Sandra frequentava le passerelle dell'alta moda da più di vent'anni ed era senza dubbio la miglior corrispondente del settore, tant'è che ad ogni nuova collezione si scatenava un'asta tra le diverse testate giornalistiche per accaparrarsi i suoi servigi. Era oltremodo competente e la sua scrittura tagliente ed onesta incuteva un certo rispetto e timore reverenziale anche tra gli stilisti ormai affermati da tempo.
Come ogni anno seguiva la kermesse parigina e la sua agenda era piuttosto fitta. Approfittava delle pause tra una sfilata e l'altra per sedere in disparte ad annotare qualche appunto. E proprio in uno di questo momenti morti fu distratta da un brusio crescente.
Seguì alcuni colleghi della stampa fino ad una sala di una sfilata minore che mai avrebbe preso in considerazione di visionare. Sulla passerella le modelle si guardava l'un l'altra non sapendo se continuare a sfilare o tornare dietro le quinte. Al centro si dimenava una Drag Queen dalla pelle nera come l'ebano di quasi due metri d'altezza, avvolta in una cascata di boa di piume di struzzo in ogni tonalità del rosa che occhio umano potesse tollerare. Alla vita ondeggiava un bianco cinturone borchiato di plastica lucida su cui dondolavano alcune foto di bambini africani dal viso triste.
"Non fate gli straccioni! Donate i vostri stracci ai bimbi del terzo mondo! Dignità per i bimbi poveri! Un vestito alla moda per il continente nero!" - era lo slogan che andava ripetendo come una litania.
Il bizzarro spettacolo proseguì per qualche minuto tra le risa, intervallate da una tempesta di flash e cellulari intenti a registrare ogni fase dell'esibizione. Finalmente gli addetti della sicurezza presero in custodia la Drag Queen, faticando oltremodo a trascinare l'omone di tale stazza fuori dalla sala, mentre si lasciava alle spalle una scia di piume rosa che volteggiavano nell'aria come seguendo una danza tribale dal significato oscuro.
In meno di un'ora i social media erano invasi di immagini e video virali che veniva visualizzati ai quattro angoli del globo. Il giorno successivo a colazione, mentre Sandra beveva il suo infuso alla rosa canina, ad ogni giornale che sfogliava la giornata si tingeva sempre più di rosa:"Furia rosa...", "Urlo rosa shocking...", "Pantera rosa sul red carpet..." e via scorrendo si susseguivano i titoli che naturalmente citavano la sconosciuta casa di moda, la quale sarebbe divenuta la nascente stella del firmamento sartoriale grazie ad una furba e studiata campagna scandalistica pubblicitaria.
Il suo articolo per quanto competente e ben scritto era stato compresso in un trafiletto di due colonne. Sandra sospirò, doveva ammettere che i tempi erano cambiati, le mode andavano e venivano con frequenza sempre più frenetica e dello stile ormai nessuno più se ne curava.
Bravo! sandra
applausi per quella iniziativa proiettando l'originale.
Nel gusto è successo.
La tua pelle d'ebano con boa rosa è stata un successo totale.
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