Nelle nuvole ci vedi quello che vuoi tu, può essere anche terapeutico capire quello che ci vedi, puoi capire molto di te stesso.
Ieri durante l'ennesimo giro in bici con mia figlia dietro sul sellino illegale, mi sono fermato a fotografare il cielo.
Anche le vacche ho fotografato, anche da molto vicino, perché il cancello della vaccheria era aperto, ma quelle ve le faccio vedere un'altra volta.
Intendo le mucche, quando parlo di vacche, perché passiamo per la stradina di campagna.
Diverso sarebbe se fotografassi le vacche sulla statale.
Tra l'altro, il bello di abitare in un paesino è che a sentire la gente riesci a farti i fatti degli altri in maniera del tutto spontanea.
Quindi, mi dicono che le vacche vanno in tintoria a portare i vestiti.
A mezzogiorno alla trattoria per uno spuntino veloce, al bar per il cappuccio ed il cornetto...
Si, che c'è di male?
Niente, ma da provinciali questa cosa ci fa sempre sorridere.
Uè Piero! Tel li il putanone...
Questa volta parlavo delle vacche sulla statale, non di quelle delle cascine, che poi potrebbero anche abitare in cascina, sulla statale lavorano e basta.
Anche perché, a parte gli scherzi, dalle mie parti, molte vecchie cascine sono state trasformate in una serie di piccoli alloggi anche graziosi la maggior parte delle volte.
Lo so perché spesso ci vado per lavoro, cosa?
No non faccio la vacca.
Siccome il lavoro dei campi nel corso degli anni si è trasformato parecchio e l'utilizzo di macchinari permette di risparmiare tempo e personale, gli agricoltori che abitano in cascina si sono trovati con centinaia e centinaia di metri quadrati di alloggi inutilizzati.
Quindi, tutti hanno dato sfogo alla loro fantasia creando alloggi, case vacanze e agriturismi vari di ogni genere.
Si perché io non me ne rendo conto, ma per uno che abita a Milano, avere un secondo piccolo alloggio qui in mezzo alla campagna, sembra di essere in un altro pianeta.
Ci sono degli appartamenti nelle cascine qui attorno che sono delle seconde case per gente di Milano centro che viene qui a passare il Week end.
Tra l'altro, come sapete, e come avrete notato adesso, ogni tanto mi parte la tangente e mi fisso su dei nomi o delle curiosità da cercare su internet, diciamo invece che ogni tanto riesco a non fissarmi ed il più delle volte invece mi perdo via in minchiate tipo questa, anche perché non so se avete notato che ho iniziato parlando della forma delle nuvole in maniera dolce ed educata, stavo riuscendo a dare una specie di impronta quasi romantica e sognatrice a tutto il discorso e qualche riga dopo sono finito a parlare di mignotte.
Qualche riga dopo nel senso di righe qui sul foglio virtuale, non pensate male, anche se da come si stanno mettendo le cose potreste anche pensarlo, e forse sarebbe anche meglio per me così avrei una scusa per il mio delirio di parole.
Dicevo come le forme che vediamo nelle nuvole ci dicono molto di quello che siamo, e dopo qualche parola parto con le vacche.
Ma torniamo alla rubrica ' il basa curiosity '.
Oggi parliamo della trattoria, perché trattoria?
Che senso ha?
Mia figlia a tavola mi ha detto che si chiamano così perché si trovano nei paesi e si fermavano a mangiare quelli col trattore.
Ne parlo oggi perché con la bici abbiamo visto i trattori al lavoro.
Il nome deriva da trattore, cioè "oste" che deriva a sua volta dal termine francese traiteur, che deriva anch'esso dal latino, tractare, cioè preparare.
Letto su wiky...
Ma allora l'osteria?
Sempre su wiky dicono la stessa roba, ma questa volta oste vuol dire ospite.
Bah... valli a capire.
Io da piccolo quando venivo invitato, mi dicevano che ero ospite poi da grande l'ospite è diventato il padrone di casa, questa cosa mi ha creato non pochi problemi durante la crescita.
Cosa dite? Si vede?
Vabbè, ultima cosa prima di tornare al discorso vero e proprio, giustamente abbiamo parlato di trattori, intesi come capi di una trattoria, ma il trattore che vediamo nei campi che c'entra con l'altra faccenda?
Niente, ve lo dico subito, niente, così non ci rimanete male, il trattore agricolo o trattrice agricola deriva sempre dal latino bla bla bla bla bla che vuol dire bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla bla.
