Nessuno ci era mai riuscito prima e questo è il motivo per cui Rick si trova sul bordo di un profondo canyon dell'Arizona. E' convinto che sarà il primo a riuscire dove molti hanno fallito. L'estrema sicurezza nei propri mezzi mescolata all'adrenalina è un cocktail che esalta il suo ego e stordisce le sue percezioni. In sella alla sua Harley Davidson, contempla da vicino il salto di “Willy”. Così è chiamato il punto in cui i due costoni del canyon sono così vicini da poter tentare il salto.
Rick sgasa più volte sull'acceleratore, mentre il rombo del motore, riecheggiando tra le pareti del canyon, lancia il suo rauco grido di sfida. Lasciandosi alle spalle una fitta nuvola di polvere, la Harley sfreccia come un missile, si stacca da terra nel momento di massima accelerazione, per librarsi nel vuoto come fosse immune alla forza di gravità. Pochi eterni attimi in cui il cuore del centauro ed i pistoni del motore battono all'unisono ad un ritmo frenetico. La moto atterra dall'altra parte andando a sbattere violentemente sul bordo del costone. Per il contraccolpo Rick sbalza all'indietro precipitando nel canyon seguendo una traiettoria verticale, come il famoso coyote di un cartone animato che nessuno conosce più. Segue un tonfo sordo, poi un assordante silenzio.
Il massaggio del mattino della Sig.ra Young viene interrotto dalla comunicazione olografica del suo chip epidermico che le notifica la morte di suo figlio Rick. Come nulla fosse fa cenno al massaggiatore di continuare ed al termine del trattamento abbandona il corpo in uno stato di completo rilassamento. Tornata in sè, la piacente signora di mezza età, si siede di fronte allo specchio e scruta meticolosamente le rughe sul suo viso. All'occhio spietato della donna appaiono profonde come un canyon dell'Arizona, delle volgari deturpazioni, un'intollerabile offesa del tempo che vorrebbe farsi beffe della sua mortale bellezza.
Si stende sul letto ed inala una doppia dose di un potente neuro allucinogeno che induce il cervello a provare sensazioni di un copione artificiale commissionato dalla stessa Sig.ra Young. In pochi secondi è immersa in un stato di iper realtà, i suoi sensi vibrano come le corde tese di un'arpa, i piani temporali si fondono e confondono, è una progressione senza sosta la cui intensità diventa insostenibile. Le sinapsi vanno in corto circuito, i neuroni vacillano come lampadine fulminate. Il suo corpo ha un ultimo sussulto di vita prima di scivolare nell'oblio con la stessa lentezza del rivolo di sangue scuro fuoriuscito dalle narici.
“Professore, un'altra richiesta di clonazione integrale per Young Adele matricola YA55Z789 e Young Rick maticola YR74D443. E' la terza in meno di un mese! Questi CBI (Cittadini a Bonus Illimitato) non sanno proprio stare al mondo!”
“Dott. Jones, le rammento che grazie alla loro natura vanesia e capricciosa possiamo disporre dei finanziamenti di cui abbiamo bisogno per proseguire le nostre ricerche. Proceda come da protocollo, tra 48 ore mi potrà assistere per la deframmentazione neuronale”.
“Bene Professore, troverà gli aggregati cellulari pronti.”
“Ottimo” rispose il Professore.
La sua giornata di lavoro al centro ricerche è terminata, quindi si accomoda sull'unità per la veicolazione personale a lievitazione magnetica. Durante il tragitto nota quanto il quartiere è cambiato: il fiorista all'angolo ormai chiuso da anni come pure il museo delle arti. Da quando aveva implementato la clonazione integrale del cervello, una procedura che replicava fedelmente ogni singolo neurone, ogni sua infinitesimale sinapsi, le cose effimere non suscitavano più alcun interesse. L'umanità viveva nell'era del neo clonsumismo, il corpo era concepito come un abito mono-uso, un groviglio di terminazioni nervose esclusivamente adibite a veicolare il piacere e le sensazioni forti al cervello.
Una volta a casa, il Professore si dirige nello studio e prende posto a capotavola. Siedono ai due lati le sue copie identiche, nel corpo come nella mente. Clone Beta e clone Gamma convengono con lui che i tempi per la clonazione con fusione neuronale sono maturi. Tale avanzamento scientifico permetterà la replica e l'impianto selettivo delle aree mnemo-sapienti, aggregando la conoscenza di più individui in un unico cervello. L'IperUomo diverrà in breve tempo una creatura dalle capacità illimitate, omni-conoscente in ogni materia, perseguirà il progresso elevando l'umanità a specie eterna dell'intero cosmo.
La nuova era iniziò al tintinnio di un brindisi, clone Beta e clone Gamma alzarono i calici, a capotavola clone Alfa esclamò:”Brindiamo al Professore Frank Stein, che pur nella sua umana imperfezione ci ha indicato la via per l'eternità.”
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Forte! Che inquietudine comunque ragazzi, questa clonazione mi spaventa. Per questo motivo, credo che arriveremo sul serio a poter clonare anche la coscienza....
...Naaa....
accadrà un giorno lontano e diranno guarda questi quà di spi italia come ci avevano preso...
L'Iper-Uomo è il mio sogno: quante volte ho desiderato cloni a cui ricongiungermi per fare più cose contemporaneamente senza perdermi nulla... Tipo "un fiocco per cambiare, un fiocco per sognare", se mi passate la citazione. Comunque una bellissima versione del concetto, ed i termini Abito monouso, clonsumismo sono dotati di quella sottile arguzia che mi da il piacere di leggere.
grazie, ti ripaga dello sforzo quando una lettrice/autrice attenta come te nota dettagli e arguzie, il tuo commento è già un premio di per sè
Bellissima davvero questa vostra partecipazione! Non deludete mai!
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merito della concorrenza di cui fai parte anche tu che ci spinge a fare del ns meglio
Continuo a leggere dei post molto elevati, a livello qualitativo, su questo contest, penso che stabilire una graduatoria sia veramente difficilissimo, in quanto tantissimi, come questo che ho appena letto, sono fuori dal normale
un contest letterario che è un ossimoro: ogni racconto è originale e unico pur trattando di un futuro modellato sul copiare, sul riprodurre fedelmente ciò che già esiste
Well!! Sono bravi quegli scienziati a fare gli aggregati neuronali! E' ineteressante quel vago desiderio di suicidio del clone Rick. Pensandoci bene anche la moto può essere un clone.
eh no, almeno la Harley deve restare inclonabile!!! grazie per aver condiviso la tua opinione