Schifosamente felice

in #ita7 years ago (edited)

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Allontanare un’ipotesi positiva come improbabile è un vizio che ho mantenuto da quando ero bambina.

Sorta di scaramanzia. Figurati se mi va bene l’esame! Figurati se mamma mi compra il trenino Lima!

Lo dici e ti prepari alla sconfitta. Se te lo aspetti il dolore fa meno male (ci sarebbe da discutere).

E’ come negli sport da combattimento dove mi hanno insegnato che devi sempre aspettarti colpi nei punti che fanno più male: il nervo dietro il ginocchio, la parte mobile delle costole, il fegato, i reni e, naturalmente, la mascella. Se te li aspetti riesci a sopportare. Come se tenessi pronto il "lo sapevo" e te lo sparassi come un anestetico.

Poi, quando trovi il trenino Lima o superi l’esame l’emozione non ha dimensione.

Tutto sto prologo, per dire che mi convinco da sola che non nevicherà. E poi mi alzo lunedì mattina e lo spettacolo che mi si apre davanti mi lascia senza parole. Spettrale, mistico, emozionante, lucido e luccicante come solo il ghiaccio sa essere anche senza sole.

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Ringrazio i miei genitori perché mi hanno dato modo di sapere che cosa sia un’emozione. E penso che se non lo impari entro una certa età rischi di non capirlo più.

E sì, certo, loro mi hanno insegnato a riconoscere un'emozione e a dargli il giusto peso. Il mare, per esempio. Quando ci stipavamo in macchina tutti e 4 e anche nonna. E mio fratello che svomitazzava. Per fare quei 50 km fino al mare ci mettevamo ore, perché lui doveva “prendere aria”.

E superata Ladispoli, con mio padre che immancabilmente ci ammaestrava con “Ladispoli è un cesso architettonico e urbanistico”, non aspettavo altro che il conto alla rovescia di mia madre: quattro, tre, due, uno…ALLA VOSTRI SINISTRA IL MARE!!!!!

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Emozioni. Le emozioni ti consentono di vivere bene anche dopo aver perso i capelli o il punto vita (a seconda che tu sia maschio o femmina).

E, appunto, le impari molto presto: l’emozione delle fragole con la panna, dei regali sotto l’albero, del profilo del mare che ti aggredisce con uno schiaffo azzurro da dietro il vetro della macchina, del costume da re Artù a carnevale.

Dei palloncini...

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E la neve a Roma? La neve a Roma non ha l’eguale. Non ha l’eguale perchè è un casino.

Perché ci sarebbe bisogno di 600 scaldiglie ferroviarie, e ce ne sono meno della metà. Quindi da Firenze in giù, in una giornata di gelo e neve, i treni si fermano, come se fossimo negli anni della guerra perché gli scambi non sono adeguatamente scaldati da resistenze elettriche che consumano ciascuna come casa vostra: 3 kilowatt. E quindi? E quindi se a Roma nevica ogni 25 anni non ce le metti. O ce ne metti meno della metà, così, per fare colore. E non è nemmeno un ragionamento folle.

Solo che la neve a Roma produce questo.

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Tutto si ferma. Tutto diventa di pietra e di gioco. Gli adulti tornano a fare i bambini, si tuffano nei sogni e tirano giù dal soppalco le scarpe col pelo, il cappello termico, e magari pure la pala per spalare il ghiaccio. Niente sensi di colpa, niente fila sulla Salaria, niente mezzi di superficie, niente scuole, supermercati con il rifornimento medio del negozietto di Skopie negli anni ’50.

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E noi? Noi siamo felici, perché gli esseri umani hanno bisogno delle pause, delle fughe, dei Moon Boot per andare in ufficio, e di bere una cioccolata piena di panna senza sentirsi in colpa.

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Sì, la neve a Roma non ho osato sperarla, per scaramanzia, per evitare il colpo sulla mascella, ma quando l’ho vista mi sono sentita come al mio primo incontro con il trenino sotto l’albero di Natale. Schifosamente felice.

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Tutte le immagini sono di mia proprietà

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Hey @martaorabasta, great post! I enjoyed your content. Keep up the good work! It's always nice to see good content here on Steemit! :)

E, aggiungerei sommessamente, le scuole chiudono. E prof e alunni dormono fino ad ore impensabili, anche perché tutto è fermo e non si sente un rumore. È vero, non osavo nemmeno io sperare tanto.

Sono qui che sto controllando il meteo ogni mezz'ora, per assicurarmi che non cambi. Giovedì e venerdì dovrebbe riempirsi di neve anche dalle mie parti: ho già la macchina fotografica pronta, gli scarponi impermeabili, il giubbotto lungo per sedermi sulle panchine del parco, e incrocio le dita sperando di non dover andare a lavorare :D

Che bellezza potersi emozionare con così poco... ed io, mamma da poco, lo capisco ancor di più 😊 un bacio

Citerei Renato Rascel...

Mi sembrava impossibile
e perfino incredibile
eppure questo sogno si avverò
nevicava a Roma e la gente si chiedeva ma cos’è

La verità è che questi eventi inusuali regalano emozioni che sono insite nella diversità che la vita quotidiana assume in loro presenza.
Se Roma fosse preparata a queste situazioni, si perderebbe tutta la magia di vivere una giornata diversa dal solito. Non pensi?

Penso proprio di sì 😊

Suggestivo, bello, intenso, vissuto, potrei continuare ancora con gli aggettivi, ma dopo rischierebbero di passare come non veritieri, invece sono tutti meritati perché hai fatto davvero un gran bel lavoro, alternando la candida storicità dei tuoi dolci ricordi dell'infanzia con lo scanzonato e dissacrante racconto della verità di una metropoli bloccata da una spannetta scarsa di neve, e comunque non pensare di non essere in buona compagnia, perché con la neve (a parte i paesi di montagna) tutta l'Italia è un paese, bravissima @martaorabasta!!

Grazie mad-runner. È la cifra delle città a clima mite aggravate da disorganizzazione cronica 😊

Foto molto belle. Evviva la neve a Roma 😀...e la cioccolata con la panna.
(io i capelli li avevo già persi a 25 anni 🙄 )

Come scrivi bene Marta! Ne hai proprio il dono e non è la prima volta che lo noto :-D!!!! Belle anche le foto

Grazie Caroline 😘