Ma la cosa più interessante di wiky sono le varie voci correlate.
E diciamo che tra le varie voci correlate al discorso sul trattore, mi spunta lui...
Lo spandi concime centrifugo.
Lo spandi concime centrifugo è un attrezzo agricolo atto a spargere il fertilizzante in granelli su grosse superfici, come i prati o i campi coltivati.
Viene messo in movimento dai trattori e può essere dotato di ruote o mantenuto sospeso dal sollevatore idraulico del trattore.
Praticamente questo è quello che ho imparato da wiky.
Ora ve lo traduco.
C'è un signore con il trattore che aggancia un aggeggio dietro che roteando spara la merda in giro per i campi.
Quante persone che hanno funzione di spandi concime centrifugo avete conosciuto nella vostra vita?
Dalle nostre parti un personaggio così si chiama...
Lo spantega merda.
Quindi, trattoria, trattore oste ed ostia.
L'ostia si chiama così perché deriva dal latino hostia. Cioè vittima.
Niente a che vedere con l'osteria ma ostiare invece c'entra eccome.
Anche se la parola ha preso un diverso significato col passare del tempo, infatti vuol dire tirar giù saracche o parolaccie in genere, quando dovrebbe significare a mio avviso fare la vittima oppure transitando ottimizzare qualcuno.
Va bene, torniamo alle nuvole.
Davanti a noi all'andata si presentava una muraglia nera pronta a far fuoco o meglio pronta a far acqua, ma dalla parte opposta sembrava una giornata meravigliosa.
Facendo retromarcia, dopo essere stati dentro la cascina mia figlia mi ha chiesto il telefono perché voleva fotografare il cielo.
Nelle nuvole che vi mostro qui sotto, lei ci ha visto una tartaruga, un lama, un uomo, un pupazzo ed un aereo.
Io, vorrei farvi notare che ci ho visto le vacche.
Un po come succede nel test delle macchie di Rorschach, nome che ho copiato proprio col copia incolla dal web perché non riesco nemmeno a pronunciarlo, il test per internderci è quello del foglio con le macchie simmetriche fatte piegando il foglio in due con dentro il colore e ciò che esce esce... anche come i quadri di certi pittori che buttano colori a caso su tela. Il test del tizio col nome impronunciabile che vi ho scritto prima, non è altro che uno strumento per capire lati nascosti personalità, sfrutta il meccanismo inconscio della proiezione, in base al quale, di fronte ad un’immagine sfocata, ambigua o difficile da interpretare, il malcapitato malato di mente ( o persona normale in pochissimi casi e non non nel mio ovviamente ) tende a proiettare sull'immagine stessa il proprio modo di vedere le cose, le proprie fantasie, i propri ricordi, piuttosto che osservare la macchia in maniera oggettiva.
Vi ri ricordo che io pensavo alle vacche.
E vi ricordo che questo succede anche quando qualcuno guarda i quadri di quei pittori che buttano colori a casaccio sulla tela.
Qualcuno ci vede qualcosa... qualcosa di più di macchie su tela.
Quindi ricapitolando, quelli davanti ai foglietti se vedono oltre le macchie sono degli schizofrenici da rinchiudere, se gli stessi personaggi però fanno la stessa cosa davanti ad un quadro diventano intenditori.
Che cazzo si mondo strano...
Questo quindi succede con le nuvole ed i bambini sono quelli che più riescono con questo gioco ed a viaggiare con la fantasia per trovare oggetti ed animali fantastici in immagini poco chiare.
Chissà davanti alle macchie ed ai quadri spruzzati a vomito cosa ci vedrebbero.
Matti?
No.
Intenditori?
No.
Bambini, quindi capaci di sognare ad occhi aperti.
Visto che ci siamo vi sparo l'ultima perla di saggezza, Il sogno ad occhi aperti o vagabondaggio mentale avviene quando la coscienza si distacca dai compiti esterni e l'attenzione si sposta verso una direzione più personale ed interna.
oooouuu... ma mi senti?
scusa stavo vagabondando mentalmente nel mio interiore.
no, non mi stavi proprio cagando perché pensavi ai cazzi tuoi.
Da quanto ho letto su wiky, il 50% circa della giornata le persone lo passano sognando ad occhi aperti.
Bella storia... che dicevo?
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anch'io mi perdo a guardar le nuvole
Ametto che ho perso un po’ la fantasia e non vedo più tante cose. Peccato. Peró mi piace il cielo, tanto come il mare.