Ti aggiungo una piccola chicca sul sonno REM: quando si resta svegli a lungo (due, tre giorni) poi non si dorme il numero di ore pari a quelle che si sarebbero dovute dormire (ad esempio 7hX3 giorni=21h di sonno), ma solo poche in più. Ciò che fa la differenza è proprio la proporzione, durante il recupero, fra sonno REM e NREM, in netto favore nei confronti del primo. Uno dei significati che i neurofisiologi danno al sonno REM (lascia perdere Freud, ti prego!) è che serva a consolidare strategie e/o esperienze apprese durante il giorno, nonché a riproporre e simulare situazioni e reazioni che potrebbero più o meno verificarsi durante la veglia. Cioè il sonno REM è una vera e propria palestra mentale, stile Matrix! Alla luce di questa interpretazione si comprende come per il cervello sia più importante recuperare le nottate sprecate NON in termini di riposo (ci si sveglia comunque stanchi) ma in termini di consolidamento dell'esperienza appresa e di elaborazione di nuove strategie.
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Grazie per l’approfondimento!! Comunque sia Freud l’ho citato solo per illustrare il pensiero di qualcuno che come Jung e Bion non possedendo nelle mani competenze neurofisiologiche adeguate ha cercato di dare risposte alle troppe domande di quel periodo, in ogni caso molto interessato quello che hai aggiunto @piumadoro grazie :)