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Un saluto a tutti gli amici di Steemit,
E' notizia di questi giorni che ben il 56% dei disoccupati under 35 (tasso di disoccupazione pari al 32,7%), accetterebbe un posto da "spazzino".
Quindi se ieri vi ho parlato della storia di Diego, che grazie alla sua idea è diventato un imprenditore di successo, oggi vi parlo di quello che succede ai giovani all'esterno di Steemit.
Ma prima di farlo fatemi divagare un pò nel passato..
Io sono figlio della generazione che considerava il lavoro dello spazzino, come qualcosa di umiliante e infatti il termine veniva spesso sostituito con la sua variante più elegante e rispettabile: operatore ecologico.
Onestamente non ho mai capito cosa ci fosse di così mortificante in quel lavoro. Qualcuno doveva pur raccogliere i rifiuti, quindi era un ruolo molto utile per il decoro urbano. Il fatto che alcuni lavorassero di notte poi, ne faceva per me quasi una figura mitologica.. al pari dei supereroi che di notte salvavano la città.
Guardavo anche coloro i quali lavoravano di giorno, con quelle enormi scope di saggina, per raccogliere le carte che spesso noi ragazzi gettavamo per strada, le foglie che gli alberi lasciavano cadere in autunno, il pacchetto di sigarette vuoto che qualche signore maleducato aveva lasciato cadere per strada.
Ricordo un mio compagno di scuola alle elementari, che ogni volta che si parlava di genitori, scompariva per non dover dire cosa facesse il padre...
Spazzino, operatore ecologico... cosa importava! Era un ruolo necessario e lo è anche oggi!
Oggi la situazione è completamente ribaltata.
Come vi dicevo nell'introduzione, in un mondo, quello lavorativo, che segna numeri importanti per la disoccupazione giovanile (lo ricordo un giovane su tre è disoccupato), i vecchi lavori che una volta erano quelli più bistrattati ritornano di moda.. al punto da diventare un sogno per i giovani di oggi.
E' il segno dei tempi che cambiano.. della disoccupazione che ormai si è cronicizzata, dei ragazzi che non sognano più e che, pur di avere una "certezza" lavorativa, accetterebbero quello che fino a qualche anno fa era un lavoro da evitare e di cui vergognarsi.
Questa rassegnazione è un aspetto molto negativo, considerando che i giovani di oggi dovrebbero essere il nostro futuro. Si studia magari per accettare il primo lavoro che capita, con la paura che si rimanga con la laurea in mano ad aspettare qualcosa che non arriverà mai.
Ne ho un chiaro esempio in famiglia: mia cognata, laureata in economia con 110 e lode, che lavora in un call center inbound. Un posto a tempo indeterminato, siamo d'accordo, ma è una ragazza di 36 anni che potrebbe ambire a posti più consoni alla sua cultura e preparazione.. che invece rimane lì a fornire assistenza telefonica ai dipendenti della pubblica amministrazione.
Quello di mia cognata non è un caso isolato, ho tanti amici nella stessa condizione.
Una generazione rassegnata a subire, piuttosto che a mordere la vita. Sono pochi e sporadici i casi di persone che investono su se stesse nel tentativo di elevarsi e vivere una vita soddisfacente anche dal punto di vista professionale.
Ieri parlavo di Steemit come opportunità per farlo, prendendo ad esempio @elear. Ma non è l'unico caso. Internet è piena di startup nate dal nulla che invece hanno fatto la fortuna dei loro giovani ideatori.
Serve coraggio, serve credere in se stessi. Investire sulle proprie capacità, perchè il mercato del lavoro di oggi non è quello di tanti anni fa, con il posto fisso come simbolo di una generazione.
Oggi il posto fisso è una chimera, quindi tanto vale sforzarsi di trovare la propria strada e farlo, perchè no... anche su Internet.
Io per esempio lavoro da casa grazie a Internet, come me altre migliaia di persone.
Steemit è un ambiente dinamico, la blockchain di Steem molto affidabile. Tempo fa vi parlai di tante nuove iniziative nate su di essa. Quindi perchè non poter immaginare che la prossima potrebbe essere la vostra?
Nei miei post vi sto fornendo tanti tasselli, per comprendere la grandezza di Steem, di Steemit come social network. Di come potrebbe davvero cambiare la vita di molte persone.
