Alla fine degli anni novanta, uno degli hobby che preferivo era il pc e tutto il mondo che gravitava attorno ad esso.
Compravo cinque riviste al mese che trattavano l'informatica, ognuno di essa aveva in allegato un cd rom pieno di utility, programmini freeware o trial.
Era l'epoca delle connessioni con il modem a 33k o nella migliore delle ipotesi 56k, che teneva occupato il telefono fisso di casa e che, a seconda del tempo che si trascorreva navigando, la bolletta della telecom era destinata a lievitare.
Niente Adsl, niente tariffa flat fissa (era ancora fantascienza).
Mi appassionai e imparai perfino ad assemblare i case dei Pc, sostituire moduli Ram , processori, hard disk ecc ecc, diagnosticare un problema sia software che hardware e , nella maggior parte dei casi, risolverlo.
Avendo già un lavoro fisso "ufficiale", mi divertivo con questo hobby nel tempo libero, e nel giro di qualche anno, almeno due volte la settimana mi trovavo a casa di amico/conoscente/collega/amico del cognato/fidanzato della sorella a cercare di sistemare il problema del momento.
Non chiedevo mai soldi, ma spesso sono stato omaggiato con casse di birra, inviti a cena e pranzo, bottiglie di vini e la cosa mi faceva un gran piacere
(Foto di mia proprietà - se me la fregate mi fate un favore cosi mi pubblicizzate )
Ma veniamo al dunque.
Uno dei "clienti" più assurdi, fra tutte le persone alle quali ho fatto visita è stato il "DucaConte".
Non ricordo più come si chiamasse, mi ricordo che l'avevo soprannominato il DucaConte.
Perchè proprio "DucaConte"? Perchè evidentemente doveva essere chiamato proprio cosi.
Era il periodo che mi trovavo spesso a Piacenza, per ragioni di legami sentimentali e la mia ragazza di quel periodo mi parlo' di
un "amico di suo papà che aveva bisogno di una mano per un paio di problemini al pc".
Me ne parlo' telefonicamente.
La mia risposta fu "Ok, quando tornero a Piacenza mi fermero un'oretta da lui per vedere cosa posso fare"
Questo DucaConte aveva l'ufficio in un grattacielo abbastanza alto vicino alla Stazione.
(Foto di proprietà di www.ilpiacenza.it)
Mi ricordo che appena entrato non riuscii a capire di che azienda si trattasse.
Il nome (che non ricordo), non aiutava.
Una segretaria mi fece attendere e poi mi disse di entrare nell'ufficio del DucaConte.
Appena entrai, notai su una poltrona un casco da truppa dell'ONU e un giubbino antiproiettile militare.
(Foto di proprieta di http://italian.outdoor-tacticalgear.com/)
Il DucaConte stava in piedi davanti alla finestra aperta, e la cosa mi creava sempre un certo disagio, guardare una persona in piedi davanti a una finestra aperta di un piano molto alto, ma questa volta oltre a quel disagio, quel leggero strozzamento allo stomaco, c'era anche un po' di stranimento, perché il mio cervello stava ancora cercando di elaborare quello che i miei occhi avevano visto: il DucaConte stava sì in piedi, ma con in mano una canna da pesca completamente estrusa verso il cielo.
Mi fermai a guardarlo e dal suo atteggiamento assolutamente naturale mi aspettavo che da un momento all'altro tirasse su un pesce, così, dal nulla, a Piacenza, in un grattacielo.
Quindi per darmi un tono e adattarmi alla situazione, chiesi: "Abboccano?"
Lui rispose, sempre con la massima naturalezza: "Mi hanno regalato questa canna, quindi ho deciso di vedere dove arrivava il galleggiante, l'ho lanciato lì nel parco, ma si deve essere incastrato in un albero."
Io mi limito a rispondere "Capisco".
Il DucaConte dopo mezzo minuto se ne esce con un : "Va beh, cazzo me ne frega, tanto io neanche vado a pescare!" - e lanciò la canna così, in un angolo, con la lenza che finiva fuori dalla finestra, chissà dove.
Mi disse che aveva un problema con la posta, che non gli arrivava più e che era un problema grosso, perché lui riceveva mail importanti.
Sembrava annoiatissimo.Una persona che conduce una vita fortemente noiosa.
Diedi un'occhiata al suo client di posta e ci misi pochi secondi a capire che in realtà era semplicemente impostato un filtro per il quale le mail finivano in una cartella diversa dalla classica "Posta in arrivo"
Glielo sistemai e dissi: "Ho Finito"
Sembrò molto deluso dalla rapidità con la quale avevo sistemato la cosa, quindi mi disse: "Sai cosa facciamo noi qui, di cosa ci occupiamo?
Con lo sguardo ammiccante mi indicò il giubbetto militare e l'elmetto sulla sedia.
Risposi: "Uhm...Abbigliamento militare?"
Mi guardò , quasi infastidito e mi rispose : "No, siamo contractors!"
Con una enfasi su quella esse finale, che faceva quasi sembrare corretto il plurale.
Poi dopo un attimo di pausa prosegui' : "Prendiamo gli appalti dell'ONU nelle zone di guerra. Loro bombardano, noi ricostruiamo, loro ribombardano, noi ricostruiamo, e via.Due coglioni cosi"
(Foto di proprieta www.infopal.it)
Io: "Ah, capisco..comunuque, il pc qui è a posto, se non ha altre cose da sistemare..."
Divenne pensieroso: "Uhm... ah! Aspetta!"
Mi indicò il monitor.
Guardai.
Chiesi: "Cosa?"
Lui: "Aspetta."
Guardai.
In silenzio fissammo il monitor, quasi assorti, per almeno cinque minuti fino a quando partì lo screen saver: un culo gigante con perizoma.
Il DucaConte mi scosse un braccio: "TI piace? E' il culo di mia moglie! Ah ah!"
kurwa
Lol
kurwa
Aahah
lol.....
perle di vita vissuta :D
Nico', di quegli incontri che ti segnano. Non mi dire che ti sei lasciato sfuggire un contatto di tale spessore umano... 🤣😂🤣
Ahhahaha purtroppo si @pataxis, sono passati davvero tanti anni, credo fosse il 2001 o giù di lì e non ricordo niente se non la sua faccia e quello che racconto 😂😂😂
No va bhe... Che tipo! Ahahahah Si era già capito dalla canna da pesca...
Un genio incompreso
Bellissimo e divertente post che ci fa tornate indietro di qualche annetto!
Grazie mille airmatti!
Liquido vicino alla tastiera, mai! :)
Bel post, bravo @nicola71
Hahahahahha grazie Adriano
Divertente.......ma questo duca doveva avere una strana malattia...