Foto dell'autore.
Sabato 21 Settembre 2013 ore 17.00, San Matteo:
Il grande giorno sta arrivando, è quasi tutto pronto, sono agli sgoccioli. E' tardo pomeriggio e ancora sto stirando le ultime cose, mio marito si propone:
Dai stiro io amore, riposati un po'!
Ma no figurati, sto benissimo ce la faccio, grazie lo stesso amore!
Foto dell'autore.
Sto letteralmente per esplodere, si vede solamente la pancia, sembra perfettamente tonda, come disegnata da un compasso, prima arriva "lei", poi arrivo io. Per essere quasi la fine di settembre fa ancora caldo, troppo per i miei gusti e per le mie caviglie gonfie, ma devo resistere, la scadenza è il 1 ottobre, ma ho il cesareo programmato per il 25 settembre, devo tenere duro ancora 4 giorni.
ore 21.30:
Sono seduta sul divano con mio marito e il piccolo Ale(a quell'epoca aveva poco più di 3 anni e mezzo), la tv è accesa su Canale 5, si susseguono le esibizioni di Italia's Got Talent, ma non riesco a seguire la trasmissione. Mi sento un malessere generale, la pancia sconbussolata, qualche dolore ai reni. Penso sempre in modo più convinto che a cena, ho sicuramente esagerato con la porzione di spinaci…però avevo fame! Questa maledetta dieta per il diabete gestazionale mi tiene a stecchetto, anche se da come è lievitata la mia pancia non si direbbe.
ore 23.30:
Nonostante non mi senta per nulla meglio e ho già fatto la spola dal divano al bagno almeno 3 o 4 volte, decidiamo di andare a dormire, chissà che mettendomi a letto mi passi un po' tutto. Domani mattina poi non possiamo dormire fino a tardi, dobbiamo raggiungere Torino, dove abbiamo affittato un appartamento per una settimana, che sia comodo all'ospedale e non dover fare 50 km avanti e indietro, ogni volta da casa. Inoltre, mia sorella vive a qualche centinaio di metri dall'appartamento che abbiamo preso in affitto in Via Fabrizi e anche i miei genitori, passeranno un paio di giorni lì con noi. E' tutto organizzato anche per non lasciare solo il piccolo Ale, nell'attesa del fratellino.
Avremo qualche giorno, prima del mio ricovero, così ci sistemeremo con calma.
Matteo a sinistra e Alessandro a destra, luglio 2015, foto dell'autore.
Domenica 22 Settembre 2013, ore 02.00:
Il sonno non arriva e sto sempre peggio, mio marito si è addormentato, ma io non ci riesco o meglio, come mi sto per appisolare, ecco arrivare quel dolore ai reni che mi indurisce la pancia e mi fa contrarre tutti i muscoli. Inizio ad avere i primi seri dubbi:
Mi sa che non sono tutti gli spinaci che ho mangiato stasera a farmi stare male! Queste sono contrazioni!
Mi sa che ha proprio fretta di uscire Matteo e tutta la precisa organizzazione che sono riuscita a dare a questo evento, sta andando in fumo.
Controllo l'orologio, i dolori arrivano precisi e puntuali ogni mezz'ora e durano poco più di un minuto, ma iniziano a farsi sempre più forti.
ore 08.00:
Dopo tutta la notte insonne, ci alziamo, anche Ale si è svegliato. Prepariamo la colazione, ma non ho voglia di nulla e poi, se la situazione è come penso che sia, allora è meglio che mi tenga quasi a digiuno, nel caso in cui si presenti la possibilità, nelle prossime ore, di anticipare il cesareo. Bevo una tazzina di thè con un solo biscotto e tra una contrazione e l'altra, cerco di racimolare alla veloce le ultime cose, per partire alla volta di Torino al più presto.
ore 11.00:
Sono arrivati i miei genitori, si prendono Ale in modo che, io e mio marito, possiamo recarci subito in reparto all'ospedale Maria Vittoria di Torino e farmi visitare da qualcuno.
ore 12.00:
Siamo arrivati all'ospedale, il viaggio in auto è stato un calvario, le contrazioni adesso arrivano ogni dieci minuti e le ho sopportate tutte senza poter cambiare posizione e senza far troppo trasparire la mia sofferenza, per non spaventare mio marito alla guida.
Il pronto soccorso ostetrico è sullo stesso piano del reparto di Ostetricia, all'ingresso del reparto di Ginecologia. Subito fanno entrare solo me e dopo aver parlato in uno studio con una infermiera che raccoglie tutti i miei dati, mi trasferisce nella stanza accanto e mi attacca al macchinario del tracciato. Vuole controllare le contrazioni, il battito fetale e ad ogni movimento del bambino, devo schiacciare il pulsante dell'aggeggio che mi ha lasciato tra le mani.
Il tempo non passa più, mi ha lasciata lì da sola per un tempo infinito e non so nemmeno, se almeno abbia avvisato mio marito, dato che mi ha vista entrare, ma non sono più uscita.
ore 14.00:
Per più di un ora sono stata attaccata al tracciato, non ne posso più, ma finalmente eccola tornare a staccarmi da quella macchina infernale. Esco nella sala d'aspetto, non c'è nessuno, mi siedo su una sedia, non vedo mio marito e non ho nemmeno il telefono, che è rimasto nella borsa che ha tenuto lui. Qualcuno apre la porta del reparto e vedo finalmente mio marito, passeggia nel corridoio molto preoccupato, sono trascorse quasi 2 ore senza che avesse avuto notizie di me da nessuno. Mi alzo per raggiungerlo e resto per un attimo bloccata da un colpo sordo e improvviso che arriva dal mio basso ventre. Credo che sia dovuto al fatto di essermi alzata troppo velocemente e non ci presto molta attenzione. Peccato che la sensazione che ho avuto, come di un palloncino scoppiato, non era altro che il "distacco delle membrane" (avevo rotto le acque).
ore 15.00:
Siamo ancora nella sala d'attesa, ma finalmente il ginecologo mi chiama, per effettuarmi una visita di controllo. Come da prassi mi manda prima in bagno a fare pipì e a svestirmi. Caspita, mi rendo conto che ne sto facendo davvero tanta di "plin plin", come se avessi aperto un rubinetto. Esco dal bagno, mi posiziono sul lettino ginecologico e come il dottore fa pressione, gli allago il pavimento!