Alcune sono già diventate delle personalità in un solo anno di permanenza.. perchè avevano qualcosa da raccontare e una buona capacità di coltivare rapporti con gli altri utenti.
INTERAZIONE
Non mi stancherò mai di dirlo.
Grazie. Un post incoraggiante per una generazione molto confusa e frustrata ma anche piena di vitalità e valore.
Grazie @martaorabasta.In una frase hai racchiuso un pensiero molto profondo.
Bravo, caro @miti, la situazione soprattutto qui in Italia ha preso una brutta piega; il lavoro scarseggia, sono cambiate troppe cose, il sistema è cambiato. Ma dobbiamo cambiarci anche noi per non essere schiacciati dalla frustrazione e dalla negatività. Io ad esempio dopo più di 10 anni in un settore sono riuscito a trovare un lavoro mai fatto! Questo per dire che re-inventarsi non è impossibile...mai dire mai! 😉
Bravo, queste testimonianze sono utili a tutti. Grazie per aver condiviso la tua esperienza ;-)
Beh, come darti torto, questo è il terzo anno che lavoro da casa.
Ho iniziato anche io con un lavoro umiliante, che tutti mi dicevano che non potevo permettermi di lasciare perché c'è crisi.
E io? Me ne sono fregata, ho lasciato e ho trovato la mia strada.
Bisogna avere il coraggio di rischiare, provare e riprovare.
Bel post @miti , come sempre!
Ciao Viki, pensa che mio suocero quasi non mi faceva sposare sua figlia, quando gli ho detto che lavoravo su internet!!! Sacrilegio!!
Sono passati 7 anni ed adesso è lui stesso che mi chiede novità sul mondo di internet... :D
Bisogna avere carattere specialmente, ma soprattutto bisogna crederci, sempre !!!!
Bel post Miti, complimenti!!! Sono d'accordo con le tue parole e con quelle di Viki, bisogna rischiare , sognare in grande, provare e riprovare e trovare la propria strada; oltretutto la crisi oggi a volte è diventata una scusa per non agire(non dico che non esista perchè è palese la sua presenza), io penso che siano proprio le crisi i terreni fertili per costruire grandi cose.....magari qualcuno mi darà del pazzo, ma vabbè uno più uno meno :-P
Hai perfettamente ragione, è in momenti di crisi che o ci si attrezza o si resta al palo!
Lo spazzino è da ammirare perché senza spazzini si vivrebbe nello sporco anche facendo attenzione a non sporcare. Da piccolo un mio compagno di scuola disse che voleva fare il contadino. Il 90% della classe si mise a ridere. Il professore zittì tutti dicendo: " se non c'è il contadino mi dici cosa mangi??!!". Quindi ogni lavoro ha la sua utilità sennò non esisterebbe. Oggi purtroppo la situazione non è Delle migliori. Purtroppo per colpa di chi esercita un lavoro a basso costo, tutti gli altri seguono il suo esempio abbassando costi e di conseguenza stipendi. Siamo partiti negli anni 90 da dire" quel lavoro un italiano non lo fa più" fino ad oggi che quel lavoro lo fa anche un italiano e pure a costi minori.
Purtroppo è colpa della concorrenza degli immigrati che noi stessi, con superbia, abbiamo voluto a svolgere le mansioni troppo "umilianti" per noi. Ti consiglio la lettura dell'articolo di @gabriele-gio sul fenomeno migratorio.
Non ricordo in quale libro l'ho letto, ma venivano descritte due situazioni diverse: lo sciopero degli operatori ecologici e lo sciopero dei dipendenti di banca. Nel primo caso la popolazione si è quasi subito accorta del disservizio, nel secondo caso ci hanno messo mesi.
capisco in pieno.. in un mondo dove vige l'incertezza... le aspettative di fare cariera o di poter pensare di puntare comunque in alto sembra una terra lontanissima...
Lo sono per chi non ha spirito d'iniziativa. Per tanti che si accontentano ci sono tanti che fanno successo innuovi settori. Perchè non affrofittarne?
eeeh lo so .. ma spesso le persone si lasciano demoralizzare dalle situazione @miti , ne vedo tante di persone che sono partite con grandi progetti e sono finiti a fare un lavoro che non gli piace, che gli da da vivere per una vita che non gli piace...
