacità di improvvisazione, disciplina, solidarietà e un’immensa forza fisica e mentale. Per me, furono loro i veri eroi della Prima Guerra del Golfo. E furono anche una fonte d’ispirazione per questo fotografie."
- Sebastiao Salgado
Quasi tutte le ditte coinvolte erano americane. Furono loro a spegnere gli incendi. Belle foto....qualcuna a colori?....e hai il diritto di riprodurle tu?
Nessuna a colori.. guarda ho spiegato la situazione alla guida e "mi ha dato il permesso".. ora non saprei 🤔