Mi scusi non l'ho fatto apposta, cosa succede?
Niente signora, ha solo rotto le acque
Perfetto, a questo punto è inevitabile che la nascita di Matteo sia anticipata ad oggi invece che al 25 settembre.
Matteo qualche ora dopo la nascita, foto dell'autore.
ore 16.30:
Finalmente sono pronta per andare in sala operatoria, mi hanno ricoverata nella stanza n. 6, letto 17, le camere sono da 4 posti e le altre tre mamme presenti, hanno già partorito tutte. Ogni contrazione è un inondazione e la mano di mio marito è quasi rotta a forza di stritolargliela per il dolore che sento. Mi chiamano, la sala operatoria è sullo stesso piano, fuori dal reparto passando dal corridoio, ma la devo raggiungere a piedi, intervallando la passeggiata con soste da contrazioni. Saluto e bacio velocemente mio marito ed entro, mi mettono su di una barella, mi inseriscono l'agocanula nella vena del braccio destro e l'ostetrica mi visita nuovamente:
Brava sei già dilatata di tre cm, cosa vuoi fare? Secondo me ce la fai ed in fretta anche, ma dato che hai il cesareo prenotato, ti lasciamo scegliere.
Ci ho pensato un momentino, ma la paura che potesse ripetersi la brutta esperienza del mio primo parto, ancora troppo viva nella mia memoria, non esito a scegliere la strada del cesareo.
Finalmente sono in sala operatoria e per fortuna l'anestesista (unico di turno in tutto l'ospedale, in quella domenica di fine settembre) si è liberato un momento per farmi l'epidurale, altrimenti sarebbe stato impegnato poi fino alle 21.00 di quella sera.
ore 17.05:
Stanno trafficando dentro alla mia pancia addormentata, al di là di un telo verde che mi impedisce la visuale, sto guardando il grande orologio che si trova sulla parete alla mia destra, segna le 17.05, quando la voce dell'infermiera mi chiama dal lato opposto, mi volto ed eccolo lì, tra le sue mani, piange fortissimo, i polmoni hanno fatto entrare l'aria.
Lo lavano, gli infilano solamente un pannolino e lo adagiano un momento sul mio petto, ora che sente il mio cuore battere non piange più, tiene i pugnetti stretti, è tutto rannicchiato e mi guarda pacifico con gli occhioni ben aperti, sono blu:
Ciao amore, benvenuto tra noi!
Foto dell'autore.
Questa è la storia di Matteo e di come è venuto al mondo 5 anni fa, in una calda domenica di fine settembre.
Matteo significa Dono di Dio, chi porta questo nome ha una personalità poliedrica, è una persona ricca di fascino ed ama essere protagonista, ha un grande cuore e sa perdonare facilmente. E' una persona semplice e sincera e protegge chi ama. E' coraggioso e forte, ma anche ostinato, eccentrico e ribelle. Non sa stare fermo ed è molto fantasioso. Insomma un mix esplosivo!
Il giorno del suo primo compleanno. Foto dell'autore.
Il mio "Teo occhi blu" è proprio così, sa anche essere molto ruffiano e ti compra con un sorriso, gli diciamo sempre che è un attore, chissà magari lo diventerà, ma per ora è ancora il mio piccolo cucciolo, anche se, ad ogni compleanno va un po' più via da me. Quando penso ai miei bambini che crescono, risuonano sempre nella mia mente, le parole della canzone di Elisa A modo tuo:
A modo tuo
Andrai, a modo tuo
Camminerai e cadrai, ti alzerai
Sempre a modo tuo…
Sarà difficile vederti da dietro
Sulla strada che imboccherai
Cattolica, giugno 2018, foto dell'autore.
E così da 5 anni a questa parte festeggiamo i Matteo's Days, che si svolgono in due giorni di festa consecutivi. Il 21 settembre il suo onomastico e il 22 settembre il suo compleanno.
La mamma ha citato una canzone, io ne ho scelto un'altra, ma in ogni caso auguri amore del papà!
Grazie amore
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Bellissimi tutti e due, ma lui è un capolavoro! Auguri!!😘
Ti ringrazio tantissimo x i complimenti!
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Che meraviglioso racconto e che meraviglioso bimbo. Auguri Matteo occhi blu! ❤
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Ti ringrazio di cuore carissima mi fa immenso piacere ti sia piaciuta la storia della nascita di Teo. Gli porterò i tuoi auguri!♥
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Bellissima storia, come tutte quelle che riguardano i bimbi nati dall'amore dei loro genitori, cosa dire di più, vi auguro il meglio della vita
Grazie di cuore le tue parole ci fanno sempre un immenso piacere. Felicissima che ti sia piaciuto il ricordo della nascita del mio bimbo.
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Auguri al tuo bellissimo bimbo... 🤗
Grazie di cuore carissima luna!
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