Grazie @martaorabasta, una riflessione incredibile che mi ha colpito molto...purtroppo viviamo in un mondo dove la realtà sembra finzione, dove veniamo manipolati e la realtà viene propinata e costruita per avere consensi, piegare le masse e rendere le persone ignoranti, incapaci di poter ragionare con la propria testa. Per quanto mi riguarda, ho le mie idee, e sono cresciuto nella consapevolezza di non farmi mai condizionare dai messaggi che ci arrivano. Nessuna differenza vi è per chi commette un crimine, qualunque sia la sua provenienza, credo o cultura. Purtroppo la nostra storia ci dice che siamo sempre stati un popolo ostile all'integrazione, anzi a combattere con in pugno i nostri principi culturali e religiosi, alleandoci con chi addirittura perseguitava l'integrazione stessa, senza tenere conto che nel Novecento una miriade di italiani è emigrata... La paura di integrarsi, come dici tu, c'è sempre stata, paura che diventa quasi odio, l'incapacità o volontà di non considerare gravi episodi procurati da italiani e di condannare anche solo la presenza di uno straniero. Ma prima di tutto, prima di poter accettare o meno qualsiasi straniero dovremmo porci una domanda: un popolo come il nostro è veramente adatto ad accogliere ed aiutare quando non sappiamo nemmeno cosa vuol dire risolvere i propri problemi?
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Non so risponderti. La convivenza è difficile ovunque. Basta guardare la Francia o gli USA. E la storia che siamo un paese di recente immigrazione ormai non regge più. Sono decenni che l'Italia è paese di destinazione. In più è un paese con tremila km di coste facile da raggiungere e con politiche di accoglienza più aperte di quelle di altri paesi europei. Il problema è considerare quello dell'immigrazione solo un problema di pubblica sicurezza e non un orizzonte inevitabile di mobilità Delle persone al quale non ci si può opporre con i muri o le sparatorie. E se non comincia dalla scuola questo pensiero nuovo è difficile che si arrivi da qualche parte. Grazie per avermi letto. 😊
È vero, è un orizzonte inevitabile di mobilità, un fenomeno senza controllo. Pensa che mio figlio, alla scuola dell'infanzia, ha nella sua classe il 90% di stranieri. Nessuno capisce o vuole capire che la fotografia che abbiamo oggi sarà quella di domani. Mio figlio cresce e il suo futuro sarà nell'integrazione. 😊