Come avevo scritto in un articolo su varie teorie sulle migrazioni, la questione dello spazzino rientra nella teoria del doppio mercato del lavoro: si lavora anche per il prestigio sociale, non solo per lo stipendio. In genere i migranti coprono i lavori a bassa retribuzione di prestigio. Si può affermare che in vari paesi occidentali si sta assistendo ad una terzomondizzazione, che porta gli autoctoni a desiderare lavori che in passato volevano per lo più i nati stranieri.
Verissimo.. ho presente il tuo articolo, ricordo di aver lasciato anche un commento ;-)
Bel post @miti.
Il mondo del lavoro come hai scritto e cambiato e anche noi dobbiamo cercare di adeguarci e trovare nuove opportunita'.
La rete ne offre molte, ma servono idee e coraggio.
Pero io ci credo possa cambiare qualcosa
Grazie! All'estero è già una realtà, cerchiamo di non essere gli ultimi sempre in tutto :D
Parole sante! E' cambiato il mercato del lavoro, ci vuole più fantasia e più coraggio, ma non tutto è perduto!
Verissimo. Bisogna cambiare radicalmente mentalità!
Ragazzi vi capisco, tasto dolente il mondo del lavoro
Dolente, ma ancora malleabile..
Finchè non segui la massa ma fai ciò che ti dice l'istinto (anche lavorativamente), fai solo che bene!!!Bravo continua così!!!
Grazie, ma può essere molto difficile.. ne so qualcosa.
Io penso che ogni lavoro ha la sua dignità anche lo spazzino, basta che si lavori.
Questo è lo spirito giusto ;-)
io faccio parte di quel 32,7% ma non di quel 56... per ora. Non perchè abbia chissà quali pregiudizi ci mancherebbe, più che altro perchè riesco ad arrangiarmi diversamente. Ho paura che a noi, generazione sfigata nata negli anni'80 o giù di lì, ci toccherà pagare il conto che hanno consumato altri. Questo è... La cosa che mi fa incazzare di più è che questo conto, ovviamente, lo pagheranno i più deboli. In Sardegna comunque quella % è "leggermente" più alta... si sfiora il 60 :(
Penso che il coraggio serva a poco... chi lo avrà? un 2-3% di quella massa di gente forse, largheggiamo, diciamo il 10... e gli altri? Gli altri devono trovare un altro tipo di coraggio, quello di andarsene.
Concordo con te @voiceoff, coraggio nella mia carriera ne ho messo, investimenti pure ma senza uno sponsor non vai da nessuna parte. Vai a cozzare contro la mediocrità, trovi un muro che a scavalcarlo o buttarlo giù ti fai solo del male. Quel mediocre che purtroppo ha anche il potere...
Andarsene? Io purtroppo non posso farlo, ora ho troppo da proteggere... Ma appena cresceranno dirò a loro di andare se lo vorranno, qua c'è poco da salvare proprio perché dovranno pagare sempre i deboli.
Un saluto, nicola
Andare altrove ed essere sfruttati lontano da casa, invece di farlo vicino ai propri cari? A che pro?
Un caro amico che è in Australia da un anno, proprio a fine di questo mese... Lavora in un magazzino, non è capo reparto, non ha anzianità di dieci anni, non è una bella gnocca in quanto maschio😁, ma la paga gli permette di risparmiare per costruire un futuro e famiglia... Da mio ex collega mi dice che ci sono possibilità di fare impresa, ma da quante ne ha subite qua in Italia, non lo sfiora neanche il pensiero di iniziare. Certo che poi ci sono anche i lati negativi... Esci a bere una birra? Magari la paghi 8 dollari. Ma queste sono cose non primarie. "A che pro?"... Bhe avere la possibilità di metter su famiglia mi sembra una buona cosa.
Punti di vista... rispettabili ;-)
Andarsene... perchè? Non potrebbero creare qualcosa e restare dove sono?
Io sono andato lontano dalla mia terra, per tornare distrutto dalla malinconia e dallo stress. Sono riuscito a creare qualcosa connesso a internet. DECENTRALIZZARE, forse dovrebbe essere la parola d'ordine.
Parlo della mia esperienza. Ognuno poi conosce la propria situazione.
bel post, complimenti.
Grazie
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